Dopo la prima parte di quest’ultima stagione, non possiamo fare a meno di concentrarci sulla sua seconda parte. Arrivate su Netflix le ultime cinque puntate, ci addentriamo ancora una volta nella psiche fratturata di Joe Goldberg. Ci saranno degli spoiler, inevitabilmente, perché ci si deve concentrare solo sugli aspetti che riguardano la sua caratterizzazione e questo vuol dire parlare di ciò che avviene in queste puntate.
Avevamo visto come, nei precedenti episodi, Joe stesse accantonando l’idea di viversi un amore per via della propria ossessione nei riguardi di Rhys Montrose. L’aspirante sindaco, infatti, finora si era mosso come principale antagonista di Joe, ma forse le cose non sono così lampanti come potessero sembrare. La trama qui assume una curva decisamente interessante, non che questa abbia un senso, ma ci atteniamo a ciò che ci viene mostrato. È interessante, infatti, il modo con cui la psiche di Joe viene sviscerata momento dopo momento. Sappiamo benissimo che You non abbia mai brillato per senso logico o per una vera e propria storia alla base, ma con buona probabilità il tutto viene reso credibile proprio dall’assunzione in prima persona del punto di vista del protagonista. Quello che il pubblico vede è sempre più intrinsecamente legato a ciò che Joe vive e vede.
Il motivo per cui noi sentiamo il suo flusso di pensieri è perché noi siamo all’interno del suo cervello. Ciò ci porta a inorridire o a immedesimarsi con ciò che pensa e prova, per quanto assurdo tutto possa essere. La sua ossessione per Montrose trova un nesso nel suo comportamento. Come avevamo visto nei primi episodi, il candidato sindaco è l’esempio perfetto per l’uomo che è riuscito a risollevarsi nonostante il proprio passato. Joe crede che, esattamente come lui, questo destino si possa cucire sulle sua pelle e, successivamente all’ennesimo “brutto” episodio lui è l’esempio da seguire. Vuole cancellare il proprio passato, eliminare gli orrori del presente, giustificarsi e fingere che certe cose non siano mai accadute. Inizia così una caccia all’uomo, ma non è Montrose che sta cacciando, bensì se stesso.
Questi episodi, quindi, si muovono sulle corde di un vero e proprio thriller in cui lui è vittima che carnefice. Lui, sempre e solo lui, che ha spostato il proprio focus seguendo un uomo che in realtà non ha mai incontrato. E quando si trova davanti all’ennesima perdita di controllo non può far altro che arrivare faccia a faccia con la propria identità e la realtà. Montrose diviene uno specchio della parte più oscura di Joe, quella da cui si è sempre rifugiato con la scusa del “ho fatto ciò che era necessario”. Una parte di sé che inizia ad agire in maniera dissociata e che mostra la rottura interiore che vi è nel mostro che ha cercato di tenere a bada. Se, infatti, precedentemente lo vedevamo agire in maniera cosciente giustificando il proprio modo di fare, adesso agisce col pilota automatico. Ma messo davanti alla propria stessa realtà non può far a meno che accettarla.
Tutti i suoi fantasmi del passato, in questo modo, vengono a galla e gli fanno assumere la consapevolezza del fatto che finchè sarà in vita tutto questo non avrà una fine. Sceso a patti con la parte più oscura di sé, in realtà, non fa altro che rendersi conto di quanto sadico piacere tragga dalle proprie azioni. Finora Joe è stato un uomo separato, diviso dalla propria fragile morale, ma adesso ha liberato il proprio reale potenziale adattandosi a quel mondo di squali di cui non voleva far parte.
E infondo è vero… lui non voleva altro che esser amato. Voleva amore fin da quando era piccolo, un sentimento che è stato sporcato da chi avrebbe dovuto dargliene in maniera incondizionata. Adesso, infatti, non può far a meno che “rendersi utile” perché a conti fatti è l’unica cosa che sa fare.
L’arco narrativo che conclude le azioni di Joe Goldberg, adesso, ha raggiunto il suo pieno potenziale. È assurdo pensare che questa possa essere l’ultima stagione, ma supponiamo che meglio di così non si possa procedere perché il futuro che si prospetta per il protagonista non è di certo tinto di rosa. Joe è un uomo egoista, assetato d’amore, assetato di vendetta. Un uomo che ha raggiunto la piena consapevolezza di sé e che non può fare a meno di trarre piacere dalle proprie ignobili azioni. Il finale non è del tutto chiuso, è vero, ma adesso ha la disponibilità economica per poter continuare ad agire indisturbato
e chi mai si metterebbe contro tale potenziale?
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