Villa Ada è uno dei parchi più grandi di Roma, la sua estensione di verde lascia senza parole. In una metropoli non è affatto comune trovare aree talmente ampie destinate ai parchi urbani.
La villa è situata nel Municipio II di Roma, ed è identificata nella zona urbanistica 2Y alla quale porge il rispettivo nome.
Il parco costeggia una cospicua parte della Via Salaria ed è accessibile da diversi ingressi situati sui versanti sud ed est della villa.
Un curioso foro nel muro presente dal lato ovest della villa, permette anche un ingresso alternativo che sembra improvvisato.
Entrare nella villa è una vera e propria esperienza purificatrice, una transizione inaspettata tra mondi. Ci si ritrova prima a vagare per la metropoli, costeggiando i marciapiedi di una strada molto trafficata, e d’un tratto ci si ritrova in un mondo completamente nuovo.
È sufficiente addentrarsi pochi passi per scordarsi di trovarci in città, il rumore del traffico urbano diventa sempre più sottile fino a scomparire, e l’aria diventa più fresca inebriandosi di un’atmosfera magica.
La sensazione di shock può essere davvero sostanziale, specialmente la prima volta. In pochi metri ci si ritrova in un’altra dimensione, mandando in cortocircuito le nostre mappe interpretative della realtà.
Su tale sensazione è stato costruito un racconto presente su questo blog.
Il parco vanta di flora e fauna variopinte, una vera e propria foresta nella città. Nella villa è anche possibile imbattersi in diversi laghetti, il più grande è situato nel versante nord. Nel lago nord è possibile scorgere anche la presenza di animali più particolari, come tartarughe e anatre.
Se i versanti più esterni della villa prendono più facilmente le sembianze del parco urbano, addentrandosi nei sentieri che portano al cuore del parco, invece, si ha quasi la sensazione di addentrarsi in una dimensione non antropizzata.
Dentro il parco è anche presente l’ex villa reale, la cui destinazione d’uso attuale è destinata all'ambasciata d’Egitto. Incastonato all’interno della villa è presente anche un bunker realizzato durante la Seconda guerra mondiale nel quale ci si può imbattere per caso se si vaga senza un riferimento GPS.
Il tempio di Flora è un’altra costruzione dispersa all’interno della villa, è un luogo alquanto evocativo anche se avrebbe bisogno di un restauro.
Qualche panchina sporadica nel cuore della villa ricordano puntualmente di trovarsi in città, anche se l’aspetto delle stesse sembra quello di un oggetto umano reclamato dalla foresta.
Sappiamo che a Roma esistono parchi anche più grandi per estensione geografica, ma rispetto a questi, a Villa Ada prevale una particolare sensazione di separazione dalla realtà umana.
Un luogo di ristorazione fisica e spirituale, messo a disposizione per abitanti e turisti; un luogo da scoprire tra le molteplici meraviglie della capitale.
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