“Gli uccellini cinguettano e li sento chiamare il mio nome. L’erba è così verde e viva. Mi chiedo come sia possibile fare a meno di tutta questa meraviglia.” Un sabato mattina di maggio Gianluca mi manda questo messaggio, mentre anche io ero all’ascolto del canto degli uccellini. Neanche io so come sia possibile vivere una vita che non rincorre la bellezza della natura, delle piccole cose, l’emozionarsi per la gioia dei bambini che giocano sotto casa, per un concerto di musica classica, o per una colomba bianca che cammina sulle strade di Piramide.
La cinica donna austera che reprime ogni emozione in pubblico, si scioglie facilmente appena vede un ragno tessere la sua tela, dei pappagalli volare insieme nel cielo, dei piccioni tubare sul cornicione, un gatto accoccolarsi al sole. È una gioia che esplode al mio interno, che mi fa sentire viva, euforica, con un pensiero in testa: “Ma io sto vivendo, proprio vivendo!”
La cinica donna austera che reprime ogni emozione in pubblico, si scioglie facilmente appena vede un ragno tessere la sua tela, dei pappagalli volare insieme nel cielo, dei piccioni tubare sul cornicione, un gatto accoccolarsi al sole. È una gioia che esplode al mio interno, che mi fa sentire viva, euforica, con un pensiero in testa: “Ma io sto vivendo, proprio vivendo!”



















