Dunque è questa la vista della libertà? Che poi cos’è che vedo? Cosa che non ci fosse già prima?
Adagiati e osserva ciò che hai di fronte. Uno spazio, anzi un luogo. Uno stato mentale che diventa vero.
Osserva la primavera subentrare all’autunno senza passare per l’inverno, osserva il ritrovato potere di controllare le stagioni.
La via più ripida è arrivata alla sua fine, e su questa nuova strada non si scivola più, i passi si susseguono contenti.
Questa strada continua e non ha bisogno di sapere la sua fine.
Questa strada è oltre il vetro.
Questo è tutto quello che vedo oltre la finestra.
“In quell’istante compiaciuto
nell’immobile movimento
mi sembra di aver vissuto
tutta la città in un momento…
Assopito in un letto di velluto
ho compreso il sussurro del vento
l’universo nel suo ordine compiuto
è il dono di tutto ciò che sento.”
(Gianluca Boncaldo, Brezza dalla finestra)
Scopri che ogni cosa è al suo posto perché mai è stata fuori posto. Scopri che lo spazio della locazione non è altro che un’illusione razionalista, perché è già tutto locato oltre lo spazio stesso.
Un’idea materiale con una forma mai vista, in un tempo ritrovato nell’intercapedine del muro. Ma il muro è sempre stato lì, anche quando era un tutto, anche quando non ci vedevi attraverso.
Il muro non è mai stato concreto e svanendo si è disvelato. Un vaso di Pandora che riassorbe ogni male liberato. Il muro è in realtà vetro, e la parete un'intera finestra.
Oh imprudente vissuto, giammai volli conseguire l’ansia per il futuro riducendo a brandelli il presente inadatto.
Ma ciò accadde, e ne seguì un periodo di torsione spirituale per l'inadeguatezza dell'essere e della sua concezione del tempo. Ora però è tutto finito.
Ciò che fu non è più, e ciò che è, lo è adesso senza il bisogno di esserlo poi.
L’ordine è qui, l’ordine è ora. L’ordine è disordine, il caos è ovunque. La vera quiete sta nel vortice continuo che si sussegue istante dopo istante e che s’avvera in un attimo senza lasciare la pretesa di dover permanere.
Prima? Dopo? No. Ora.
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