La canzone è contenuta nell'album "Non al denaro non all'amore né al cielo", e si distingue da quasi tutte le altre tracce per via del tono privo del rammarico e dell'amarezza che è possibile constatare come un elemento prevalente nella raccolta.
"Son morto in un esperimento sbagliato
Emerge quasi una sorta di privilegio nel poter raccontare di essere morti facendo ciò che si ama. L'elezione dell'aver potuto concludere il proprio destino con ciò che ha dato significato alla vita. È per noi doveroso citare anche un'altra versione del brano, una cover cantata maestosamente da Morgan, forse una delle migliori reinterpretazioni nella musica italiana. La voce di Morgan comunica lo stato di grazia del protagonista defunto, mentre la strumentale riarrangiata trasmette emozioni che si sposano coerentemente con il testo. In questa versione è anche presente un richiamo a un brano della musica classica, il Canone di Pachelbel.
Questa canzone è un faro nel nostro presente. In un mondo dove i fini divengono la ricchezza e il guadagno, e il lavoro è il mezzo attraverso il quale conseguirli, il brano porta a riflettere su cosa voglia dire per noi "realizzarsi". La vera ricchezza non è forse poter fare la professione che amiamo? La vera realizzazione non è forse l'essere gratificati dalla nostra attività?
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Il racconto è stato scritto da Gianluca Boncaldo!
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