“Per ogni credente è facile pregare”. Credo che sia questa la frase più lontana dalla verità che mi sono sentita dire e che dicevo io stessa per prima. 
 Quando sono tornata a frequentare la Chiesa mi sono resa subito conto del difficile scoglio della preghiera. Non riuscivo a farlo, se non ripetendo a memoria quello che avevo imparato al catechismo vent’anni prima. 
Se avessi ricevuto in quel momento in dono il libro di Nicola Giordano (1933-2017), sacerdote della Diocesi di Conversano-Monopoli, “La preghiera, il canto del cuore”, edito Edizioni VivereInmi, mi sarei di certo risparmiata lunghi mesi di pianti e incertezze.
Con meno di cento pagine, il libricino è un appiglio di fede ma soprattutto di speranza al quale possiamo aggrapparci ogni volta che, nel silenzio della nostra intimità, pensiamo di non essere abbastanza e che la nostra voce interiore non valga nulla.
Se avessi ricevuto in quel momento in dono il libro di Nicola Giordano (1933-2017), sacerdote della Diocesi di Conversano-Monopoli, “La preghiera, il canto del cuore”, edito Edizioni VivereInmi, mi sarei di certo risparmiata lunghi mesi di pianti e incertezze.
Con meno di cento pagine, il libricino è un appiglio di fede ma soprattutto di speranza al quale possiamo aggrapparci ogni volta che, nel silenzio della nostra intimità, pensiamo di non essere abbastanza e che la nostra voce interiore non valga nulla.
 

 


















