Visualizzazione post con etichetta mitologia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta mitologia. Mostra tutti i post

lunedì 18 marzo 2024

#Ambiente: E se Gaia

Oggi nel mondo si contano otto miliardi di persone, migliaio più migliaio meno; il livello di inquinamento dei mari, delle falde, dei fiumi sale mentre il livello dei ghiacciai scende, le foreste bruciano e le terre si desertificano spingendo interi popoli a una migrazione ininterrotta…eppure, eppure si parla di crisi delle nascite!
Un’ineffabile signora in una intervista ha dichiarato che le donne dai diciotto anni devono pensare a fare figli, quanti e con chi e per quanto tempo della loro vita fertile è solo un dettaglio, che la signora non ha chiarito; ora, il problema della procreazione gli umani (gli animali hanno molto più buon senso pratico) se lo sono posto fin da quando hanno capito come funziona il sesso e subito dopo ne hanno fatto il centro, non del divertimento che ne deriva quando è consenziente ma di un continuo mercimonio, di un esercizio di potere. Per rispondere in parte alla signora di cui sopra, e per cercare di capire meglio cosa accade quando la procreazione non è una scelta ma un obbligo, lasciamo la parola a Esiodo e della sua Teogonia. 

mercoledì 27 dicembre 2023

#Mitologia: Marte

Avevamo accennato alla mitologia legata a Marte nel culto latino quando avevamo affrontato la conoscenza della guerra. In quel caso era prettamente legata alla mitologia norrena e, in questi giorni, abbiamo anche trattato le rune associate alle figura di Tyr.
Come abbiamo avuto modo di vedere nei diversi articoli, la mitologia si insegue e si rincorre reinterpretandosi all’interno delle diverse culture e delle diverse società assumendo aspetti tanto associabili quanto dissimili.

In questo modo, nascono le piccole disambiguazioni tre le diverse divinità e possiamo notare come ognuna di esse possa assumere dei significati legati più o meno alla maturità. Se, infatti, Tyr incarnava il guerriero pronto al sacrificio e l’uomo più maturo ed esperto sul campo di battaglia, Marte (così come il suo corrispettivo greco, Ares) incarnava gli aspetti più funesti e violenti della guerra. Aspetti intrinsecamente legati al fatto che rappresentasse la virtù e la forza della natura e della gioventù. Di conseguenza, ciò che ne emergeva erano caratteristiche più legate alla pratica militare e all’immaturità. Era spesso raffigurato con un elmo, una lancia e uno scudo, simboli della sua natura bellicosa e il suo culto aveva luogo soprattutto durante le guerre, quando i soldati romani cercavano la sua protezione prima di intraprendere una campagna militare. Ogni uccisione sul campo di battaglia, tutto il sangue versato, erano considerati come una sorta di tributo per chiedere la sua benevolenza.

lunedì 25 dicembre 2023

#Mitologia: Aett di Tyr - Seconda Parte

Come accennato nell’articolo dedicato all’
alfabeto runico, nell’antichità il linguaggio delle Rune era utilizzato per ogni aspetto della vita: giuridico, commerciale, burocratico… e anche divinatorio.

Proprio come succede con l’astrologia, l’ordine dei simboli non è casuale ma scoprendo il loro significato ci si accorge di come il tutto stia a significare il Viaggio della Vita.

Le ventiquattro rune vengono divise in tre gruppi da otto, chiamati Aett, ognuno dei quali dedicato a un dio. Abbiamo così l’Aett di Freya, di Heimdall e di Tyr.

Oggi ci concentriamo sulla prima parte del terzo e ultimo Aett che prende il nome dal dio omonimo, dio della guerra paragonabile al nostro Marte, ma anche dio della giustizia. Il suo valore lo vediamo soprattutto nel mito del lupo Fenrir, in cui Tyr si sacrifica per il bene comune.

Questo Aett, quindi, prende in considerazione quei momenti della vita in cui capiamo che il nostro Ego va messo da parte per avanzare e far crescere l’intera collettività.

lunedì 11 dicembre 2023

#Mitologia: Aett di Tyr - Prima Parte

Come accennato nell’articolo dedicato all’alfabeto runico, nell’antichità il linguaggio delle Rune era utilizzato per ogni aspetto della vita: giuridico, commerciale, burocratico… e anche divinatorio.


