Un giovane vaga confuso e senza ricordi. Intorno a lui non c'è niente. Spazio bianco, pagina vuota. Un carillon in mezzo al nulla. Il giovane, incuriosito, prima osserva l'oggetto, poi inizia a parlarci.
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mercoledì 30 novembre 2022
#Pensieri: It's my life
Da buona fan del rock, in ogni mia playlist non posso di certo far mancare i Bon Jovi.
Nel 2000 il gruppo fa uscire il singolo: “It’s my life”, che li fa tornare in auge anche per le nuove generazioni, per lo più europee. Il successo fu così popolare tanto che il ritornello ha risuonato su tutte le radio per i primissimi anni del Duemila.
A metà ottobre, mentre ero seduta su una panchina di un parco pubblico di Roma, mi sono imbattuta in molteplici stormi di rondini che migravano verso sud. Mi sono chiesta: “Loro sanno a cosa andranno incontro? Fame, stanchezza, pericoli… lo sanno? Ma davvero mi interessa saperlo? Lo sanno o non lo sanno, non cambia il fatto che attraversano metà del nostro Pianeta per continuare a vivere.” È come se avessero un sentore, una voce che dicesse loro: “Ecco, è il momento, parti”. Ed è lì che la mia mente mi ha riportata alla canzone.
Nel 2000 il gruppo fa uscire il singolo: “It’s my life”, che li fa tornare in auge anche per le nuove generazioni, per lo più europee. Il successo fu così popolare tanto che il ritornello ha risuonato su tutte le radio per i primissimi anni del Duemila.
A metà ottobre, mentre ero seduta su una panchina di un parco pubblico di Roma, mi sono imbattuta in molteplici stormi di rondini che migravano verso sud. Mi sono chiesta: “Loro sanno a cosa andranno incontro? Fame, stanchezza, pericoli… lo sanno? Ma davvero mi interessa saperlo? Lo sanno o non lo sanno, non cambia il fatto che attraversano metà del nostro Pianeta per continuare a vivere.” È come se avessero un sentore, una voce che dicesse loro: “Ecco, è il momento, parti”. Ed è lì che la mia mente mi ha riportata alla canzone.
martedì 29 novembre 2022
#Pensieri: Macchine e minatori
La gente parla di qualità, ma non so se l’umanità possa essere già pronta. Ancora legato a questa sedia immaginaria (che è più reale di quanto pensiate) scrivo. Non mi interessa se non mi capite, io scrivo.
Inizia una nuova era nel sogno condiviso che chiamiamo realtà. Ebbene, sono troppo sveglio per delirare, ma sono troppo stanco per fare altro. Devo scrivere.
No, non è bastato il quarto articolo, perché adesso sono in ritardo, e devo farne altri quattro per questa settimana.
#Libri: Vorrei che fossi qui
In questa premessa parlerò in prima persona, perché ci tengo particolarmente.
“Vorrei che fossi qui”, di Jodi Picoult, non è stato tra i libri che ho scelto personalmente, sarebbe dovuto andare a un’altra persona, ma come sempre accade nella vita, sono le situazioni più inaspettate quelle a essere considerate le migliori.
Anche se la Fazi Editore, che ringraziamo sempre di cuore, lo ha mandato in anteprima, ho potuto leggerlo solo qualche giorno dopo la sua uscita, il 25 ottobre 2022.
Ebbene, nonostante sia appena iniziato novembre mentre sto scrivendo questo articolo e manchino quindi due mesi, sei o sette libri da leggere, posso dire con orgoglio che il libro della Picoult ha vinto il mio personalissimo premio di “miglior libro del 2022”, e nell’articolo spiego il perché.
Voglio anche ringraziare chi ha dovuto rinunciare a leggere il libro, così da portelo fare io. Grazie, davvero!
“Vorrei che fossi qui”, di Jodi Picoult, non è stato tra i libri che ho scelto personalmente, sarebbe dovuto andare a un’altra persona, ma come sempre accade nella vita, sono le situazioni più inaspettate quelle a essere considerate le migliori.
Anche se la Fazi Editore, che ringraziamo sempre di cuore, lo ha mandato in anteprima, ho potuto leggerlo solo qualche giorno dopo la sua uscita, il 25 ottobre 2022.
Ebbene, nonostante sia appena iniziato novembre mentre sto scrivendo questo articolo e manchino quindi due mesi, sei o sette libri da leggere, posso dire con orgoglio che il libro della Picoult ha vinto il mio personalissimo premio di “miglior libro del 2022”, e nell’articolo spiego il perché.
Voglio anche ringraziare chi ha dovuto rinunciare a leggere il libro, così da portelo fare io. Grazie, davvero!
lunedì 28 novembre 2022
#Disney: Strange World - Recensione
La Disney firma un altro piccolo capolavoro dell’animazione, portando in sala adulti e piccini dal 23 novembre per il suo: Strange World – Un mondo misterioso. Una pellicola che, come ha sostenuto il regista, è mirata al pubblico di ogni fascia d’età, da ogni parte del mondo, perché ci spinge a sognare una piccola utopia.
Attraverso le pagine pulp di un fumetto, conosciamo le grandi avventure compiute dai Clade. Padre e figlio sono due grandi avventurieri: il primo ha concretizzato come scopo della propria vita il cercare di scoprire cosa ci sia al di là delle montagne che circondano la città nella quale vivono; il secondo è più incentrato nella ricerca e nella scoperta inerente alla flora. Uno scontro generazionale che spinge i due protagonisti a raffreddare il loro rapporto e a perdersi di vista nel corso degli anni. Searcher Clade, una volta separatosi dal padre in città non fa altro che cercare di avviare la propria fattoria. Si distacca, dunque, dalle orme del padre vivendo per venticinque anni con la voglia di non diventare come chi lo ha cresciuto. La propria famiglia, infatti, prospera grazie alla sua scoperta del Pando: una pianta che, con le sue proprietà elettriche, dà energia a tutta la città. Searcher, per la comunità, è un eroe esattamente come lo è stato quell’esploratore del padre disperso dopo la loro ultima avventura.
#Mitologia: Vuoto
Forse non è il titolo più adatto, ma scrivendo questo articolo ci siamo figurati l’essere umano come un recipiente vuoto che può decidere quotidianamente di cosa riempirsi.
