martedì 16 dicembre 2025

#Personaggi: Hypatia di Alessandria - L'ultima filosofa pagana

Quanti, soprattutto quante, di noi si sono sentite dire che la misoginia all’interno della nostra società è solo un’invenzione dei media per chissà quale complotto finalizzando al dominio femminile? Bene, io personalmente troppe volte, così tante che ho deciso di ridare voce a tutte quelle donne messe a tacere dalla storia.


È il caso di Hypatia di Alessandria: una delle figure più affascinanti e tragiche del suo tempo. Matematica, astronoma e filosofa, la mente di Hypatia era al di sopra di quelle dei suoi tempi, ma è vissuta in un’epoca dove il sapere e la libertà di pensiero, soprattutto per le donne, erano minacciati dall’intolleranza religiosa e dalle lotte di potere.
 
Hypatia è figlia del matematico Teone e nasce in Alessandria d’Egitto nel 355 d.C. 
Fin da bambina sviluppa un amore per la matematica e l’astronomia, materie che studia con dedizione, tanto da divenire presto un punto di riferimento per gli studiosi della sua epoca.

Insegna alla scuola neoplatonica di Alessandria, dove sostiene e diffonde le idee filosofiche di Platone e Aristotele, e lo fa in modo così magistrale che la sua classe è in continua espansione, con alunni che arrivano da ogni parte del Mediterraneo.
Il suo lavoro non si ferma alla teoria: contribuisce infatti a migliorare gli strumenti astronomici e scrive commentari su opere matematiche fondamentali che risulteranno indispensabili per gli sviluppi futuri della scienza.
Ecco che, con la sua mente brillante, Hypatia attira le invidie dei suoi contemporanei, soprattutto uomini che non accettano di avere una donna così brillante, sapiente, competente e indipendente sulla loro strada. Lei viene vista proprio come una minaccia e per questo decideranno di ostacolarla il più possibile

Donna dotata di spiccata intelligenza, non si sottrae a dire la sua anche in campo politico, ritrovandosi così coinvolta nel conflitto tra il prefetto romano Oreste e il vescovo di Alessandria, Cirillo.

Hypatia, seppur non essendo cristiana, decide di consigliare Oreste affinché tolleri la crescente comunità cristiana. Lei stessa, infatti, ha avuto tra i suoi studenti molti cristiani, tra cui Sinesio di Cirene, poi eletto vescovo di Tolemaide.
Ma questo agli occhi esterni dell’epoca non è mai stato chiaro, così Cirillo fomenta le chiacchiere che la vogliono consigliera di Oreste servendosi di arti magiche, ed è per questo che il prefetto rimane contrario alla comunità cristiana.
La folla, così aizzata dal vescovo, nel marzo del 415 riesce ad assassinarla, smembrarla e a bruciarle il corpo.
Secondo alcuni storici, il vero motivo per cui Cirillo le mette tutti contro è per gli insegnamenti filosofici della donna, così lontani da quelli del primo cristianesimo.

Quale siano le motivazioni, la morte di Hypatia segna la fine della cultura classica ad Alessandria. Anche se, in fin dei conti, non esiste la parola fine. 

Anche se non famosa come dovrebbe, Hypatia è simbolo della resistenza della ragione contro il fanatismo. Il suo nome perdura nei secoli, come esempio per gli scrittori, i filosofi e le femministe di oggi.

Anche nel 2025 non possiamo dirci esenti dal gravoso potere dell’oscurantismo che sta facendo il suo ritorno, con la maschera dei trend e dell’omologazione. È per questo che dovremmo ricordare tutta la storia di Hypatia, della sua forza, della sua devozione alla scienza e del coraggio di pensare liberamente, senza paura di alcuna minaccia.

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