mercoledì 29 ottobre 2025

#Halloween: Le origini di “dolcetto o scherzetto”

Che piaccia o no, la storia ci insegna che molti dei festeggiamenti e delle tradizioni di Halloween hanno radici profonde e antiche anche nella nostra amata Italia, come nel caso del “dolcetto o scherzetto”. 
Nel Medioevo era comune per la gente (soprattutto per i bambini orfani) recavarsi, nelle sere che andavano dal 31 ottobre al 2 novembre, di casa in casa per prendere pezzetti di piccoli dolci speziati in cambio di preghiere e canti per le anime del Purgatorio.


Questa tradizione era prevalentemente diffusa soprattutto in Irlanda e in Gran Bretagna, ma alcune fonti storiche dimostrano come questo accadeva anche in Portogallo e in alcune regioni del sud Italia
  
I dolcetti, chiamati soul cakes (torte dell’anima) erano farcite con uvetta o canditi per le classi più abbienti che non si facevano mancare neanche le spezie come la cannella e la noce moscata. Che fossero sfornate da ricchi o poveri, erano tutte segnate con una croce per indicare la loro natura devozionale. Scambiate in cambio di canti e preghiere per i defunti, venivano utilizzate anche come merce per favorire l’integrazione e il senso di comunità. Chi andava in giro di casa in casa, infatti, era per lo più molto povero e non aveva normalmente i mezzi per provvedere a se stesso. Solo in questi giorni il loro status li rendeva importante, perché beneficiario della salvezza di chi non c’era più. Questo scambio in Inghilterra era comunemente chiamato “souling”.

Con la Riforma Protestante i luoghi rimasti fedeli al cattolicesimo cominciano a discostarsi da questa pratica, che al contrario le popolazioni del Nord Europa fanno sempre più loro, portandole persino al Nuovo Mondo. Nei neonati Stati Uniti tutte le tradizioni si mischiano: maschere, lanterne, storie di paura e fantasmi, e persino il souling, anche se trasformato poi nel trick-or-treat. I bambini non ricevono più dolci in cambio di preghiere, ma per scongiurare le case e le famiglie dall’eventuale scherzetto.

Questa tradizione, però, non è l’unica che ha poi dato origine a quella che conosciamo oggi. Insieme a lei troviamo il guising, il pães dos mortos, o il pão-por-Deus, se vogliamo rimanere in Europa.
Il guising risale alla tradizione scozzese e del nord del Regno Unito. I bambini si travestivano da spiriti maligni e andavano di casa in casa alla ricerca di dolci o qualche moneta. In cambio raccontavano storie, intonavano canti, o dicevano delle specie di barzellette. 
Il pães dos mortos unisce la tradizione atzeca a quella europea: le antiche civiltà cucinavano delle focacce per l’anima dei morti, per unire il loro legame con la Terra. Con l’arrivo degli spagnoli a questo si è aggiunto il decorare il pane con ossa e teschi in zucchero.

Un po’ più moderno è il pão-por-Deus, nato nel XV secolo ma diventato vera e propria tradizione al seguito del terremoto di Lisbona del 1755. La popolazione, affamata per aver perso tutto, bussava alle case rimaste chiedendo del pane in nome di Dio, per poter così salvarsi dalla fame. Una volta ripresi, il Portogallo ne ha mantenuto la memoria nel giorno di Ognissanti

Con i popoli che hanno sempre più condiviso costumi e usanze, il dolcetto o scherzetto moderno è la fusione di questi riti più importanti e di molteplici altri meno conosciuti, tutti però nati con l’obiettivo di costituire una comunità sempre più al servizio gli uni degli altri, anche dei non vivi.

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