Dopo aver affrontato i temi della morte e del dolore, oggi parliamo della sensazione di tristezza che deriva dopo un qualsiasi lutto (che sia la morte di una persona cara o la fine di una qualsiasi fase della nostra vita). Vogliamo concentrarci meglio sul morire mentre si sta vivendo, sul decidere di rimanere ancorati al passato invece di andare avanti.
In latino “vuoto” deriva dal participio passato del verbo “vocēre”, che vuol dire “esser libero”. È proprio questo il significato che abbiamo voluto dare al senso dell’articolo: dopo una fase dolorosa della vostra vita, dovete sentitevi liberi di esprimervi come meglio credete, ma se non riuscite a trovare una debole speranza, forse potremmo aiutarvi.
Dopo aver affrontato i temi della morte e del dolore, oggi parliamo della sensazione di tristezza che deriva dopo un qualsiasi lutto (che sia la morte di una persona cara o la fine di una qualsiasi fase della nostra vita). Vogliamo concentrarci meglio sul morire mentre si sta vivendo, sul decidere di rimanere ancorati al passato invece di andare avanti.
In latino “vuoto” deriva dal participio passato del verbo “vocēre”, che vuol dire “esser libero”. È proprio questo il significato che abbiamo voluto dare al senso dell’articolo: dopo una fase dolorosa della vostra vita, dovete sentitevi liberi di esprimervi come meglio credete, ma se non riuscite a trovare una debole speranza, forse potremmo aiutarvi.
sabato 26 novembre 2022
#Pensieri: Delirio Narcolettico (Parte 3)
Anche questa notte è arrivato il momento di dormire. Ma anche questa volta sopprimo il riposo per scrivere, per regalarvi immagini oniriche... È arrivato il momento che aspettavate, mettetevi comodi... Benvenuti nel mio nuovo delirio narcolettico (qui potete trovare la prima parte, mentre per la seconda parte potete utilizzare questo link)
#DivinaCommedia: Canto XIX
Eccoci al nostro appuntamento mensile con la Divina Commedia. Oggi ci dedichiamo al diciannovesimo canto dell’Inferno, quello dedicato ai simoniaci: peccatori, per lo più appartenenti al clero, che tramite il loro potere ecclesiastico hanno venduto e comprato beni sacri (come le indulgenze) per arricchimento personale.
Al solito vi ricordiamo che analizziamo il canto solo ed esclusivamente dal punto di vista esoterico, comparandolo con quello che è stato ed è il nostro cammino spirituale.
Questi articoli, insomma, servono solo come spunti di riflessione su se stessi, dove ogni protagonista che incontriamo è una parte di noi.
Al solito vi ricordiamo che analizziamo il canto solo ed esclusivamente dal punto di vista esoterico, comparandolo con quello che è stato ed è il nostro cammino spirituale.
Questi articoli, insomma, servono solo come spunti di riflessione su se stessi, dove ogni protagonista che incontriamo è una parte di noi.
venerdì 25 novembre 2022
#Disney: Rosaline - Recensione
Arrivato sulla piattaforma di Disney+ lo scorso 17 ottobre, Rosaline parte da una delle più famose tragedie di Shakespeare trasformandola in una commedia romantica. Cambiando il punto di vista si assume lo sguardo di un personaggio che finora è sempre stato marginale, la cugina di Giulietta, il primo vero amore del Montecchi, la ragione per cui Romeo si trovava al ballo in maschera: Rosaline. La giovane fanciulla, non facile da maritare nella caratterizzazione che la Disney le ha dato, nutre il suo grande e segreto amore per il bel Romeo, ma la sorte non le è di certo favorevole. Una serie di peripezie la condurranno a essere “l’altra” nella più grande storia d’amore da sempre narrata.
#RoFF17: Amsterdam - Recensione
Quando era stato annunciato “Amsterdam” come pellicola presente all’interno del catalogo delle proiezioni de “La Festa del Cinema”, si era tanto sperato di vedere lo stellare cast sul carpet di Roma. È stato presentato lo scorso 27 ottobre, noi eravamo presenti in sala, e vogliamo comunque soffermarci e dire la nostra su quello che, in tutto e per tutto, è un film non riuscito. Il classico esempio in cui non importa quanto bravo possa essere l’attore, se la scrittura non regge, non lo fa neanche la storia.
La stampa, del resto, ha immediatamente iniziato a stroncare questo film, tanto che il tour delle anteprime europee era stato interrotto e per tale ragione le nostre amate stelle non sono arrivate nella capitale italiana.
Dopo sette anni dalla direzione di Joy, David O. Rossella torna a dirigere un film dal potenziale esplosivo, ma - come abbiamo voluto sottolineare fin dal principio di questa recensione - il tutto si esaurisce in una visione dannatamente statica dell’azione. Christian Bale, Margot Robbie, John David Washington, persino Robert De Niro e Zoe Saldana; tutti grandi nomi di Hollywood che risultano completamente sottotono in una scelta di azioni che non esplodono, ma restano sempre sotto pelle.
giovedì 24 novembre 2022
#Pensieri: La finestra del presente
Dunque è questa la vista della libertà? Che poi cos’è che vedo? Cosa che non ci fosse già prima?
Adagiati e osserva ciò che hai di fronte. Uno spazio, anzi un luogo. Uno stato mentale che diventa vero.
Osserva la primavera subentrare all’autunno senza passare per l’inverno, osserva il ritrovato potere di controllare le stagioni.
La via più ripida è arrivata alla sua fine, e su questa nuova strada non si scivola più, i passi si susseguono contenti.
Questa strada continua e non ha bisogno di sapere la sua fine.
Questa strada è oltre il vetro.
Questo è tutto quello che vedo oltre la finestra.
#Musica: Lo spazzacamino
Oggi parleremo di uno dei pezzi storici di Rancore, “Lo spazzacamino”, il primo inciso in collaborazione con Dj Myke. Il brano è infatti presente nell’album di Dj Myke “Hocus Pocus”, e Rancore risulta come artista partecipante.
