Lo scorso 16 febbraio è arrivato, nelle sale italiane, What’s Love: la nuova commedia romantica dai produttori di Love Actually e Bridget Jones. Il regista Shekhar Kapur ci porta all’interno di una storia che si muove nel multiculturalismo e tra tradizione e modernità.
La protagonista della storia è Zoe (Lily James), una documentarista che sta cercando un nuovo soggetto per il suo prossimo film. Il fato è dalla sua e, su due piedi, si ritrova con un argomento perfetto da poter trattare: il matrimonio assistito del suo vicino di casa Kaz (Shazad Latif). I due si conoscono fin da quanto sono piccoli ma, come verrà più volte evidenziato, tra i loro due civici c’è un intero continente. Kaz ha, infatti, deciso di far scegliere la propria compagna per la vita dai propri genitori per poter evitar loro una delusione. Memore di quanto accaduto con la sorella e all’ostracismo ad lei applicato, non può far altro che incorrere in un matrimonio combinato. Kaz è pakistano, quindi tutti si aspettano che lui scelga una ragazza che abbia le sue stesse origini per condividerne usi e costumi. Quando, però, i due promessi sposi si incontreranno ci si renderà conto che anche il Pakistan non rispecchia più il volere delle passate generazioni. I giovani si divertono, consumano alcol, non sono di certo molto Halal. Kaz e la sua promessa sposa incorrono comunque nel matrimonio, perché nessuno dei due vuol recare dispiacere alla famiglia.
Questa storia, dunque, è perfetta per il film che Zoe vuole realizzare. Alla ricerca del vero amore, si incorre in una sorta di Love Contr-Actually, una battuta in linea con la produzione del film. Mentre lei è intenta a rincorrere tutta la sua narrativa da donna forte e indipendente che incontra solo uomini sbagliati, entrambi i protagonisti dovranno venire a patti con la dura realtà: nessuno sa cosa realmente sia l’amore.
Zoe ricerca “quello giusto” per tutto il tempo, incorrendo in tipi poco disponibili perché in realtà è così tanto incentrata sul proprio lavoro da non voler davvero una relazione. Del resto, anche lei ha sulle proprie spalle il peso sociale dell’essere ancora single. Sua madre vorrebbe non vederla da sola, così da evitale una fine non dissimile a ciò che sta vivendo lei stessa. Ma d’altro canto non ci si può nemmeno accontentare dell’uomo che ti è stato scelto. Ad accontentarsi si gode “così così”, diceva una vecchia canzone e allora è meglio compiere un piccolo viaggio auto-conoscitivo che sia in grado di farci muovere nella giusta direzione.
I due ragazzi, quindi, dovranno fare una piccola analisi dei propri desideri per evitare di sottostare alle aspettative degli altri. Un viaggio che ha il sapore di uno scontro tra diverse culture, ma anche tra tradizione e amore. Usi e costumi vengono abbandonati affinché l’amore possa vincere, in fin dei conti siamo in una commedia romantica.
Il film presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, selezionato nella categoria “Grand Public”, dunque, trova il suo pubblico in questi giorni in sala. Una pellicola che garantisce un’ora e mezza di spensieratezza permettendoci di introdurci all’interno dei problemi sentimentali dei suoi protagonisti.
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