Questo articolo non esiste. Non è che ci sia molto da dire. Ma cosa esiste in fondo? Questo articolo non è stato scritto.
Voi forse non avete ancora capito che danno può creare il punto interrogativo.
Sapete come si dice burocrazia in ebraico?
Detto questo non voglio sfociare in un'altra filosofia del niente. Giacché quello esisteva in quanto pensiero svuotato di sé, mentre questo articolo non esiste.
Questo articolo non esiste, forse vorrebbe esistere e non esiste. Parole che vogliono emergere, parole che vogliono essere. E quindi fluiscono dal fondale vocaboli, come se si volessero organizzare in un senso compiuto.
Particelle, lamiere di lamine illibate. Peccato originale: esistere.
Sapete come si dice burocrazia in hindi?
Ma Gianluca sta fermo, non si rende nemmeno conto del danno che sta creando.
Orridi orrori inorridiscono.
Peccato: mancare il bersaglio.
Mastico parole che non mi riguardano, sputo vocaboli che non mi competono.
Sapete come si dice burocrazia in russo?
Negazione dell'essere.
Ritmo di sopravvivenza: impazienza che appaga l'attesa.
E poi, il canto leggiadro di un povero pollo.
Ridete pure dei polli, ma almeno i polli non hanno inventato la burocrazia.
E poi pensate la situazione di chi ha così tanti account fake che ha dimenticato la propria identità. No, non è il quarto articolo. Questo non esiste.
Continuate a scavare, continuate a vedere le parole che si riproducono per gemmazione.
Gemme gemmano gemmate.
Un nuovo lemma, un nuovo problema.
Ancora una volta si torna all’origine.
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