Ovviamente, come per le descrizioni di altre canzoni presenti sul blog, quella che segue è una nostra personale interpretazione del brano.
mercoledì 23 novembre 2022
#Venezia79: Bones and All - Recensione
L’Italia è totalmente impazzita, negli ultimi mesi, per l’arrivo di Timothée Chalamet nelle nostre amate sponde. Presentato in anteprima al Festival Internazionale del Cinema di Venezia, l’amato attore classe ’95, è tornato sullo schermo come protagonista di un firmato da Luca Guadagnino. Stiamo, ovviamente, parlando di Bones and All, pellicola che ha procurato la vittoria del premio Mastroianni a Taylor Russell (co-protagonista delle vicende). L'interpretazione dei due giovani attori è assolutamente fantastica, anche se per come è stato scritto il film Taylor riesce a bucare lo schermo.
Tratto dal romanzo di Camille DeAngelis, “Fino all’osso” è una frenetica e disturbata storia d’amore che ci trascina all’interno di un mondo in cui la vera natura dei protagonisti è legata al cannibalismo. La regia di Guadagnino, tanto elegante e profonda, lo ha portato alla vittoria del Leone d'Argento. Il regista è riuscito a toccare le corde giuste in una storia tanto complicata quando intima. Sembra strano parlare di cannibalismo in questi termini? Beh, il lavoro fatto sulla pellicola potrebbe disturbare lo stomaco di molti, ma il tormento è ben tangibile e le emozioni dei protagonisti sono saggiamente traslate per colpire i sensi del pubblico.
Il film arriva nelle sale italiane il 23 novembre, alcuni lo hanno già visto in anteprima nelle scorse settimane, restando trainati e coinvolti dalla presenza del cast in tour promozionale.
#PennyLane: In my life... - extra
⚠️ VM.18
Questa è un'opera di fantasia. La storia che segue è frutto dell'immaginazione dell'autrice e non è da considerarsi reale. È una fan-fiction ispirata al testo della canzone "Penny Lane" dei Beatles, i quali detengono i diritti sul brano.
Ascoltando il brano e traducendolo quando aveva tredici anni, le è venuta in mente questa storia che è quindi soltanto una sua personale interpretazione della quale detiene ogni diritto.
Attenzione: i capitoli "extra" sono da considerarsi estrapolazione della fan-fiction stessa, vi consigliamo di leggerli dopo aver concluso la storia originale. Molto probabilmente verranno pubblicati in ordine del tutto casuale e con stili differenti.
Questa è un'opera di fantasia. La storia che segue è frutto dell'immaginazione dell'autrice e non è da considerarsi reale. È una fan-fiction ispirata al testo della canzone "Penny Lane" dei Beatles, i quali detengono i diritti sul brano.
Ascoltando il brano e traducendolo quando aveva tredici anni, le è venuta in mente questa storia che è quindi soltanto una sua personale interpretazione della quale detiene ogni diritto.
Attenzione: i capitoli "extra" sono da considerarsi estrapolazione della fan-fiction stessa, vi consigliamo di leggerli dopo aver concluso la storia originale. Molto probabilmente verranno pubblicati in ordine del tutto casuale e con stili differenti.
martedì 22 novembre 2022
#Mitologia: Dolore
La volta precedente abbiamo parlato della morte, di come nel nostro profondo ci viene difficile accettare il fatto che tutto prima o poi finisce, per trasformarsi in altro.
Non riusciamo ad amare fin da subito i cambiamenti, una parte di noi vorrà sempre rimanere ancorata a qualcosa che ha visto come salda e certa.
Ebbene, oggi affrontiamo un argomento che ci sta davvero a cuore: il dolore. Non pensate male, non siamo sadici, sappiamo che il dolore fa paura, è atroce e meno che mai auguriamo di soffrire alle persone. Ecco che arriva il grande ma: il dolore è necessario. Non possiamo ignorarlo, scappare da esso, perché altrimenti sarà lui a comandarci.
Tendiamo a reprimere o scappare dalla tristezza (ancora una volta, vi consigliamo la visione di Inside Out) non capendo che così facendo vivremo nel nostro inferno personale.
Dante lo spiega bene nella Divina Commedia: siamo noi a decidere come e quando procedere verso il Paradiso, verso la Salvezza.
Non riusciamo ad amare fin da subito i cambiamenti, una parte di noi vorrà sempre rimanere ancorata a qualcosa che ha visto come salda e certa.
Ebbene, oggi affrontiamo un argomento che ci sta davvero a cuore: il dolore. Non pensate male, non siamo sadici, sappiamo che il dolore fa paura, è atroce e meno che mai auguriamo di soffrire alle persone. Ecco che arriva il grande ma: il dolore è necessario. Non possiamo ignorarlo, scappare da esso, perché altrimenti sarà lui a comandarci.
Tendiamo a reprimere o scappare dalla tristezza (ancora una volta, vi consigliamo la visione di Inside Out) non capendo che così facendo vivremo nel nostro inferno personale.
Dante lo spiega bene nella Divina Commedia: siamo noi a decidere come e quando procedere verso il Paradiso, verso la Salvezza.
#Libri: Quel tipo di ragazza
Vi avvisiamo: troviamo delle difficoltà a recensire il romanzo di Elizabeth Jane Howard (1923-2014): “Quel tipo di ragazza”, scritto negli anni del suo terzo matrimonio con lo scrittore Kingsley Amis (1922-1995).
La difficoltà non sta nel non aver amato il libro, tutt’altro ringraziamo nuovamente la Fazi Editore per avercelo consegnato in antperima, vorremmo approfondire così tanto il significato del romanzo, che inevitabilmente finiremmo per farvi spoiler e rovinarvi il piacere della lettura.
Procediamo comunque, mantenendo un velo di superficialità solo per lasciarvi entrare al meglio nella vita di Anne, Edmund e Arabella.
La difficoltà non sta nel non aver amato il libro, tutt’altro ringraziamo nuovamente la Fazi Editore per avercelo consegnato in antperima, vorremmo approfondire così tanto il significato del romanzo, che inevitabilmente finiremmo per farvi spoiler e rovinarvi il piacere della lettura.
