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giovedì 2 maggio 2024

#Intervista: Nevia

Il 5 aprile 2024 è uscito su tutte le piattaforme di streaming digitale e in rotazione nelle radio il nuovo singolo di Nevia: “Odio”.

In questo flusso di coscienza l’artista si denuda, condividendo senza filtri le sue battaglie interne e la sua visione critica sul mondo di oggi.
Nel brano Nevia parla di tutto quello che non tollera nella società attuale, in un viaggio all’interno delle sue insicurezze, le stesse che probabilmente sentono tanti altri ragazzi. Parla di come è difficile relazionarsi con il prossimo, di come le storie d’amore finiscano in malo modo e di come a volte ci si senta persi, cercando di capire chi siamo e cosa vogliamo davvero dalla vita.


Il brano è anche un attacco alla superficialità di certi aspetti della vita moderna, come l’ossessione per le apparenze e il modo in cui i social media possono farci sentire ancora più isolati. Nevia si discosta da chi non ascolta davvero la sua musica ma la sente e basta, chi segue le mode solo perché fa comodo omologarsi e chi non riesce a stare solo con sé stesso perché non ne ha il coraggio.

Verso la fine, la canzone diventa unìespressione del bisogno di Nevia di trovare un senso di appartenenza e di pace interiore, in un mondo che spesso sembra girare troppo veloce per potersi fermare a riflettere. È un desiderio di connessione autentica, di trovare qualcuno o qualcosa con cui sentirsi davvero in sintonia, anche solo per un attimo.


Commenta l’artista a proposito del brano:

“Questo brano è un grido dal cuore, che esprime la frustrazione e la confusione di vivere in un’epoca complicata, ma allo stesso tempo la speranza di trovare un barlume di  verità e di felicità autentica in mezzo al caos. È una canzone che fa pensare, che ci spinge a guardare dentro di noi e a chiederci cosa significa veramente essere connessi in un mondo così frammentato.”

mercoledì 1 maggio 2024

#The Beatles: Happiness is a warm gun

Immagine presa da Pinterest
La facciamo la battuta di black humour? Iniziamo proprio alla grande questo articolo? Ma sì, dai. Chissà se John Lennon, quando ha scritto “Happiness is a warm gun” aveva un sentore che in un qualche modo questo brano avrebbe avuto a che fare con la sua morte.

Squallide burle a parte, “Happines is a warm gun” è uscita nel 1968 per l’album “The Beatles”, meglio conosciuto come: “The White Album”.
Anche se è una canzone scritta da John Lennon, alla sua firma si aggiunge quella di Paul McCartney.

Possiamo considerarla come la prima canzone antiguerra di John, che poi darà la luce la più iconica e meno ironica “Imagine”. C’è da dire che, come sempre quando si tratta della penna di John, una frase non ha un unico significato, ecco perché la traduzione sarà piuttosto difficoltosa.

giovedì 18 aprile 2024

#Intervista: Federica G.

Il 15 marzo è la giornata dedicata ai disturbi del comportamento alimentare e in questa stessa data Federica G. ha fatto uscire il suo nuovo singolo: “Come fosse ieri”, che parla proprio della sua esperienza nel percorso di cura all’anoressia, iniziato nel 2019.

Il brano è quindi a tutti gli effetti una sua rinascita, un desiderio di tornare alla libertà che la mattia a lungo le ha tolto
 
Il brano è una carezza alla me del passato, è un riscatto e una rivincita personale. Mi piacerebbe che la canzone offrisse una speranza a tutte le persone che stanno lottando contro la mia stessa malattia perché se aiutati, per quanto difficile possa sembrare, guarire è possibile.

- Federica G.

Abbiamo avuto modo di intervistarla, per parlare di quello che è stato e di come la musica sia un’ottima alleata, aiutante e amica.

mercoledì 17 aprile 2024

#TheBeatles: I saw her standing there

Prima c’era il silenzio, poi è arrivato il 1963”. Partono le prime note di “I saw her standing there” ed è così che i Riding Sixties hanno dato il via al loro concerto, il 22 marzo come quinta tappa del festival romano “Come un’armonia”.


