lunedì 6 marzo 2023

#Metafisica: Questo il mondo fa girar

Lunedì scorso abbiamo pubblicato un articolo di Mitologia dedicato al potere. Nei vari esempi su come adoperare l’energia creatrice dentro di noi, abbiamo analizzato nel suo complesso la storia di re Artù e i cavalieri della tavola rotonda.

Ebbene, mentre facevamo ricerche e scrivevamo l’articolo, ci è tornata in mente la canzone “Questo il mondo fa girar”, tratta da “La spada nella roccia” della Disney.

Siamo nel punto in cui mago Merlino diventa l’istruttore di Semola: un bambino orfano che ha estratto in assoluta facilità Excalibur e ora deve prepararsi a divenire re.
Merlino gli spiega come funziona il mondo e crediamo che serva un po’ a tutti un ripasso. 

Solitamente analizziamo le parole strofa per strofa, ma in questo caso il brano è così breve e diretto che non serve. Vi lasciamo il testo completo, così non siete obbligati ad ascoltarla, in caso non possiate. Ovviamente, però, vi consigliamo di riprendere sia la visione dell’intero film (disponibile su Disney+), sia anche solo il pezzo della canzone, reperibile anche su YouTube.

Dest, sinist, dest, sinist, qui e lì, notte e dì,
questo il mondo fa girar.
Bianco e ner, falso e ver,
questo il mondo fa girar.

Per ogni qua c’è sempre un là,
per ogni se c’è sempre un ma,
per ogni su c’è sempre un giù,
per ogni men c’è sempre un più,
più o men, vuoto o pien
questo il mondo fa girar.

Qua e là, va’ e sta’,
sempre in alto mira e va.
Esci dalla mediocrità
non star solo ad aspettar
ciò che per caso puoi trovar.

Se metti buona volontà
il mondo tutto ti darà.
Però se tu non rischierai
nulla mai rosicherai.

E per non farti conquistar    
dovrai il cervello adoprar    
perché in natura ben si sa    
il forte il debol sopraffà


La realtà in cui viviamo è basata sulla dualità: per ogni lato positivo c’è il suo negativo e viceversa. Per quanto vogliamo e cerchiamo di distaccarci da tutto ciò, le regole del gioco sono chiare fin dalla nostra nascita: o è tutto bianco, o è tutto nero.
Ci è stato erroneamente insegnato, per esempio, i capricci del bambino siano comportamenti sbagliati, perché solo se sta in silenzio può andare bene.
Ci è stato erroneamente insegnato che la verità è oggettiva, che solo il punto di vista riconosciuto dalla maggioranza può essere considerato veritiero, il resto è falso, sono supposizioni insensate e chi si ostina a ripeterle allora o è pazzo, o ignorante, in entrambi i casi non può e non deve avere modo di esprimersi.

Fortunatamente tutto ciò sta cambiando grazie alle nuove generazioni che hanno finalmente capito come si debba puntare verso l’alto, così da comprendere entrambi i punti di vista.
Ritorniamo all’immagine del sole che vi diciamo sempre per spiegare il concetto: se in Italia guardo il tramonto, mi basta spostarmi dall’altra parte del mondo per osservare l’alba. Ma se mi sposto fuori dal pianeta Terra posso osservare che il sole non tramonta, né sorge. Se mi sposto ancora più lontano dalla via lattea, vedo che il sole è solo un punto luminoso, e se dovessi spostarmi ancora e sempre di più, lo vedrei sparire fino a non poterlo più percepire con lo sguardo.
Insomma, la vita è sempre e solo un punto di vista, un decidere da che parte mettere l’occhio: bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Il numero disegnato a terra è un sei o un nove?
Le sfumature della nostra realtà sono così tante che per vederle ci vorrebbe davvero una vita o acquisire un’immensa saggezza; ecco perché è più facile vivere nel duale, che nell’unità.

Merlino, però, ci spinge ad andare in alto, a toglierci da questa mediocrità, dalla condizione in cui sono tutti, di non attendere che tutto ci piova dal cielo, di non affidarci totalmente al corso degli eventi, ma anzi, di avere uno scopo ben preciso e ottenerlo.

Quanti di noi si sono sentiti dire di non rischiare, perché è pericoloso? Quante volte ci è risuonata nella testa la frase: “E se poi va tutto male?”. Allora le paure degli altri sono diventate le nostre – è normale, non giudichiamoci – e questo ci ha spinti a rimanere fermi e immobili.
I più fortunati, però, hanno sentito muovere dentro l’impulso di rialzarsi, quella spinta testarda e curiosa che per grazia divina mai si è assopita del tutto, che ci invoglia a scoprire cosa c’è oltre l’orizzonte.

Merlino dice una grande verità: “però se tu non rischierai/nulla mai rosicherai” ed è questo il segreto del vero potere.
Come facciamo a sapere di cosa siamo davvero capaci, se mai ci mettiamo in gioco? Come facciamo a conoscerci se non andiamo mai oltre quello che già sappiamo? Come possiamo superare i nostri limiti se guardiamo costantemente le vite degli altri?

Come possiamo dire di conoscere il mondo se non lo abbiamo mai vissuto? Se siamo sempre rimasti trincerati dentro le nostre certezze? Perché non si tratta di aver viaggiato o quante esperienze diverse abbiamo vissuto, no. Si tratta di riconoscere quante lezioni abbiamo davvero compreso, di quanti colori diversi abbiamo dato a noi stessi, quanti nuovi punti di vista abbiamo notato e compreso.

C’è tutto questo – e moltissimo altro – negli insegnamenti di Merlino, il tutto condito nella trasformazione dei due in pesci che nuotano nei fondali marini.     
Lo sappiamo: il mare è la rappresentazione del nostro inconscio quindi è abbastanza ovvio che per poter crescere, bisogna scavare dentro di noi. Ma nella scena finale, dove il pesce grande sta per mangiare Semola trasformato in pesce piccolo, c’è un altro messaggio: se ognuno di noi agisse secondo le parole di Merlino, nulla potrebbero i pesci grandi della realtà.     
Altro insegnamento: avete presente quando Semola se la prende con il ranocchio? Ecco, prestate sempre attenzione a Merlino e ricordiamoci che non ha senso crearci nemici, battaglie e nutrire sentimenti negativi verso qualcuno. Tutto ciò ci distoglie solamente dai nostri obiettivi finali.

Nessun commento:

Posta un commento