Ma veniamo a noi, come mai Jeff Koons è considerato un personaggio così famoso nel mondo dell’arte?
Il
suo nome è Jeffrey Koons, ed è nato a York (Pennsylvania) il 21 gennaio 1955. Come
dicevamo prima, le sue opere rientrano nel kitsch, fino a sconfinare nel
consumismo. Questo è un punto importante per la sua produzione artistica,
proprio perché gran parte del suo lavoro sarà proprio incentrato su una critica
al consumismo stesso. La sua arte si espande in diversi campi, tanto da essere
stato considerato come l’erede di Andy
Warhol per quanto riguarda il suo accostamento alla pop-art, ma anche a Marcel Duchamp per il modo di produrre
sculture ready-made, pronte all’uso.
È
nato in una famiglia della upper middle class americana, con i genitori che
erano arredatori d’interni. Questo ha permesso al giovane Jeff di avvicinarsi
al mondo del gusto e del lusso. Dotato di uno sguardo attento e critico, è
sempre stato un ottimo interprete dell’animo e dei desideri delle persone. E lui
ha sempre tenuto in gran conto gli spettatori, perché l’arte è negli occhi di
chi guarda.
Nell’ottobre
dello scorso anno, ha dato vita con le sue opere a una sua mostra a Firenze, a
palazzo Strozzi, che si concluderà il 22 giugno di quest’anno, dal nome “Shine”. In un suo articolo a
supplemento del Financial Time, ha rivelato che effettivamente un artista può
realizzare la propria opera in una stanzetta e tenerla lì, ma sarà l’occhio
dello spettatore a dargli importanza.
“Una grande opera d’arte non è niente,
assolutamente niente senza lo spettatore. Gli spettatori concludono la
narrazione. La chiamerei “la partecipazione di chi guarda”. Si tratta di
un’idea che mi è stata suggerita dal neuroscienziato Eric Kandel.”
Quest’opera rientra nella collezione Celebration, che iniziò proprio con la nascita di Ludwing, il figlio che ebbe con la Staller e che gli valse
diverse cause legali per l’affidamento. Dello stesso “Baloon Dog” ci sono più
versioni, ma non solo, anche altri animali con la stessa tecnica. L’autore vede
in queste realizzazioni un legame con l’essere umano. Disse infatti:
“Siamo palloncini. Se fai un respiro e inspiri, è ottimismo. Espiri, ed è una specie di simbolo di morte”.
Proprio il Baloon Dog è stato nel 2013 battuto all’asta per la cifra astronomica di cinquantotto milioni di dollari. E voi? Conoscevate questo autore?
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