venerdì 22 luglio 2022

#Cinema&SerieTv: Terminal List - Recensione

Se esce una nuovo prodotto audiovisivo con Chris Pratt come protagonista, noi non possiamo esimerci dal farne una recensione. Chi sta scrivendo queste parole lo fa da grande fan dell’attore perché è sempre stata convinta delle sue prove attoriali. E, nonostante questa serie non sia esattamente nelle sue corde (in quanto action), è comunque interessante uscire dalla propria confort zone per poterne esplorare di nuove. Su PrimeVideo, infatti, dal primo luglio è possibile guardare la prima stagione di Terminal List, un’adrenalinica action series che nelle sue puntate segue le vicende del Capitano James Reece.
Il titolo anticipa allo spettatore i temi che verranno trattati: una lista di terminale di nomi che vengono via via segnati come possibili sospettati di un complotto terroristico che il nostro ex Navy Sal è destinato a sventare visto che si trova direttamente coinvolto nelle vicende. James Reece è appena tornato da una missione di guerra nella quale il suo plotone è stato vittima di un sabotaggio. La sua missione è, per tanto, da considerarsi fallita, ma una volta rimesso piede sul suolo americano dovrà scendere a patti con quelli che sembrano essere i sintomi di uno stress post-traumatico e i vuoti di memoria. Senza coordinate sarà, dunque, costretto a ricostruire le vicende che lo vedono direttamente coinvolto e allo stesso tempo dovrà cercare di salvare la propria vittima. La sopravvivenza avrà un caro costo, anche perché dovrà superare gli ulteriori traumi che daranno il via alle sue disavventure.

La serie tv è basata sull’omonimo romanzo di Jack Carr, ed egli figura come parte attiva nella creazione della serie, tanto da aver fornito tantissimo materiale. Si riesce, attraverso ogni singola puntata, ad ampliare ciò che è presente nelle pagine del romanzo attraverso la costruzione del background del nostro Comandante, rendendo il suo passato denso di eventi che vengono sviscerati attraverso i flashback che vengono rievocati dai suoi stessi ricordi. Senza addentrarci su ulteriori dettagli, così da evitare gli spoiler, vi consigliamo questa serie anche per merito del suo ritmo thriller e investigativo.

Chris Pratt, come stavamo dicendo, porta in scena un soldato decisamente umano e i suoi traumi vengono a galla istante dopo istante confondendo la sua mente e le sue azioni. Lo spettatore avrà, dunque, modo di osservare la sua lucidità venir meno restando travolto nel dubbio. Fino alla fine non si saprà mai se ciò che avviene è effettivamente frutto del trauma e di conseguenza è lui il colpevole delle azioni, o se stia davvero prendendo vita a questo complotto. Tutta la narrazione, in questo modo, si muove sulle corde dei ricordi dell’uomo e sul dubbio insinuato dalla loro fragilità. Il complotto che muove la trama si complica nella sua ricostruzione proprio perché si vive la storia attraverso gli occhi del trauma. Si assume, per assurdo, il punto di vista della vendetta e lo si assapora istante dopo istante.

I panni del comandante calzano divinamente al nostro amato Chris (come è noto a chi segue le sue vicende) e l’action gli calza a pennello esattamente come la comicità. Pratt, nel corso del tempo, infatti sta riuscendo a dimostrare la serietà che riesce a imprimere nei suoi personaggi e mostra la sua maturità attoriale mettendo a nudo la sua umanità e la sua fragilità, oltre che il suo sangue freddo e la sua forza. Siamo, dunque, ben lontani dal suo folle ruolo in Parks and and recreation, ma siamo anche abbastanza vicini al sentimentalismo che caratterizza il suo Star Lord (Guardiani della Galassia). Un ruolo che gli dà modo di giocare, non solo sulla sua fisicità (come accade in Jurassic World) ma anche, sull’emotività caratteriale di una psiche frammentata.

Ma se da una parte ci troviamo costretti a elogiare Pratt, non possiamo fare da meno con quella che è la sua spalla in scena: Taylor Kitsch. I due vivono il loro legame viscerale, quasi fraterno, spalleggiandosi e aiutandosi. Il personaggio di Kitsch non esiterà, fin dai primi istanti, a scendere in battaglia grazie alla fiducia che prova nei riguardi del Comandante. Allo stesso modo Constance Wu, la giornalista, è davvero un’ottima presenza per la composizione prettamente investigativa.

La serie ha, quindi, le potenzialità di riuscire a coinvolgere un pubblico molto vasto ed eterogeneo. Chi ama gli spy-war-movie troverà un grande margine di azione, ma allo stesso tempo chi cerca profondità e forti caratterizzazioni verrà coinvolto dalle vicende del psichiche del nostro protagonista.

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