Proprio come succede con l’astrologia, l’ordine dei simboli non è casuale ma scoprendo il loro significato ci si accorge di come il tutto stia a significare il Viaggio della Vita.

Le ventiquattro rune vengono divise in tre gruppi da otto, chiamati Aett, ognuno dei quali dedicato a un dio. Abbiamo così l’Aett di Freya, di Heimdall e di Tyr.

Oggi ci concentriamo sulla prima parte del terzo e ultimo Aett che prende il nome dal dio omonimo, dio della guerra paragonabile al nostro Marte, ma anche dio della giustizia. Il suo valore lo vediamo soprattutto nel mito del lupo Fenrir, in cui Tyr si sacrifica per il bene comune.

Questo Aett, quindi, prende in considerazione quei momenti della vita in cui capiamo che il nostro Ego va messo da parte per avanzare e far crescere l’intera collettività

giovedì 7 dicembre 2023

#Mitologia: Heimdall

Continua il nostro viaggio all’interno della mitologia norrena e, mentre parallelamente vi parliamo dell’alfabeto runico, qui affrontiamo dettagliatamente il mito legato alla singola divinità. Abbiamo già narrato le gesta e le rune che vengono associate a Freya, adesso ci concentreremo sulla figura di Heimdall, il guardiano degli dei.
Gli Aett a esso associati ci hanno mostrato come questa divinità sia letteralmente un ponte tra il divino e il materico. Oltre a proteggere gli dei, infatti, Heimdall è il guardiano del Bifrǫst: un ponte che collega il regno degli Asi e dei Vani e a quello terrestre.

Ricordando, quindi, che ogni evento che ci coinvolge è semplicemente un “passaggio” verso una nuova forma di noi stessi, osserviamo più attentamente le caratteristiche di questa divinità.

lunedì 27 novembre 2023

#Mitologia: Aett di Heimdall – Seconda Parte

Come accennato nell’articolo dedicato all’alfabeto runico, nell’antichità il linguaggio delle Rune era utilizzato per ogni aspetto della vita: giuridico, commerciale, burocratico… e anche divinatorio.


Proprio come succede con l’astrologia, l’ordine dei simboli non è casuale ma scoprendo il loro significato ci si accorge di come il tutto stia a significare il Viaggio della Vita.

Le ventiquattro rune vengono divise in tre gruppi da otto, chiamati Aett, ognuno dei quali dedicato a un dio. Abbiamo così l’Aett di Freya, di Heimdall e di Tyr.

Oggi ci concentriamo sulla seconda parte del secondo (ridondante, ma necessario) che prende il nome dal dio omonimo, guardiano del regno degli Asi e dei Vani e sorvegliante del ponte Bifrǫst, che collega i due regni con quello dei terrestri.

Questo Aett, quindi, prende in considerazione tutte le grandi prove della nostra vita. Ci ricorda che non dovremmo vittimizzarci, ma anzi, ogni evento che affrontiamo – positivo o negativo che sia – è per noi uno strumento di crescita personale, un modo per affrontare il nostro interno ed elevarci spiritualmente.  

giovedì 23 novembre 2023

#Mitologia: Freya

Abbiamo già accennato, in precedenti articoli, ad alcuni degli aspetti e alle rune che vengono associati alla Divinità di Freya. Muovendoci nella mitologia norrena, questa volta approfondiremo un po’ della sua storia parlando di ciò che è arrivato ai fino ai giorni nostri.

Il nome norreno è Freyja ed è traducibile col significato di “Signora”. A volte scritto in altre forme come quella usata nel titolo di questo articolo Freya, oppure Freia. Nella mitologia norrena, viene a volte confusa con Frigg, dèa Asinia moglie di Odino, con la quale condivide la salvaguardia della fertilità e della fecondità e il ruolo di protettrice delle partorienti. Ma in realtà ella è la divinità che i norreni associavano all'amore e alla lussuria. Lei incarna l'essenza stessa della vita e delle passioni umane. I suoi nomi sacri, tra cui Vanadìs (dea dei Vani) e Vanabrudr (sposa dei Vani), la collocano al centro di un mosaico mitologico avvolto in un'aura di maestria magica e bellezza. Del resto, la sua nobile discendenza risale proprio alla stirpe dei Vani. e si è unita agli Aesir, offerta come simbolo di pacificazione tra due maestose stirpi divine. Condividendo con Odino il tributo dei caduti in battaglia.

