Riprendere in mano una storia scritta tanti anni prima non è di certo cosa facile. Naomi Mitchison, dopo qualche decennio, pur avendo cambiato modo di scrivere e target, ha deciso che era il tempo giusto per raccontare de “Il Re del Grano e della Regina di Primavera”, in un romanzo in grado di unire mitologia e magia. Per Fazi Editore, arriva in tutte le libreria l’11 novembre.
Siamo nel regno di Marob, sulla costa del Mar Nero, un piccolo centro di mondo fatto di tradizioni secolari intrinsecamente legate alla magia. Erif Der è una giovane maga, figlia di uno dei consigli del Re del posto, indirizzata dal volere del padre a incantare il Capo del regno: Tarrik. I due sono rispettivamente la Regina della Primavera e il Re del Grano, le loro danze garantiscono un ottimo raccolto durante la stagione estiva e autunnale, in vista delle restrizioni invernali. L’una governa il bel tempo, l’altro è la personificazione del sole. Ma Tarrik è il rivale del padre della giovane e, per tale ragione, lui è vittima degli incantesimi di Erif, tanto che il suo desiderio di possederla prende il sopravvento su ogni suo pensiero.
La magia delle streghe del paese agisce sulla parte barbara degli uomini. Siamo in una terra di confine dove il sangue si mescola e gli Elleni si uniscono agli Sciti. Tarrik è in parte elleno, per tale ragione la ragazza non è sicura che il suo potere possa davvero avere effetto su di lui, ma a quanto pare l’uomo è molto più vicino alla sua parte barbara e magica, quindi facilmente influenzabile. Il piano del padre della ragazza è quello di screditare il Capo agli occhi del consiglio, tanto da far ricadere la fiducia su Toro Giallo (fratello di Erif).
In diverse occasioni la ragazza sarà costretta a dover mostrare la propria fedeltà alla famiglia di origine, remando contro il marito e attentando alla sua ragione nonché alla sua vita. Ma lentamente questi propositi cambiano nella giovane Erif, perché la strega si renderà conto di nutrire dei sentimenti per l’uomo e nel momento di maggior distanza tra i due lei dovrà lottare per la propria sopravvivenza oltre che per quella del marito.
Il mondo descritto da Naomi Mitchison riesce a fondere magia e storia. Da fatti storicamente accaduti a leggende perse nel corso degli eventi, il Re del Grano e la sua Regina prendono vita pagina dopo pagina sottolineando l’importanza della percezione della realtà. Quello di Marob è un mondo che riesce a intersecare diversi usi e costumi: le streghe da una parte, con i loro poteri preclusi agli uomini e dall’altra, la forza bruta e barbara suscettibile alle lotte di potere oltre che alla magia. Ma è un mondo che, una volta aperto alla novità, si incuriosisce e cerca di approfondire la bellezza delle arti e della filosofia. La ricerca del nuovo è, difatti, motrice della narrazione. In un posto che per i suoi abitanti sembra essere il centro dell’universo, l’apertura è l’elemento chiave per poter riuscire a restare ancorati all’importanza della propria magia. Così, i nostri protagonisti saranno portati a cercare il confronto con il diverso al solo fine di conoscere nuovi metodi per regnare e nuovi approfondimenti per la propria magia. La conoscenza di se stessi e dell’altro si fa chiave di volta per legami che vanno ben oltre la mera ricerca di potere.
Il coraggio di rischiare, anche attraverso la tempra dell’oro, e di ricercare la bellezza nell’arte, infatti, spingono il Re del Grano ad allontanarsi dalla propria terra per poter riuscire ad aprire la propria mente e a domare la propria barbara forza bruta. La conoscenza per l’ignoto, il dubbio, diventano armi di coraggio preposte al combattimento.
Si avrà, dunque, modo di vedere il mondo ellenico antico, si respirerà l’aria di Atene e di Sparta, si conosceranno costumi e usi di popolazioni distanti dalla nostra modernità. Naomi Mitchison è minuziosa nelle sue descrizioni e non fa in modo che la sua penna si conceda dei passaggi lussuriosi nella descrizione del rapporto sentimentale tra i due protagonisti. Al contrario, il più delle volte siamo distanti dai loro sentimenti, in una fredda rappresentazione della durezza che contraddistingue la loro caratterizzazione.
La parola d’ordine, dunque, è tenere la mente aperta mentre si legge questo romanzo. Così sarà possibile respirarne l’epica e l’avventura che sono descritte nelle sue pagine. Ringraziamo ancora una volta la Fazi Editore per averci fatto leggere in anteprima un titolo punta di diamante del loro catalogo.
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