Da beatlemaniaci quali siamo, troviamo spesso scontato come i Beatles abbiano rivoluzionato la cultura pop partendo proprio dalla musica. forse non ce ne rendiamo effettivamente conto, un po’ come non stiamo troppo a riflettere sul sole e sul fatto che il suo esistere dia vita a tutti noi.

La canzone di cui parliamo oggi, “I saw her standing there”, appunto, è la spartiacqua della civiltà prima e dopo i Beatles. È uscita nel 1963, come primo brano per il loro album di esordio “Please Please Me”, ma in realtà è stata scritta molto prima, da un adolescente Paul McCartney che poi l’ha presentata a un altrettanto adolescente John Lennon per lavorarla insieme. È questo a essere incredibile: erano solo adolescenti.

Per chi ama le fan fiction: qui trovate un extra di Penny Lane, proprio su questo brano.

lunedì 1 aprile 2024

#Eventi: Come un'armonia - The Riding Sixties

Va detto, Sperimentiamo (arte musica e teatro) è una garanzia di spettacoli sempre diversi e sempre di grande qualità. Il concerto dei The Riding Sixties non è stato solo splendido musicalmente ma ha coinvolto il pubblico di tutte le età che ha riempito il teatro Mongiovino e che ha cantato e ballato sulle note dei mitici anni 60.

Pietro Tirabassi, voce e chitarra, Enzo Civitareale, batteria e voce, Marco Bertogna (monsieur Bertognaque), basso e voce, Simone Rauso (il Rauso), voce e chitarra, Alberto Bolli piano e voce
hanno iniziato con un piccolo assaggio di Dylan
, Elvis e poi via con i Beatles, e i Rolling Stones 
Noi siamo di parte, visto che ascoltiamo preferibilmente musica di quel decennio, ma non per questo saremo meno oggettivi. 

mercoledì 20 marzo 2024

#TheBeatles: Here Comes The Sun

Immagine presa da Pinterest
Siamo un team che non crede nelle coincidenze e questo è un pensiero che facciamo nostro nel quotidiano, visto che ci affidiamo al flusso degli eventi.

Chi sta scrivendo questo articolo lo sta facendo in data lunedì 19 febbraio, quando guardando il calendario della programmazione, si è ritrovata a dover fare un articolo sui Beatles per il 20 marzo, data in cui effettivamente è online.

Non avendo idea su cosa scrivere, ha deciso – come sempre – di far partire la riproduzione casuale della playlist “The Beatles” ed è partita “Here Comes The Sun”.     
Quale canzone migliore, in effetti, per dare il giusto inizio alla primavera?


“Here Comes The Sun” è un brano di George Harrison, pubblicato nel 1969 per l’album “Abbey Road”.

giovedì 14 marzo 2024

#Intervista: Tekla

Ormai non è più giovedì senza le nostre consuete interviste. Oggi è la volta di Tekla, che abbiamo intervistato in occasione dell’uscita del suo ultimo singolo: “Male”, avvenuta il 23 febbraio 2024.


Dice del brano: “Male è nata con consapevolezza ed estremo distacco emotivo, al termine di una relazione; uno squallido gioco vissuto da ambo le parti. Durante una storia si trovano giustificazioni ad atteggiamenti di carattere disfunzionale che ci appaiono addirittura confortevoli. Solo allontanandomi percepisco realmente i miei errori e comprendo la realtà malsana che si è creata intorno a noi. Tutto questo ha compromesso la serenità e ha creato meccanismi tossici, inizialmente divertenti, ma pur sempre tossici. Ho scelto di utilizzare OnlyFans come canale comunicativo principale, ricreando quindi il concetto che il singolo vuole comunicare, sia a livello di immagini con la copertina, se a livello di contenuto del testo.