lunedì 13 novembre 2023

#Mitologia: Aett di Heimdall - Prima Parte

Come accennato nell’articolo dedicato all’alfabeto runico, nell’antichità il linguaggio delle Rune era utilizzato per ogni aspetto della vita: giuridico, commerciale, burocratico… e anche divinatorio.


Proprio come succede con l’astrologia, l’ordine dei simboli non è casuale ma scoprendo il loro significato ci si accorge di come il tutto stia a significare il Viaggio della Vita.

Le ventiquattro rune vengono divise in tre gruppi da otto, chiamati Aett, ognuno dei quali dedicato a un dio. Abbiamo così l’Aett di Freya, di Heimdall e di Tyr.

Oggi ci concentriamo sul secondo che prende il nome dal dio omonimo, guardiano del regno degli Asi e dei Vani e sorvegliante del ponte Bifrǫst, che collega i due regni con quello dei terrestri.

Questo Aett, quindi, prende in considerazione tutte le grandi prove della nostra vita. Ci ricorda che non dovremmo vittimizzarci, ma anzi, ogni evento che affrontiamo – positivo o negativo che sia – è per noi uno strumento di crescita personale, un modo per affrontare il nostro interno ed elevarci spiritualmente.

Oggi parleremo delle prime quattro rune presenti.

mercoledì 8 novembre 2023

#Mitologia: Aett di Freya - Seconda Parte

La volta precedente abbiamo parlato delle prime quattro rune dell’Aett di Freya e abbiamo visto il loro significato basico, strettamente legato ai bisogni materiali.

Oggi parliamo delle ultime quattro e di come ci aiutano a crescere verso la prossima fase della vita rappresentata dall’Aett di Heimdall. 

mercoledì 25 ottobre 2023

#Mitologia: Aett di Freya - Prima Parte

Come accennato nell’articolo dedicato all’alfabeto runico, nell’antichità il linguaggio delle Rune era utilizzato per ogni aspetto della vita: giuridico, commerciale, burocratico… e anche divinatorio.


Proprio come succede con l’astrologia, l’ordine dei simboli non è casuale ma scoprendo il loro significato ci si accorge di come il tutto stia a significare il Viaggio della Vita.

Le ventiquattro rune vengono divise in tre gruppi da otto, chiamati Aett, ognuno dei quali dedicato a un dio. Abbiamo così l’Aett di Freya, di Heimdall e di Tyr.

Oggi ci concentriamo sul prim che prende il nome dalla dea omonima, simbolo di amore, erotismo, bellezza, seduzione, fertilità ma anche della guerra, della morte e delle virtù profetiche.

venerdì 20 ottobre 2023

#Mitologia: Superman

In questi giorni, così come in tanti altri nella vita di chi sta scrivendo questo articolo, ci stiamo sempre di più addentrando nei fumetti e nella mitologia che costruisce l’impalcatura della loro storia. Il viaggio dell’eroe, nonostante questo possa essere super, non si discosta poi molto da quelle che sono state altre storie e altri racconti. Ciò di cui vogliamo parlare oggi costituisce una pietra miliare perché riesce a fondere in sé mitologia cristiana/ebraica e super-io. Un incontro filosofico che ci permette di ragionare ulteriormente sulla nostra esistenza e sulla natura stessa degli esseri umani.

lunedì 16 ottobre 2023

#Mitologia: Linguaggio runico

Credits: Pinterest
Più volte, in questa etichetta, abbiamo accennato alle Rune. Vi abbiamo parlato di miti che le contemplavano, di Odino che dà la comprensione del loro significato ai propri figli o agli umani più meritevoli, ma forse mai ci siamo immersi nel loro significato.


Cosa sono? A che servono? Da dove provengono?

Ne parliamo così oggi, più per informazione generale su quella che dopotutto è la nostra cultura europea che da un punto di vista di credenza vera e propria. Non perché rileghiamo il tutto a “finzione”, al contrario.

