Non so perché ho iniziato a repellere questo verbo, forse
perché sono consapevole del fatto che se ci si dovesse concentrare una ricerca
di un qualcosa si finirebbe col non avere nulla tra le mani. Forse perché
cercando si perde solo la bussola e fa male capire che solo tu puoi ricalibrare
quella lancetta. Stupida polarità.
"Cosa cerchi?" è una di quelle domande che troppe volte mi sono
state poste e alla quale io ho dato così tante risposte da non sapere più qual
è quella vera. Cosa cerco? Quello che forse hanno tutti perché ho ancora
inculcata questa stupidissima idea di amore romantico che mi spinge a credere al
cavaliere. Quanto sono stupida. Quanto tutto questo è solo una pia illusione?
Quanto… quanto cercare è così senza senso e così senza alcuna conclusione da
trovarsi con lo stomaco serrato e la testa piena di parole?
Sono consapevole che ho commesso per la millesima volta lo
stesso errore e spero che mettendolo su carta possa aiutare me a fissarlo nella
mia testa e, magari, possa aiutare qualcun altro a evitarsi una di queste
possibilità. Ho, ancora una volta, cercato una conferma esterna senza riuscire
a trovarla in me. Trovandomi, di nuovo e stupidamente, a pensare di essere
l’unica su questo pianeta indegna dell’amore romantico. Ovvio, scrivendo queste
parole mi sto chiedendo quanto io poco sia in grado di darmene o sia stata in
grado di darmene per nutrire in questo modo le mie speranze.
Questo, ormai lo hai capito caro lettore, è uno sfogo. Le
parole di una illusa, l’ennesima ti troverai a pensare, che si trova faccia a
faccia con la realtà e con la sua incapacità di gestire i propri sentimenti.
Che folle paura ho di mostrargli agli altri questi sentimenti. Che folle idea
ho dell’amore. Che folle illusione quella che mi perseguita quando il mio
cervello diviene regista di ogni singolo possibile scenario.
Adesso mi trovo su questo foglio bianco a sfogare la mia
delusione… anzi no, la mia disillusione. Immaginami come una di quelle
scrittrici frustrate, con un bicchiere tra le dita, e il computer in procinto
di cadere all’interno della vasca da bagno. Una scossetta.
Cosa cerco?
Idealmente non lo so più. O forse mento a me stessa dicendomi di non saperlo,
il che lo credo davvero molto probabile. Forse, vorrei trovare solo qualcuno
che sia in grado di togliermi dalla testa questa idea di amore romantico. Ma
ehi. Quel qualcuno sono io. Ed è sempre più sconvolgente rendersi conto di quanto la chiave di tutto siamo noi e solo noi.
Noi che cerchiamo l'amore di un altro, noi che lo diamo agli altri nella speranza che ci venga restituito come crediamo di volere noi. Ma... spoiler: nessuno potrai mai darci nulla secondo le nostre condizioni. Nessuno potrà mai amarci quanto noi amiamo noi stessi. Nessuno potrà darci quello che desideriamo se non ce lo diamo noi stessi. Perché nessuno è noi. Nessuno è quello che guardi allo specchio ogni singola mattina quando ti lavi il viso. Nessuno.
E lo so… lo so che stai pensando che tutto è bellissimo, giustissimo, ma allo stesso tempo complicatissimo, ma come mi è stato detto stamattina: se ci pensiamo bene sono pochissimi gli esempi di individui che ci vengono alla mente quando pensiamo a qualcuno che sia stato in grado di dare amore incondizionato. Perché, sì… quando ci si ama si dona all'altro in modo in condizionato, senza pretese o aspettative. Semplicemente perché abbiamo già tutti gli strumenti in nostro possesso, abbiamo già tutto l'amore che possiamo desiderare.
E per rispondere alla domanda: cerco come essere una buona amica, una buona amante, una buona compagna… ma di me stessa perché per lungo tempo mi sono definita la miglior nemica di me stessa.
- Anonimo
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