Procediamo comunque, mantenendo un velo di superficialità solo per lasciarvi entrare al meglio nella vita di Anne, Edmund e Arabella.
lunedì 21 novembre 2022
#Arte: Fontana, il ready made di Duchamp
Il “Ready made” è un concetto che ha assunto una notevole rilevanza nell’arte del Novecento. Il termine è traducibile letteralmente con “già fatto”, ed è divenuto popolare nella storia dell’arte attraverso le opere di Marcel Duchamp.
Il ready made è un oggetto che, con la sua banalità, è già presente nel mondo. Spesso si tratta di oggetti comuni e facili da reperire. L’atto della creazione in tal caso è situato nella sua ri-significazione, nella sua riscoperta sotto una nuova ottica. L’artista eleva l’oggetto al mondo dell’arte, caratterizzandolo con nuove sfumature di significato, o meglio, facendone emergere la semiotica nascosta.
#Eventi: Heroes International Film Festival 2022 - Anticipazioni
Vi abbiamo già parlato dell’Heroes International Film Festival quando, lo scorso anno, abbiamo seguito tutte e tre le sue giornate entusiaste di partecipare a un evento che mettesse in luce le maestranze del cinema. Ogni tanto, infatti, dimentichiamo quanto la realizzazione di un film sia una vera e propria macchina che, come un’orchestra, ha necessità di diversi strumenti e diversi comparti senza i quali l’opera non potrebbe essere compresa. Ecco, dunque, che La Casa del Cinema torna a ospitare i talenti (italiani e non) che hanno lavorato a molte tra le saghe più amate dai fan di tutto il mondo. L’edizione 2022 celebra la “legacy” creativa che dominerà il prossimo anno cinematografico e audiovisivo in tutto il mondo: “Maestri Analogici & Artigiani Digitali”.
Questo terzo appuntamento del festival si svolgerà dal 24 al 26 novembre e ha un programma fitto di anteprime e incontri dedicati alla cinematografia di genere. Sei anteprime da brivido, dunque, che ci accompagneranno durante le fredde serate novembrine.
sabato 19 novembre 2022
#Racconti: L'ultima promessa del vento
Un'esperienza scissa in due fasi, necessarie e forse cicliche, tra l'inizio e la fine, tra la morte e la vita.
Ogni fase è anche composta da due fasi, in un caleidoscopico vortice di vissuti ripetuti.
Ogni fase è anche composta da due fasi, in un caleidoscopico vortice di vissuti ripetuti.
#Pensieri: Il quarto articolo
Il quarto articolo... Guardate, di solito non raccontiamo questi retroscena ma questo va scritto. Perché proprio questo è il quarto articolo della settimana, le parole che avanzano quando non c'è più niente da dire.
Noi consegniamo per 4muses almeno quattro articoli per la settimana, affinché ci sia materiale da permettere la pubblicazione di due articoli al giorno dal lunedì al sabato. La nostra programmazione è quindi settimanale.
Ebbene, questo è il quarto, quello che deve fare più schifo degli altri, quello che ci salva da un eventuale vuoto.
venerdì 18 novembre 2022
#Libri: La maschera della morte rossa
La maschera della morte rossa è una piccola storia di Edgar Allan Poe pubblicata nella prima volta nel 1842. Oggi, grazie alla popolarità che l’autore ha ottenuto attraverso la letteratura statunitense, è possibile godere della sua traduzione in italiano. È disponibile come libro sia in formato cartaceo che digitale, ma è anche possibile ascoltarlo come audiolibro o leggerlo gratuitamente online.
#Libri: La ragazza che viene dal buio
Non ci siamo fatti sfuggire la possibilità di leggere in anteprima, grazie alla Fazi Editore, “La ragazza che viene dal buio”, continuo del precedente romanzo di Michael Robotham: “Brava ragazza, cattiva ragazza”, di cui vi abbiamo già parlato.
Anche se non è strettamente necessario aver letto il “capitolo” precedente, noi ve lo consigliamo vivamente, sia perché è un thriller che merita di essere assaporato, sia perché dà modo di entrare maggiormente nelle nuove vicende che vedono protagonisti lo psicologo forense Cyrus Haven e la misteriosa Evie Cormac.
Omettiamo la bravura e lo stile di Robotham solo perché lo abbiamo già analizzato nell’articolo precedente. Entriamo, quindi, subito nel vivo della trama. Attenzione, però, perché diamo per scontato abbiate già letto “Brava ragazza, cattiva ragazza”, quindi in caso contrario potrebbero esserci spoiler.
Anche se non è strettamente necessario aver letto il “capitolo” precedente, noi ve lo consigliamo vivamente, sia perché è un thriller che merita di essere assaporato, sia perché dà modo di entrare maggiormente nelle nuove vicende che vedono protagonisti lo psicologo forense Cyrus Haven e la misteriosa Evie Cormac.
Omettiamo la bravura e lo stile di Robotham solo perché lo abbiamo già analizzato nell’articolo precedente. Entriamo, quindi, subito nel vivo della trama. Attenzione, però, perché diamo per scontato abbiate già letto “Brava ragazza, cattiva ragazza”, quindi in caso contrario potrebbero esserci spoiler.
giovedì 17 novembre 2022
#RoFF17: La Stranezza - Recensione
Roberto Andò ha giocato facile con il volto di Toni Servillo per dar vita alla sua versione di Luigi Pirandello. Presentato in anteprima alla Festa del Cinema 2022, La Stranezza è stato uno dei titoli di punta di questa edizione. Siamo a Girgenti, nel 1920; per chi non lo sapesse questo è il nome con cui anticamente veniva appellata la città di Agrigento, tuttora i suoi abitanti in dialetto vengono chiamati girgentini. Solo sette anni dopo questa storia il comune siciliano venne ribattezzato col nome che ha attualmente.
#RoFF17: L’ombra di Caravaggio - Recensione
Arrivato in sala il 3 novembre e presentato in anteprima alla 17° edizione della Festa del Cinema di Roma, L’Ombra di Caravaggio porta in scena la vita di Michelangelo Merisi cercando di narrare la storia dietro le sue opere.
