Anche se non è strettamente necessario aver letto il “capitolo” precedente, noi ve lo consigliamo vivamente, sia perché è un thriller che merita di essere assaporato, sia perché dà modo di entrare maggiormente nelle nuove vicende che vedono protagonisti lo psicologo forense Cyrus Haven e la misteriosa Evie Cormac.
Omettiamo la bravura e lo stile di Robotham solo perché lo abbiamo già analizzato nell’articolo precedente. Entriamo, quindi, subito nel vivo della trama. Attenzione, però, perché diamo per scontato abbiate già letto “Brava ragazza, cattiva ragazza”, quindi in caso contrario potrebbero esserci spoiler.
Cyrus ed Evie hanno sviluppato un legame speciale, non possono quasi
fare a meno l’uno dell’altro, anche se il rapporto è ben lontano da
potersi definire romantico.
Il passato li accomuna: Cyrus ha
perso l’intera famiglia a causa dell’ira omicida del fratello, Evie è
cresciuta da sola tra aguzzini e persone che hanno molto probabilmente
abusato di lei.
Si comprendono senza doversi sforzare a
parlare, anche se Evie riesce a essere quasi del tutto sincera solo in
presenza di colui che l’ha sempre trattata come un vero e proprio essere
umano.
Per Cyrus, invece, Evie è anche un caso complesso e una persona
che va salvata da se stessa. Ha giurato di scoprire la verità, anche se
lei per prima non vuole si scavi a fondo, ed è intenzionato a mantenere
la parola, anche a costo della vita.
A poco tempo dalle indagini,
Cyrus si rende subito conto che il caso è molto più complesso di quanto
si aspettasse: sono coinvolti nomi importanti nel panorama politico e
sociale inglese, ma come se fosse perennemente assetato di giustizia e
morale, non riesce a smetterla di indagare, rischiando di mettere in
pericolo Evie e ogni persona coinvolta.
Evie, infatti, è la
famosa “faccia d’angelo”: la bambina che circa dieci anni prima fu
ritrovata impaurita e sottopeso tra le mura di una vecchia casa. Ha
capito ben presto che nessuno avrebbe mai creduto alla sua storia, tanto che gli psicologi che l’hanno ascoltata, le hanno dato da subito la diagnosi di bugiarda patologica.
La vicenda di
“faccia d’angelo” ha sempre tenuto col fiato sospeso gli inglesi, che non si sono mai dimenticati di lei, neanche dopo anni e anni di silenzio. La
polizia, infatti, decise fin da subito di darle una nuova identità e una massima protezione, per la sua sicurezza. Nessuno, a parte Cyrus, sa quindi che Evie è “faccia
d’angelo”.
Almeno così credevano…
Un poliziotto in
pensione decide di rispolverare i casi mai risolti, partendo proprio da
quello di “faccia d’angelo”: dov’è? Che fine ha fatto? È davvero al
sicuro? Chi l’ha presa è responsabile anche di altre sparizioni di
minori? Le sue domande, però, rimangono senza risposta, perché viene
trovato morto: la scena sembra un suicidio, ma Cyrus comprende fin da
subito che è stato assassinato.
Qui a 4Muses siamo molto fan della verità nuda e cruda, ma siamo anche ben consapevoli che tutti mentiamo. Chi sta scrivendo ripete spesso: “Se dovessimo contare le bugie che diciamo, già a mezzogiorno avremmo perso il conto”.
Mentire è vivere, non possiamo farne a meno. “Ce la faccio da sola”, “Non ho nulla”, “Va tutto bene”… Certo, possono sembrare bugie bianche, che non hanno nessuna conseguenza grave, anche se crediamo che a lungo andare non siano così differenti da quelle un po’ più pesanti.
Chi segue canali di true crime sa a grandi linee degli innumerevoli casi in cui la persona più insospettabile si è macchiata dei peggiori crimini, quindi potrebbe non sorprendersi più di tanto, ma se a questo aggiungiamo un pizzico di sano complottismo, dove chi ha il potere è sostenuto dalle stesse persone che aiuta e ricatta, ecco che abbiamo gli ingredienti per un thriller che lascia senza fiato.
Tutti noi siamo più o meno attirati dal potere. Vogliamo fare carriera per avere più privilegi, inconsciamente sentiamo di riporre più fiducia in chi ha una posizione superiore alla nostra e allo stesso tempo tendiamo a volere che si accorga di noi in ogni modo. Insomma, è umano mettere su un piedistallo chi ha maggiore influenza su di noi.
La ricerca spasmodica della verità può far paura, soprattutto quando si sa che si andrà incontro alla morte, ma quando il ricercatore non ha paura di morire perché non ha effettivamente nulla da perdere (o forse perché ha tutto da perdere), ecco che è il carnefice a essere impaurito, e prima o poi un passo falso lo condannerà.
Se siete rimasti affascinati da “Brava ragazza, cattiva ragazza” non potete di certo perdervi maggiore chiarezza sul caso di Evie. “La ragazza che viene dal buio” è disponibile in tutte le librerie a partire da oggi!
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