Spesso da italiani ci viene più facile pensare che siamo figli della Roma papale, per noi è ovvio seguire o criticare una dottrina invece di prendere esempio dai nostri antenati ancora più lontano che prendevano a esempio ogni cultura e filosofia, perché tutte sono degne di essere accolte.

Ecco, ci piace pensare a un mondo che ami accogliere quello che non conosce, e visto che i secoli passati si sono macchiati del sangue di donne e uomini innocenti, rei di professare un altro tipo di fede o credo, è giusto – secondo il nostro parere – andare loro incontro, tendere la mano e mostrare un’altra delle molteplici visioni che formano l’Europa nel suo insieme.  

venerdì 13 ottobre 2023

#Mitologia: Andare oltre il dolore

Copertina del libro
"La Fatina del Camino" di Renny Taraglia

Abbiamo appena passato l’esperienza Romics e anche se stiamo ormai sui trenta, ci accorgiamo che anno dopo anno le emozioni che proviamo stando alla Fiera di Roma, a contatto con Cristina D’Avena, Giorgio Vanni, Sonia di Super3 and co e a tutte le persone che come noi sono appassionate a questo mondo, sono le stesse di quando eravamo bambini e attendevamo l’inizio di Bim Bum Bam, Game Boat o, ancora, La Posta di Sonia, l’Angolo delle Chiacchiere; per non parlare dell’inizio del nostro cartone animato preferito: bastavano le prime note della sigla per farci esaltare.


Per noi artisti (scrittori, attori, ballerini, pittori, video maker, doppiatori… non importa) è fondamentale rimanere bambini, ricordare di dare più spazio possibile al Puer Aeternus che vive dentro di noi affinché ogni nostra ferita venga guarita e rimarginata.

Oggi parliamo di tale importanza attraverso il mito norreno della vita e della morte di Balder.  

giovedì 28 settembre 2023

#Mitologia: Io sono te come tu sei me

Disegno di Arthur Rackham
Abbiamo utilizzato il primo verso di una nota canzone dei Beatles (I am the walrus) perché reputiamo questo concetto davvero indispensabile per il saper vivere civile.


Prima di intraprendere un certo percorso era normale anche per noi prendercela con il prossimo, serbare rancore e trovare ogni buona scusa per litigare o discutere, imponendo le nostre idee.

Quando abbiamo prima imparato e poi compreso che l’altro è solo un nostro specchio, abbiamo realizzato che è più produttivo fermarsi a riflettere sul fatto che se stiamo davanti a un comportamento nocivo, è perché lo attuiamo prima di tutto noi, senza vederlo.

È come mettersi davanti un vero specchio e notare un brufolo: non spacchiamo di certo il vetro per risolvere il problema, ma al contrario, ci serviamo della sua funzione per sapere dove applicare esattamente la crema.

Ecco, abbiamo cominciato a pensare allo stesso modo anche nella realtà quotidiana: quando vediamo una persona arrogante, falsa, maleducata, aggressiva… cominciamo a pensare dove abbiamo questi difetti e quando li utilizziamo con altri. In questo modo non solo viviamo più tranquillamente, ma abbiamo affinato anche le nostre armi di diplomazia e giustizia diventato pacieri delle liti altrui.

Andiamo a vedere come tutto ciò sia stato descritto nella mitologia.

mercoledì 13 settembre 2023

#Mitologia: Metamorfosi

Crediti: Daniel Bates Hurtado
In uno dei tanti libri che abbiamo letto nel corso della vita, abbiamo trovato questa frase: “Il senso della vita è gelosamente custodito nella vita stessa” e anche se non ricordiamo più di quale libro si tratti, o chi sia il suo autore, la potenza di queste parole alberga ancora dentro di noi.
Ne siamo diventati così tanto consapevoli che passiamo interi minuti a osservare anche il più piccolo dettaglio della natura per cercare di captare il senso più profondo. Questo ci aiuta di molto nelle situazioni della vita stessa, soprattutto quelle più difficili e complicate, perché sappiamo che c’è un senso più profondo, anche se ancora nascosto.