La pellicola di Michele Placido romanza sulla vita del famoso pittore dal momento del suo esilio fino alla sua morte. Per poter raccontare i vari risvolti fa in modo che siano i personaggi che lo hanno accompagnato nel corso del tempo a dire qualcosa di più su di lui. In una modalità quasi inquisitoria, ai limiti con un finto documentario fatto di interviste, tassello dopo tassello vengono inseriti i particolari della vita dell’uomo. I quadri prendono, così, vita attraverso i movimenti degli attori in scena e la reale protagonista diviene la luce, esattamente come succede nei quadri del Merisi.
mercoledì 16 novembre 2022
#Racconti: Alla ricerca dell'identità
In un futuro non troppo lontano, ogni dipendente delle amministrazioni pubbliche porta una maschera e deve nascondere i capelli. Ogni impiegato parla attraverso un sintetizzatore vocale. Tutti i dipendenti portano le stesse uniformi. Tutto ciò è per impedire il riconoscimento della persona, al fine di garantire un’immagine solida e autorevole dell’amministrazione, come se tutto fosse coordinato dalla stessa mente.
È questo il contesto in cui nasce questa vicenda, la storia di una giovane donna di nome Amelia che si reca all’ufficio del comune per rinnovare la carta di identità. Amelia ha i brividi ogni volta che entra in quel posto, l’omologazione e l’alto grado di formalità la portano spesso a chiedersi se davvero siano ancora umani coloro che occupano questi posti di lavoro.
#Racconti: Parlami
Attenzione: per i temi trattati, è vietata la lettura ai minori di diciotto anni.
Questo è da definirsi un mini racconto thriller, i riferimenti a fatti e/o persone sono puramente casuali e non hanno a che vedere con la realtà.
Ovviamente prendiamo le distanze dalle azioni violente compiute dalla protagonista. Vogliamo ricordarvi che se avete qualsiasi problema, cercate di avere il coraggio di parlarne con qualcuno, anche al Telefono Amico. Nessuno vi giudicherà.
Questo è da definirsi un mini racconto thriller, i riferimenti a fatti e/o persone sono puramente casuali e non hanno a che vedere con la realtà.
Ovviamente prendiamo le distanze dalle azioni violente compiute dalla protagonista. Vogliamo ricordarvi che se avete qualsiasi problema, cercate di avere il coraggio di parlarne con qualcuno, anche al Telefono Amico. Nessuno vi giudicherà.
martedì 15 novembre 2022
#Personaggi: Rebecca West
Leggendo "Il ritorno del soldato" ci siamo innamorati della scrittura di Rebecca West: scrittrice, giornalista e attivista della sua epoca.
Con estrema cura nei dettagli è riuscita a descrivere le molteplici sfumature dei suoi tempi, pur mantenendo uno stile leggero e a volte irriverente.
Oggi vogliamo parlarvi della sua vita; come al solito utilizzeremo i verbi al presente perché certe figure non finiscono mai il loro compito su questo pianeta.
Con estrema cura nei dettagli è riuscita a descrivere le molteplici sfumature dei suoi tempi, pur mantenendo uno stile leggero e a volte irriverente.
Oggi vogliamo parlarvi della sua vita; come al solito utilizzeremo i verbi al presente perché certe figure non finiscono mai il loro compito su questo pianeta.
#Libri: Il ritorno del soldato
Rebecca West (1892-1983) è un nome importante nella letteratura inglese: scrittrice, giornalista e attivista della sua epoca, ha di certo lasciato la sua traccia tangibile nella cultura del Regno Unito. Di lei parleremo meglio nel pomeriggio, ora vogliamo concentrarci sul suo romanzo: “Il ritorno del soldato”, (1918) pubblicato in ristampa dalla Fazi Editore il 21 ottobre 2022.
Anche se abbiamo avuto il piacere di leggerlo in anteprima, possiamo parlarvene solo adesso.
Anche se abbiamo avuto il piacere di leggerlo in anteprima, possiamo parlarvene solo adesso.
lunedì 14 novembre 2022
#Marvel: Black Panther - Recensione
Dopo Thor Love and Thunder la Marvel ci porta nuovamente al cinema con il secondo capitolo di Black Panther. Torniamo in sala con una pellicola dal sapore totalmente commemorativo, in molte delle scelte fatte (soprattutto in alcuni punti più che altri) è evidente la voglia di ricordare l’attore scomparso: Chadwick Boseman.
Black Panther è morto.
#RoFF17: Bros - Recensione
L’etichetta LGBTQ+, per le case di distribuzione e le piattaforme in streaming sta diventando sempre più bandiera di marketing sulla quale poter puntare l’attenzione del pubblico. Basti vedere la locandina della distribuzione italiana per capire quanto, dal punto di vista del marketing, voglia giocare sulla sessualizzazione che molto spesso accompagna, idealmente, le coppie gay. Vi è un “non detto” nell'immagine promozionale, un “molto toccante” che mette in luce un aspetto che nella pellicola non è decisamente presente. Vendere un prodotto, in questo caso una storia, sotto questa etichetta la connota immediatamente di caratteristiche ben precise e facili da individuare, come se realmente ci fossero delle differenze nel parlare di amore.
Bros è una commedia romantica, etichettata come LGBTQ+ per via del fatto che i suoi protagonisti fanno parte della comunità. Bobby Lieber (Billy Eichner) è il conduttore di un podcast radiofonico ed è stato premiato come "Migliore uomo gay cisgender".
sabato 12 novembre 2022
#Pensieri: Delirio Insonne
Questa notte una nenia mi riempie i pensieri. Frasi e immagini che si susseguono in un passato mai avvenuto e in ciò che sarebbe potuto essere. Ogni senso è così acuto e presente che persino ciò che penso diviene attuale.
Le scene raccapriccianti di quel genere di film che ancora mi ostino a guardare, il vento della notte che fuori imperversa e quell'estate che non è mai arrivata.
#Pensieri: Autoreferenzialità
Vengo da un posto lontano, ho viaggiato per mari, metropoli e montagne per giungere in questo antico villaggio popolato da una tribù ancestrale. Mi fermo a parlare con gli autoctoni, ma loro non comprendono la mia lingua. Nonostante ciò, continuo a parlare perché non saprei comunicare in altra maniera. Allora mi rendo conto che neanche io capisco la mia lingua, né capisco quello che sto dicendo. Parlare mi ha messo sete, mi faccio portare dell'acqua perché l'acqua è universale.
venerdì 11 novembre 2022
#Libri: Il re del grano e la regina della primavera
Riprendere in mano una storia scritta tanti anni prima non è di certo cosa facile. Naomi Mitchison, dopo qualche decennio, pur avendo cambiato modo di scrivere e target, ha deciso che era il tempo giusto per raccontare de “Il Re del Grano e della Regina di Primavera”, in un romanzo in grado di unire mitologia e magia. Per Fazi Editore, arriva in tutte le libreria l’11 novembre.