Quanto quello che ha suscitato in noi, lo capirete presto dalle domande.

mercoledì 6 marzo 2024

#TheBeatles: And I love her

Foto presa da Pinterest
Se “Something” è la canzone d’amore per eccellenza, scritta da un più maturo George Harrison, “And I love her” ha una sua lettura altrettanto romantica, quanto più giovanile, ingenua, quasi fanciullesca.


È contenuta nell’album A Hard Day’s Night del 1964 e anche questa ha i crediti Lennon/McCartney, ma è stata scritta dal secondo, in riferimento alla sua storia d’amore con Jane Asher.

giovedì 29 febbraio 2024

#Intervista: Moro

Giovedì è un giorno della settimana forse ignorato, fateci caso: il lunedì è odiato, il martedì viene considerato non così tanto male, il mercoledì osannato per essere a metà e il venerdì è praticamente considerato weekend.
Ecco perché abbiamo deciso di dedicarlo, per quanto possibile, alle interviste. Oggi mandiamo online quella fatta al rapper Moro che ringraziamo di tutto cuore per la sua disponibilità.  

Prima, come al solito, una breve bio.

lunedì 26 febbraio 2024

#Eventi: Come un'armonia - La serata dei talenti

Affrontiamo la scrittura di questo articolo con sole quattro ore di sonno e gli occhi ancora lucidi per la serata trascorsa al Teatro Golden con l’associazione culturale Sperimentiamo Arte Musica Teatro che, grazie al contributo di Roma Capitale e Zètema Progetto Cultura, ci ha deliziati con la seconda tappa del festival culturale “Come un’armonia”, dedicata alla Serata dei Talenti.


Massimo Simonini, direttore artistico del festival, grazie all’uso sapiente delle parole, grande arma d’amore di chi è scrittore, ci prepara a ciò che avverrà in un teatro che è più un’arena, “pronto ad abbracciare tutte le forme d’arte, che quando si uniscono l’una con l’altra formano una vera e propria armonia”.

Scrivendo questo articolo abbiamo toccato con mano il viaggio di ieri sera che, proprio come un diapason, ha accordato tutte le anime portandole all
’armonia.

Vi ricordiamo che con soli 10€ di abbonamento avete diritto di accesso a tutte le date del festival, che ci terrà compagnia fino al 20 aprile.

giovedì 22 febbraio 2024

#Intervista: Alessia Spera

Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, cantava Antonello Venditti. Vi starete chiedendo cosa c’entra questo con l’intervista ad Alessia Spera? Un attimo di pazienza e ci arriveremo.


Come già scritto nell’articolo Natsukashii, chi sta scrivendo ora è ossessionata dalle sigle dei cartoni animati. Le riconosce fin dalle prime note e quando le canta, ognuna di esse la catapulta sul viale dei ricordi.

Se da bambina sognava di diventare amica di Cristina D’Avena, Giorgio Vanni ma soprattutto – non me ne vogliano – di Alessandra Valeri Manera, crescendo ha dovuto un po’ nascondere la sua passione per evitare le prese in giro. Ebbene, già a sedici anni (nel lontano 2005) se ne è fregata e si è detta: “Ma se mi fanno stare bene, perché rinunciarci?”.

Così, riprendendo Venditti, questo amore non è finito, ha provato ad allontanarsi ma poi è tornato, sia perché continua a metterle in ogni sua playlist (evitiamo di parlare del gruppo Whatsapp dove le canta ogni venerdì pomeriggio, mentre è intenta a editare video) sia perché come regola dell’Universo, nulla accade per caso e ogni incontro è stato già deciso.

Ora mi permetto la prima persona: chissà se l’incontro con Alessia Spera io non l’abbia in un qualche modo inconscio previsto quando da bambina mi mettevo davanti ai miei peluche e facevo finta di insegnare loro la nuova canzone che avrebbero poi dovuto registrare per il nuovo Fivelandia

mercoledì 21 febbraio 2024

#TheBeatles: In Spite Of All The Danger

Continuiamo a scrivere dei Beatles, anche se… stavolta non proprio di loro. Quasi, ma non proprio.