Chi sta scrivendo questo articolo nel corso di una delle sue passeggiate per la campagna, si ritrovò di fronte a una grande verità: stava costeggiando uno stagno, poteva sentire il gracidare delle rane e intravedere delle libellule volare. Improvvisamente comprese che l’acqua sporca, stagnante, appunto di uno stagno è pur sempre acqua. Cos’è, quindi che la differenzia da quella pura e limpida di un ruscello? Il movimento.

E non è forse questo la base della nostra esistenza? Pensiamo proprio all’opera di DickensA Christmas Carol”: Scrooge è avaro ed egoista, sia nel materiale che nel suo animo, ma non nasce così. Si è imprigionato in una spirale di pensieri negativi sempre uguali, di rifiuto verso l’esterno: sono gli altri che sbagliano, sono gli altri a essere maleducati e cattivi, sono gli altri che pensano più a divertirsi invece che alle cose serie. Lui, secondo la sua convinzione, è sempre nel giusto.

Ed eccoci: una società piena di Scrooge che preferisce bloccare l’energia della trasformazione per paura di arrivare a stretto contatto con la propria anima. Un po’ come al mattino copriamo gli occhi se qualcuno ci alza la serranda senza preavviso. Per abituarci alla luce radiosa della nostra anima, dobbiamo fare in modo che il nostro interno cambi, piano piano, a seconda dei nostri tempi. E per farlo dobbiamo abbandonare sempre di più ogni nostra convinzione in modo tale che la nostra vita possa tramutarsi proprio assieme al nostro animo.

lunedì 4 settembre 2023

#Mitologia: La pestilenza Egina

Ritratto di Ferdinand Bol
Quando arriveremo al ventinovesimo canto della Divina Commedia (l’ultimo venerdì di settembre) avremo a che fare con dei dannati affetti da quelli che sembrano gravi sintomi di altrettante gravi malattie, tanto che Dante paragona lamenti, puzzo e umore alla pestilenza Egina.


Quando affrontiamo i canti non sempre abbiamo abbastanza spazio e tempo per poter approfondire i miti – forse – meno conosciuti ai più, quindi ecco perché oggi abbiamo deciso di parlarne.

Questo mito è narrato da Ovidio, nelle sue Metamorfosi (VII 523-660) e Dante lo riporta in questo modo: “Non credo ch’a veder maggior tristizia/fosse in Egina il popol tutto infermo” spiegando che neanche gli abitanti dell’isola greca fossero così afflitti come i dannati della decima bolgia.

mercoledì 30 agosto 2023

#Mitologia: In viaggio

Copia del Fitzwilliam Museum
Parlare del viaggio dell’eroe è estremamente facile, viverlo è tutto un altro conto. Se dovessimo seguire il nostro Ego che ci ripete costantemente di rimandare tutto quello che è difficile, rimarremmo fermi e inermi al punto di partenza. Certo, sarebbe bello essere serviti e riveriti, non cambiare mai i propri schemi mentali perché tanto ci appoggiamo sulle metamorfosi altrui, ma prima o poi la domanda “Che ci sto a fare su questo pianeta?” arriva per tutti, e con essa la strigliata che ci sveglia e stravolge la vita.

Quando nasciamo la nostra identità è plasmata prima di tutto dalle indicazioni di chi ci cresce (genitori e/o tutori), poi crescendo veniamo manipolati dalla società con le sue norme comportamentali ed etiche. Nella realtà dei fatti, però, noi non siamo né quello che desidera il nostro nucleo famigliare, né quello che pretende l’esterno. Noi siamo esseri unici, dotati di un proprio dovere nei confronti dell’umanità che va a scontrarsi con quanto ci viene insegnato. Certo, questo non vuol dire prendere la strada dell’illegalità, si presuppone che dovremmo essere sempre guidati dall’amore, dalla comprensione e dall’integrazione.

Per comprendere meglio tutto quanto, oggi vi parleremo della leggenda di Sigurd stando bene attenti a ricordare la simbologia delle storie: la strada rappresenta il nostro cammino, i cavalli le nostre emozioni, risorse potenzialità, le armi sono i nostri talenti, i cavalieri siamo noi stessi e la Guida è il nostro Sé superiore.
Nella storia di Cappuccetto Rosso, per esempio, la madre indica alla figlia la via più sicura, che la tiene lontana dal lupo. Ma il lupo è l’ombra stessa di Cappuccetto, è la sfida che deve affrontare per poter crescere e divenire la persona che è destinata a essere.