#Pensieri: Frammisto di parole
Ve lo spiego nella maniera più chiara possibile: è l'effimero carattere dell'esistenza in cui scorgere l'eterno...
Il naufragio esterno delle esperienze, il ritorno nell'ego ma la fuga dal sé, o meglio la fuga dall'ego e il ritorno nel sé.
Seminiamo scompiglio in un mondo ceco e inaccessibile.
Barricati nei portici, portateci probiotici.
Lampi, lampioni, lamponi... Oggetti dispersi nel creato improvvisamente improvvisano un ritrovato ordine fittizio che beffeggia il rumoroso disordine dell'apparire.
Ma l'apparenza rimane tale senza la critica metafisica. E dunque i rapporti andranno invertiti, cosicché il disordine in realtà si scopre l'ordine verso cui tendere.
Significati scevri da ogni parvenza esperienziale, caricati di blanda morale attraverso la quale, indottrinare la folla.
Un immanente rigurgito da ipertrofia fatalistica di norme eteroimposte.
Imposte ferme, barricate erette al limite simbolico dell'alterità.
Esposto al mondo il mio urlo sordo, posto il veleno di cui mi hanno macchiato.
Ma lo spazio non esiste più, e ogni cosa rimane a posto.
Congelamento del tempo e di un'umanità persa per sempre.
Disgelo di una bieca condotta amorale e controsociale volta a conclamare nuovi moti dell'asse terrestre.
Ma la terra non è la terra, quantomeno non è la terra che pensate. Pensare in astratto suscita impotenza, pensare in concreto, suscita rassegnazione. Rassicurare le qualità di abietti ammassi di carne abbandonati al loro destino, scacciati persino dal circuito del capitale evanescente che li ha creati.
Il flusso si è concluso, ma la libertà dallo stesso è in realtà una prigione peggiore della precedente. Precedenti penali irrisori, pece sui denti accessori. Accesso negato alla vita, accesso negato nella via. Movimenti ipercontrollati da un'ipervalutazione della situazione attuale.
E la mente di un uomo distrutta, costretto a indossare gli stessi calzini spaiati.
giovedì 10 novembre 2022
#AlicenellaCittà: Piove - Recensione
Quante volte ci siamo ritrovati a nutrire il “mostro dagli occhi verdi”? Quante volte la gelosia è divenuta rabbia o rancore? L’invidia sottrattiva che ci logora dentro l’anima, nel profondo, tanto da far divenire noi stessi quel mostro?
Paolo Strippoli dà forma a quella vocina nella nostra testa, firmando un nuovo film dell’orrore: “Piove”, un dramma familiare che si mescola al body horror. Presentato in anteprima per Alice nella Città, passato anche dal Lucca Comics & Games, arriva in sala il 10 novembre. Se il nome di Strippoli non vi è nuovo è perché in molti hanno visto il successo di Netflix “A Classic Horror Story”, progetto co-firmato con Roberto De Feo, di cui vi abbiamo già parlato in un altro articolo. Inutile sottolineare quanto stessimo aspettando questa pellicola, visto che era stata già presentata durante lo svolgimento dell’Heroes Film Festival; è, però, importante sottolineare che non ha affatto deluso le attese.
#RoFF17: The Menu - Recensione
La ricerca della perfezione e della novità hanno rovinato il semplice piacere della carne. Se, infatti, l’uomo mangia per nutrirsi o per godere del sapore di alcuni alimenti, la cucina ha reso tutto una continua competizione alla ricerca del “chi la fa meglio”. Si dibatte, in continuazione, su chi è un cuoco o uno chef, su chi indossa un grembiule più satinato e chi invece sgomita tra il pentolame. Si è perso, in sostanza, il focus del piacere, il semplice godere di un boccone. The Menu, infatti, ci ricorda proprio quanto epiteti e critica abbiano rovinato lo stare sui fornelli. Tutti sanno fare tutto, meglio di tutti e i cooking show hanno messo il loro peso su una pratica che poteva mantenere la propria semplicità.
mercoledì 9 novembre 2022
#Libri: Partita con la morte
È con grande orgoglio che torniamo a recensire un libro di Nicola Rocca: “Partita con la morte”, oggi siamo più felici di farlo perché abbiamo avuto l’onore di leggerlo mesi prima la sua data di uscita e non possiamo fare altro che ringraziarlo davvero di cuore! È stata una gradita opportunità.
“Partita con la morte” fa parte della saga del detective Walker, (gli altri capitoli/casi di cui vi abbiamo parlato sono: “Gigolò”, “La morte ha l’oro in bocca” e “Il discepolo”) quindi già eravamo a conoscenza del genio e dell’estro del commissario che ormai reputiamo quasi un amico.
Il thriller è disponibile su Amazon a partire dal 6 novembre, oggi ve ne parliamo senza farvi troppi spoiler.
“Partita con la morte” fa parte della saga del detective Walker, (gli altri capitoli/casi di cui vi abbiamo parlato sono: “Gigolò”, “La morte ha l’oro in bocca” e “Il discepolo”) quindi già eravamo a conoscenza del genio e dell’estro del commissario che ormai reputiamo quasi un amico.
Il thriller è disponibile su Amazon a partire dal 6 novembre, oggi ve ne parliamo senza farvi troppi spoiler.
#TheBeatles: While my guitar gently weeps
Come vi abbiamo promesso in precedenza, non è nostra intenzione parlare solo ed esclusivamente della McLennon, ecco perché oggi abbiamo scelto di analizzare il capolavoro di George Harrison: “While my guitar gently weeps”, contenuta nel “White Album” (1968).
Lo sappiamo, il White Album è uno dei migliori del gruppo, e questo brano è sicuramente il migliore dell’album.