C’entra John, c’entra George così come c’entra Paul, ma di Ringo nemmeno l’ombra. I Beatles non sono nemmeno i Beatles e nessuno li conosce, a parte qualche gatto a Liverpool e dintorni.

mercoledì 14 febbraio 2024

#Intervista: Mattia Rame

ph. Gioele Vettraino
Per il podcast Apollo Station su Twitch e Youtube abbiamo voluto intervistare Mattia Rame, ma un problema tecnico causato da un qualcosa di ancora sconosciuto a noi, ha fatto in modo che alcune parti dell’intervista fossero praticamente mutate.


Per non perdere la nostra chiacchierata che ha trattato di temi molto importanti, però, abbiamo deciso di trascriverla e pubblicarla online sul nostro sito.

Ringraziamo ancora Mattia Rame per la sua disponibilità e per l
’incredibile anima e artista che è

mercoledì 31 gennaio 2024

#TheBeatles: The End

Immagine presa da Pinterest
Dopo “Golden Slumbers” e “Carry That Weight” non poteva di certo mancare un articolo dedicato a “The End”, ultimo brano del medley composto anche dai primi due.

Il tutto è contenuto nell’album “Abbey Road” del 1969.

Il brano è molto corto, eppure secondo noi racchiude il Tutto dell’Universo.
Probabilmente non sapremo mai quale sia il suo reale significato, cosa passasse nella mente di Paul mentre scriveva quelle parole, ma è vero che è una canzone che si trova bene anche nella nostra vita e in effetti acquisisce valore differente per ogni passaggio importante.

Possiamo dedicarla alla fine di un rapporto, di un lavoro, ma anche di una parte di noi stessi quando cresciamo...

mercoledì 17 gennaio 2024

#TheBeatles: Carry that weight

Immagine presa da Pinterest
Carry that weight” è la canzone che parte subito dopo “Golden Slumbers”, formando una sorta di brano unico insieme a “The End”.

Le tre, con gli accrediti Lennon/McCartney, sono contenute nell’album Abbey Road del 1969.

Ma adesso andiamo a vedere il suo significato, seguendo per lo più le parole di Paul, perché sul web ne girano parecchi.

C
’è anche da dire, però, che forse il significato dietro questa canzone è un insieme di tutte le voci che girano: la pesantezza nei loro animi dopo la morte di Brian Epstein, la droga che diventa come un quinto Beatle, pronta però a distruggere quella che è la loro determinazione e a rendere tutto più... pesante.

giovedì 11 gennaio 2024

#Pensieri: Occhi Lucidi

Durante il pomeriggio della Vigilia di Natale mi sono imbattuta po’ per caso nel brano “Occhi Lucidi” di Ultimo.
Come spesso mi accade con questo cantautore, il brano mi ha completamente ipnotizzata e così mi sono ritrovata ad ascoltarlo molto attentamente.
Ho fin da subito capito che il brano mi stava parlando in un modo che avrei compreso solo una volta messo per iscritto, ma – sempre come spesso mi accade con Ultimo – mi è difficile trovare il coraggio per scrivere quello che suscitano le sue parole.

L’arte in generale è un campo dove il coraggio dovrebbe regnare sovrano, perciò, se proprio voglio continuare a scrivere per non cambiare mestiere, devo anche armarmi della giusta dose di temerarietà e andare avanti.

Ovviamente vi ricordo che quanto segue sono le mie personali impressioni che il testo di Ultimo mi suggerisce; ciò che penso non deve necessariamente seguire il filo logico del cantautore romano.  

mercoledì 3 gennaio 2024

#TheBeatles: Golden Slumbers

Oggi torniamo ad analizzare una canzone dei Beatles. Lo facciamo con una celebre, anche se si parla poco della storia dietro questo brano.

