La gente parla di qualità, ma non so se l’umanità possa essere già pronta. Ancora legato a questa sedia immaginaria (che è più reale di quanto pensiate) scrivo. Non mi interessa se non mi capite, io scrivo.
Inizia una nuova era nel sogno condiviso che chiamiamo realtà. Ebbene, sono troppo sveglio per delirare, ma sono troppo stanco per fare altro. Devo scrivere.
No, non è bastato il quarto articolo, perché adesso sono in ritardo, e devo farne altri quattro per questa settimana.
E quindi produco parole, allo stesso modo con cui Deleuze e Guattari hanno scritto la prima pagina dell’anti-edipo. E c’avevano ragione. Sono macchine. Macchine ovunque.
Dov’è il mondo organico sulla terra, dov’è l’organo che ci smista in periferie? O anche quella è una macchina? Anche quella è una macchia?
Vi assicuro che non era mia intenzione fare una seconda parte di frammisto di parole, ma se sta venendo questo non è colpa mia.
Perché in questo momento in realtà non sono io a scrivere, sono le frasi a scegliermi. Mi cercano, mi parlano, mi chiedono se possono arrivare a qualcun altro oltre me.
Io rispondo loro che devono farsene una ragione. Non vengono capite. Ed è solo colpa loro. O forse… è colpa vostra. Vita borghese. Volontariato. Chi può capire capisca.
La verità è che sono preso a male perché devo partire. Non sapete quanto odio prendere il treno se il viaggio dura più di due ore. Poi quelle gallerie… così profonde che sembra che abbiano iniziato a scavarle nell’anno 1300. E mi immagino quei minatori negli ultimi secoli del Medioevo.
Minatore 1: È arrivato il momento, dobbiamo fare delle gallerie per i treni.
Minatore 2: Cos’è un treno?
Minatore 1: Non lo so, ma tu inizia a scavare.
E poi fu tutto costruito per caso? Forse no. Il Principio già sapeva. Come il seme che inconsciamente sa che deve diventare una pianta. Si tratta della potenza aristotelica che in sé contiene già l’atto.
Come avete detto? Sì vi ho sentito. Volete la poesia ora, vero?
Bene, stavolta non c’è, non l’ho scritta. Arrangiatevi. Piuttosto, immaginatevi i minatori. Immaginatevi minatori. Scavate anche voi, il futuro vi darà risposte.
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