La canzone, secondo Rolling Stones, è al 136esimo posto tra le 500 più grandi canzoni di tutti i tempi e al settimo tra le 100 più grandi canzoni chitarristiche di tutti i tempi. Nonostante questo, però, John, Paul e Ringo non furono abbastanza collaborativi nel brano di George, per questo quest’ultimo dovette affidarsi al suo amico Eric Clapton per la chitarra solista.
Nell’articolo “Watching the wheels”, chi sta scrivendo l’articolo (Frè) vi ha raccontato di come la canzone le faccia pensare a John Lennon come se fosse il suo migliore amico. Ecco, lo stesso accade con George in “While my guitar gently weeps”.
Lo sappiamo, il White Album è uno dei migliori del gruppo, e questo brano è sicuramente il migliore dell’album.
La canzone, secondo Rolling Stones, è al 136esimo posto tra le 500 più grandi canzoni di tutti i tempi e al settimo tra le 100 più grandi canzoni chitarristiche di tutti i tempi. Nonostante questo, però, John, Paul e Ringo non furono abbastanza collaborativi nel brano di George, per questo quest’ultimo dovette affidarsi al suo amico Eric Clapton per la chitarra solista.
Nell’articolo “Watching the wheels”, chi sta scrivendo l’articolo (Frè) vi ha raccontato di come la canzone le faccia pensare a John Lennon come se fosse il suo migliore amico. Ecco, lo stesso accade con George in “While my guitar gently weeps”.
martedì 8 novembre 2022
#Cinema&SerieTv: Dampyr - Recensione
Il pubblico italiano ha diffidenza nei riguardi di prodotti cinematografici realizzati da maestranze italiane che riguardino il genere. Nonostante, infatti, per anni -in passato- siamo stati tra i principali creatori di miti e diffusori di un immaginario orrifico decisamente florido; oggi, quando viene annunciato un film nostrano, si reagisce sempre con timore. Quando abbiamo smesso di saper fare buon cinema? Quanto effettivamente il pubblico ormai è sfiduciato nei riguardi di questo tipo di prodotti?
#Racconti: il termosifone e il caldaista
È ormai novembre, ma nella dimora del caldaista la temperatura ambiente non è affatto fredda. Nella cucina sembra primavera e in bagno sembra di stare ai caraibi. La stanza da letto è addirittura calda, si può dormire senza coperte. Il caldaista non ci fa neanche troppo caso, almeno non finché viene chiamato in causa dal suo termosifone. Sì, il suo termosifone parla. No, non è un universo fantascientifico dove gli elettrodomestici parlano. Ma quel termosifone parla comunque.
lunedì 7 novembre 2022
#Musica: Gli occhi dell'Arno
Nella notte del 4 novembre 1966, dopo giorni continui di maltempo su tutta l’Italia, la Toscana fu colpita da quello che ancora oggi è uno degli eventi alluvionali più gravi che hanno colpito il nostro Paese.
Furono completamente sommersi dall’acqua i comuni di Firenze, Pisa, del Casentino, del Valdarno, del Mugello, della Maremma, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa, Signa, Empoli, Pontedera, e Grosseto.
Strariparono non solo l’Arno, il Bisenzio, e l’Ombrone ma anche tutti i torrenti e fossi minori.
Nello stesso periodo anche il Veneto subì lo straripamento del Piave, del Brenta e del Livenza; il Friuli dovette arrendersi al Tagliamento e il Trentino all’Adige.
Noi ai tempi non eravamo nati, ma siamo venuti a conoscenza del disastro nel 2005, quando Marco Masini pubblica l’album “Il giardino delle api”. All’interno è contenuto il brano “Gli occhi dell’Arno”, dove Marco racconta l’accaduto con gli occhi dello stesso fiume, associandolo però al suo vissuto, in quanto aveva appena due anni.
Da lì è iniziata la sfilza delle domande poste ai nostri genitori, anche se erano troppo piccoli e distanti dalla Toscana per poter ricordare. Non tutti, però, perché la madre di una compagna di classe di Frè – che sta scrivendo l’articolo – all’epoca studentesse universitaria, partì come volontaria per aiutare chi ne avesse bisogno, facendo parte dell’esercito rinominato “angeli del fango”.
Furono completamente sommersi dall’acqua i comuni di Firenze, Pisa, del Casentino, del Valdarno, del Mugello, della Maremma, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa, Signa, Empoli, Pontedera, e Grosseto.
Strariparono non solo l’Arno, il Bisenzio, e l’Ombrone ma anche tutti i torrenti e fossi minori.
Nello stesso periodo anche il Veneto subì lo straripamento del Piave, del Brenta e del Livenza; il Friuli dovette arrendersi al Tagliamento e il Trentino all’Adige.
Noi ai tempi non eravamo nati, ma siamo venuti a conoscenza del disastro nel 2005, quando Marco Masini pubblica l’album “Il giardino delle api”. All’interno è contenuto il brano “Gli occhi dell’Arno”, dove Marco racconta l’accaduto con gli occhi dello stesso fiume, associandolo però al suo vissuto, in quanto aveva appena due anni.
Da lì è iniziata la sfilza delle domande poste ai nostri genitori, anche se erano troppo piccoli e distanti dalla Toscana per poter ricordare. Non tutti, però, perché la madre di una compagna di classe di Frè – che sta scrivendo l’articolo – all’epoca studentesse universitaria, partì come volontaria per aiutare chi ne avesse bisogno, facendo parte dell’esercito rinominato “angeli del fango”.
#StorieRomane: Rione Trastevere
L’autunno ci ha fatto tornare stabili a Roma, per questo abbiamo avuto modo di assaporarla di nuovo, di vivere le sue strade e di sentirci un po’ come Carrie Bradshaw quando aveva i suoi appuntamenti con la città.
Oggi vogliamo parlarvi di un quartiere popolare e signorile allo stesso tempo, storico quanto moderno, in continuo movimento e sicuramente conosciuto da chiunque, anche da chi a Roma non ha mai messo piede: parliamo del rione Trastevere, famosissimo e celebrato sia in film che in canzoni popolari.
Il rione ha dato il natale ad Alberto Sordi, ed è simbolo di fede – calcistica e morale – romana a tutti gli effetti. Il rione ha un suo stemma: un leone d’oro in campo rosso a simboleggiare la potenza e la maestà, qualità che non mancano ai trasteverini doc.