Golden Slumbers” è una canzone McLennon – nel senso che i crediti sono Lennon/McCartney – presente nell’album del 1969 “Abbey Road”.

Per capire meglio il senso di questa canzone vi consigliamo di leggere anche l
’articolo dedicato alla biografia dello stesso Paul, o di recuperare gli articoli dedicati ai brani The long and winding road, Oh, Darling! o Let it be” che ben fanno capire come si sentisse McCartney in quel periodo.

Qui non ne parleremo in modo più approfondito perché rischieremmo semplicemente di ripetere sempre le stesse cose.

martedì 12 dicembre 2023

#Musica: Barche di carta

Siamo quasi a metà del periodo natalizio, quello che più amiamo durante l’anno e quasi per niente per una mera visione consumistica delle festività. Lo ammettiamo: è bellissimo girare per mercatini alla ricerca di dolcetti e regali, ma per noi il Natale è tempo di nuovo, di nascita e, di conseguenza, di sistemare ciò che non va nella nostra vita.

I buoni propositi sono solitamente associati al Capodanno, ma, diciamoci la verità: è nel momento in cui la famiglia si riunisce che consideriamo sul serio le nostre radici, stiamo faccia a faccia con i nostri traumi ricordando il passato e abbiamo la consapevolezza che finché stiamo qui possiamo lavorare sulle nostre relazioni.

Vi abbiamo già parlato di “Barche di carta” di Fabio Fois in radio, oggi vogliamo scrivere le nostre considerazioni sul testo. Va da sé che ne parleremo seguendo le immagini che si sono palesate nella nostra mente perché dopotutto è giusto che ognuno trovi le sue proprie sfumature.

mercoledì 29 novembre 2023

#Musica: The Hanging Tree

In questi giorni, al cinema, è possibile vedere “Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente” il film prequel della saga di “Hunger Games”. Tratto dall’omonimo romanzo scritto da Suzanne Collins, ci siamo voluti soffermare sulla canzone che lega tutti e quattro le pellicole per poter tracciare un po’ di quel che è il significato più intenso che si nasconde dietro questa pellicola.

In molti conosciamo cosa siano gli Hunger Games: un annuale gara voluta da Capitol City che vede protagonisti dei sedicenni pescati all’interno dei diversi distretti presenti nello stato immaginato dall’autrice. L’ispirazione viene dal romanzo “Battle Royal” e al suo interno mescola la spettacolarizzazione dell’assassinio e della guerra, con la voglia di libertà e di ribellione.

Attraverso le vicende narrate nel primo, ci addentriamo meglio nella storia del principale antagonista che abbiamo avuto modo di conoscere. Approfondiamo, quindi, l’adolescenza di Coriolano Snow, nel nostro presente è presidente e capiamo uno dei traumi che lo ha maggiormente caratterizzato.

mercoledì 22 novembre 2023

#Musica: Bella da "Notre Dame de Paris"

Sicuramente per ognuno di voi esiste quel periodo dell’anno in cui ciclicamente si esegue una stessa azione: sentire questa o quella canzone, oppure si riguarda lo stesso film. In questo caso, per chi sta scrivendo questo articolo, è il periodo del rewatch annuale della ripresa dello spettacolo di “Notre Dame de Paris” fatta all’Arena di Verona.

L’opera tratta dall’omonimo romanzo di Victor Hugo permette diversi spunti di riflessione. Elementi che sono in grado di renderla attuale, nonostante sia ambientata a Parigi nel 1482.     
Il personaggio di Gringoire che funge un po’ da narratore, ci introduce in quella che lui stesso definisce “una storia secolare” perché la musica e le parole diventano pietra cristallizzando la realtà. Lo spettacolo è scritto da Luc Plamondon, la musica è composta da Riccardo Cocciante e il libretto in italiano è di Pasquale Panella. Ciò che vogliamo attenzionare in questo articolo è la canzone che fa colonna portante e che descrive tre diverse facce dell’amore.