sabato 8 ottobre 2022

#Pensieri: Delirio Narcolettico (Parte 2)

Se vuoi recuperare la prima parte di questo flusso di coscienza, puoi trovarla qui

Dove sono? Non è neanche casa mia, ma ho sonno. Questo posto sembra così lontano ma anche così vicino…

Questo nuovo letto mi sembra un mondo di un altro sistema solare, ma allo stesso tempo un pianeta più vicino di quanto possa pensare. E forse non è neanche una metafora così lontana, ho chiuso gli occhi e sono già sulla Luna.

Come ci sono finito qui? Ma qui posso respirare? Tanto, l’ultima volta, ho respirato sott’acqua, che vuoi che sia.

Ma questa è davvero la Luna? C’è della vegetazione, e un lago di acqua argentea, sembra quasi alluminio liquido.

Ma quelle piante ? Sono Lamponi!

Posso assaggiarli? Che sarà mai, sembrano buonissimi! Ora che ci penso, una notte uno squalo vegano mi disse: “Sulla Luna ho mangiato dei lamponi che crescono solo lì, ti assicuro che sono i più buoni dell’universo”.

Senza remore ne colgo uno, ha un colore rosso vivo; a quanto pare la sola visione del frutto mi permette già di pregustarne il sapore. Basta tergiversare! Mi faccio avanti e assaggio il lampone gustandolo intensamente.

"Rosea sensazione sul palato,

dolce marea permea le membra:

diviene attuale quel passato

che la mente non più rimembra".

(Gianluca Boncaldo, Lampone)


Tutto intorno a me si accende, muta la mia prospettiva d’un tratto. Altri colori, anche se in realtà sono gli stessi.

È come se tutta la mia vita fino a ora sia stata un sogno, come se venissi da qui, come se la Luna sia da sempre stata casa mia.

Forse sono il regnante di questo luogo, lo sono sempre stato.

Osservo ora con riverenza il mio riflesso nell’acqua argentea, come se potessi capire qualcosa dalla mia immagine. Sembro io, ma il mio riflesso inizia a tremare, come se da quelle acque stesse per fuoriuscire qualcosa.

Giunge al mio cospetto una sirena, fuoriuscendo il busto dal lago d’argento.

Lei: Ma hai bevuto, Gianluca?

Io: No, ho solo assaggiato uno dei lamponi che crescono sulle rive di questo lago.

Lei: Quindi ora ricordi, vero?

Io: Ricordo sensazioni, non eventi. Ricordo che appartengo a questo posto e che questo posto appartiene a me.

Lei: Immagino tu abbia molte domande…

Io: Si, vorrei sapere perché mai uno squalo dovrebbe arrivare sulla Luna per mangiare dei lamponi.

Lei: Questioni come queste sono velleità del raziocinio, chiediti piuttosto perché tu sei qui.

Io: Me lo sono già chiesto, ma fatico a trovare una risposta.

Lei: La Luna ti ha donato ciò che sei, nelle tue notti di plenilunio, prendi la luce di un sole nascosto per rendere visibile la realtà sottesa alle cose.

Io: Ma se la gente neanche capisce quello che dico.

Lei: Perché tu non ti sei capito per primo.

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