Soffrire fa paura ma questo non significa dover scappare per tutta la vita dall’incertezza. O meglio, potremmo farlo, ma di certo non diventeremmo le persone forti, coraggiose e positive che in realtà gia siamo, seppur nascoste dalla maschera che abbiamo costruito.

lunedì 14 agosto 2023

#Mitologia: Il viaggio dell'eroe

Molto probabilmente non diremo nulla che non si sia già studiato alle scuole medie, ma è proprio durante questo periodo che siamo rimasti affascinati dalle tappe sempre uguali (tra epica, mitologia, narrativa contemporanea…) del viaggio dell’eroe.

È estremamente facile vederle nel nostro film o libro preferito, osservando in quale momento il protagonista passa dall’una all’altra, ma ci siamo mai messi comodi per vederle nella nostra vita? Perché è così difficile comprendere che siamo noi per primi gli eroi della nostra realtà? Se vi serve una botta d’autostima in questa afosa estate, eccovi accontentati future re e/o regine della vostra incarnazione.

Ovviamente essendo cresciuti con gli studi di Campbell e Jung, troveremo molto di quanto detto da loro.
Come spiegato più volte, però, non dobbiamo pensare al viaggio dell’eroe e dell’eroina (leggermente diversi tra loro) come una differenza di genere. Il primo, infatti, simboleggia la costruzione di sé e della comunità, il passaggio da un vecchio a un nuovo Io. Il secondo è la distruzione dei vecchi schemi di pensiero per costruirne di nuovi.

lunedì 31 luglio 2023

#Mitologia: Osservare la propria ombra

Ultimamente stiamo cominciando a vedere come i nostri veri nemici risiedono al nostro interno. Il mondo non è sempre, forse non lo è mai, quel campo ostile dove ogni persona è contro di noi e brama per metterci i bastoni tra le ruote.


Se è vero che siamo tutti specchi, o se chi abbiamo accanto è un prolungamento della nostra personalità, quello che andrebbe fatto è quindi guardare le nostre parti Luce e Ombra e integrarle dentro ognuno di noi, come spiegato nell’articolo “Scelta tra bene e male”. 


Ora andiamo a vedere come il tutto viene spiegato dalla mitologia

venerdì 14 luglio 2023

#Mitologia: Istinti primordiali

Come abbiamo spiegato nell’articolo “Nuova Era”, il tempo in cui gli umani erano un tutt’uno con gli dèi è un chiaro riferimento al momento in cui stavamo dentro al grembo materno.


Arriva per tutti il giorno in cui si nasce e da due corpi collegati tra loro, si diventa due distinte entità, anche se il bambino ha comunque bisogno di un genitore – o almeno tutore legale – per poter sopravvivere.
Ed è proprio l’istinto di sopravvivenza uno dei primi sensi che si affina: il bambino piange quando ha fame, sonno, bisogno di attenzioni e più il suo pianto viene ignorato, più diviene disperato, scuotendo tutto il corpo.

Sappiamo che è proprio in questi primi mesi che si definisce il rapporto con la madre, di conseguenza con quella che sarà la fiducia dell’adulto nei confronti del mondo circostante, e di se stesso.
Sappiamo anche che in questo periodo tutto va nel luogo più istintivo e incontrollabile, quello in cui risiede la nostra ombra, cioè nell’inconscio, il grande controllore della nostra vita.

Per le popolazioni più antiche era davvero dura riuscire a spiegarsi il perché di certi riflessi rabbiosi, della furia che ci accompagna anche in età adulta, ma soprattutto perché prendiamo decisioni sciocche senza porci le giuste domande.

Secoli e secoli fa, tutto ciò si associava alla figura dell’animale stoico ma mai addomesticabile come il toro. Da qui nascono i miti del Minotauro e di Grendel e Beowulf, di cui parleremo oggi.
Sarà interessante vedere come le due culture, la prima classica, la seconda norrena, diano diverse risposte alla domanda: può l’uomo controllare i suoi istinti primordiali?