Oggi vogliamo parlarvi di un quartiere popolare e signorile allo stesso tempo, storico quanto moderno, in continuo movimento e sicuramente conosciuto da chiunque, anche da chi a Roma non ha mai messo piede: parliamo del rione Trastevere, famosissimo e celebrato sia in film che in canzoni popolari.
Il rione ha dato il natale ad Alberto Sordi, ed è simbolo di fede – calcistica e morale – romana a tutti gli effetti. Il rione ha un suo stemma: un leone d’oro in campo rosso a simboleggiare la potenza e la maestà, qualità che non mancano ai trasteverini doc.
sabato 5 novembre 2022
#Racconti: Il cronista nero
In questa città non succede più niente. E di per sé non è qualcosa di negativo: nessun furto, nessun omicidio, nessun rapimento, non si sente parlare neanche di evasione fiscale.
Che l’amministrazione abbia finalmente trovato la chiave di volta per estirpare il male dalla città?
#Halloween: X - A sexy horror story
Negli scorsi giorni, in occasione della Spooky Season, vi abbiamo recensito Pearl: pellicola che abbiamo visto a Venezia79, girata contemporaneamente al film che vi consigliamo di vedere oggi. Sempre diretto da Ti West e interpretato da Mia Goth (qui nel duplice ruolo di Pearl e di Maxine), la storia che tratteremo è successiva agli eventi che accadono in Pearl, nonostante cronologicamente sia arrivata alla sala precedentemente. Entrambe, infatti, sono uscite quest’anno, ma con qualche mese di distanza, giusto il tempo di fornire allo spettatore i mezzi necessari per poter conoscere la storia narrata da West.
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venerdì 4 novembre 2022
#MustToWatch: Il buco - L'inferno di Dante metafora della società odierna
Se siete
deboli di stomaco evitate come la peste il film approdato su Netflix qualche anno fa. “Il Buco”, infatti, è una di quelle pellicole fatte per chi nel grottesco
naviga da un po’. Presentato in anteprima mondiale al Toronto International
Film Festival il 6 settembre 2019, rappresenta l’esordio per il regista Galder
Gaztelu-Urrutia.
Goreng (Ivan
Massagué) si risveglia all’interno del livello 48 di un luogo chiamato “La
fossa”, al suo fianco vi è l’anziano Trimagasi (Zorion Eguaileor) che inizia a
spiegargli come funzionano le cose. La fossa è un luogo di contenimento, simile
a un carcere, ma in verticale, una sorta di purgatorio dantesco anche per via
di quella che dovrebbe essere la sua funzione.
#Halloween: Hocus Pocus 2
Confrontarsi col passato non è mai facile, specie se quel tempo ha costruito una fan base potente e ancorata a scene iconiche come “I put a spell on you”. Lo scorso anno, infatti, per Halloween avevamo inserito un bellissimo Must To Watch: Hocus Pocus, adesso non possiamo non parlarvi del suo sequel arrivato su Disney+ dopo ben ventinove anni. Era il 1993 quando, per la prima volta, la candela che ha riportato in vita le sorelle Sanderson fu accesa; adesso la fiamma è tornata più viva che mai.
giovedì 3 novembre 2022
#Venezia79: Pearl - Recensione
Sono domande difficili, alle quali la psicologia cerca da sempre di trovare una risposta. La cinematografia, così come l’intero immaginario umano, ha cercato di colmare questa incomprensione creando mostri più o meno deformi che, in un qualche modo, hanno esorcizzato le nostre paure. Ma quando il mostro è dentro di noi? Quando quei cocci rotti rivestono la nostra superficie e la frammentano ancora e ancora?
#Halloween: Non puoi sfuggire
Questo racconto di Halloween non vuole in nessun modo dare giudizi sulle religioni o su quello che crediate accada al momento della morte. Il tutto è da prendere come un’opera di fantasia, e non ha nulla a che vedere con la realtà.
mercoledì 2 novembre 2022
#Mitologia: Morte
Sono tanti gli enigmi su cui gli esseri umani si interrogano, domande poste fin dall’alba dei tempi a cui la scienza ancora non è riuscita a rispondere. Agli albori della società, gli esseri umani hanno celebrato i misteri di vita e morte, e se per il primo sappiamo abbastanza, così tanto che ora possiamo vedere anche il bambino nel grembo materno, per il secondo ancora non sappiamo molto.
Cosa succede dopo la morte? Il corpo fisico è davvero tutto ciò che abbiamo? Se è vero che nulla si distrugge e nulla si crea, ma tutto si trasforma, cosa accade alla nostra anima? Ma abbiamo un’anima? Esiste?
Qualsiasi sia la vostra risposta, non si può confermare, ma neanche negare.
Per quanto vogliamo fare i materialisti/cinici/scientifici (scegliete voi il termine) non possiamo ignorare il fatto che i più grandi ricercatori non hanno mai negato l’esistenza di qualcosa che va oltre ciò che vediamo, tanto da occuparsi anche di filosofia, teologia e spiritualità.
Cosa succede dopo la morte? Il corpo fisico è davvero tutto ciò che abbiamo? Se è vero che nulla si distrugge e nulla si crea, ma tutto si trasforma, cosa accade alla nostra anima? Ma abbiamo un’anima? Esiste?
Qualsiasi sia la vostra risposta, non si può confermare, ma neanche negare.
Per quanto vogliamo fare i materialisti/cinici/scientifici (scegliete voi il termine) non possiamo ignorare il fatto che i più grandi ricercatori non hanno mai negato l’esistenza di qualcosa che va oltre ciò che vediamo, tanto da occuparsi anche di filosofia, teologia e spiritualità.
“Scienza e religione non sono in contrasto, ma hanno bisogno una dell’altra per completarsi nella mente di un uomo che riflette seriamente”
-Max Planck
È proprio con le parole di Max Planck che oggi vogliamo parlarvi dell’archetipo della Morte: esperienza di vita che non riusciamo ad accettare completamente, ma che è l’unica certezza che abbiamo fin dalla nostra nascita.
#Halloween: La signora scontenta
Questo è un semplice racconto di Halloween. Ogni luogo, persona, fatto è frutto della fantasia dell’autrice e non ha nulla a che vedere con la realtà.
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