Oggi esce
nelle sale italiane cinematografiche il film “Elvis”, dedicato alla famosa icona del rock’n roll definito con l’appellativo
di “The King” (“Il Re”). La sua presenza scenica influenzò non poco la cultura
statunitense dell’epoca, era in grado di mescolare insieme generi come il rock’n roll, il blues, il gospel, il
western, e tanti altri. Il suo modo di ballare spaccò la società americana,
perché dagli adulti veniva visto come un modello “scorretto”, ma che veniva
fortemente apprezzato dai giovani. Nel Regno Unito ebbe un grande impatto su artisti del calibro di John Lennon e Paul McCartney. In Italia fu fonte di ispirazione per
artisti come Adriano Celentano, Little Tony e Bobby Solo. Nell’immaginario
collettivo è una vera e propria icona musicale e oggi in questo articolo
vogliamo ripercorrere insieme quelle che sono state le tappe della sua vita.
Il suo
nome intero è Elvis Aaron Presley e
nasce l’8 gennaio del 1935 a Tupelo, nel Mississipi. Ha un gemello che muore
appena nato, Jessie Garon. Seppur proveniente da una famiglia povera, a Elvis
non manca il calore famigliare. La sua famiglia è molto devota alla chiesa
evangelica delle Assemblee di Dio Americane ed è proprio a una di queste
funzioni che il giovane rimane affascinato dalla musica. Riceve la sua prima
chitarra a undici anni, con cui impara i primi accordi. Due anni dopo la
famiglia si trasferisce a Memphis (nel Tennessee) e, seppur dal comportamento
schivo, il suo look non passa inosservato per il suo ciuffo, ricoperto di
brillantina e per le sue basette. Nel 1953 si diploma e a diciotto anni si
ritrova a lavorare come camionista, anche se la passione per la musica non lo abbandona
mai. Un giorno, passando davanti alla casa discografica Sun Records, vede che chiunque può registrare un disco per una
manciata di soldi. Il 18 luglio 1953 incide i suoi primi due brani: “MyHappiness” e “That’s When Your Heartaches Begin” come regalo per sua madre. Non
sa che quella sarà la scelta che gli condizionerà la vita.
Elvis riesce
a mixare bene diversi generi, creando un sound decisamente nuovo. Il proprietario
della Sun Record capisce subito il potenziale del futuro artista e gli propone
di incidere altri brani, “That’s All Right”, “Blue Moon of Kentucky”, “GoodRockin’ Tonight” e “Baby Let’s Play House”. Firma un contratto con la casa
discografica e, lasciato il lavoro da camionista, intraprende la vita da
musicista. Il pubblico rimane colpito dal giovane Elvis, sia per il suo ciuffo,
sia per il suo modo di stare sul palco: è davvero scatenato. Pensate a quanto
potesse essere allora scandaloso il suo famoso movimento di bacino, che gli valse
il soprannome “Elvis the pelvis”
(Elvis il bacino).
Nel 1955
lascia la Sun Records per passare alla Radio
Corporation of America e incide “Heartbreak Hotel”, che lo fa balzare in
cima alle classifiche di mezzo mondo: negli States raggiunge il primo posto,
nel Regno Unito il secondo. Diventa così una icona del rock’n roll. Grazie al
manager Tom Parker raggiunge la
televisione e l’esordio si ha il 28 gennaio del 1956, come ospite del programma
della CBS System Stage Show dei fratelli Dorsey. Musica e apparizioni
televisive gli permettono di promuovere i propri brani, tanto che “Love MeTender” diventa disco d’oro ancora prima che arrivi nei negozi. Nel 1961 esce “Can't Help Falling in Love", una delle sue più celebri canzoni.
Deciso a
fargli raggiungere il massimo della popolarità, il manager lo spinge verso il cinema. Gira trentuno film che hanno
tutti più o meno la stessa trama: Elvis si innamora di una giovane e la
conquista con la sua musica. A metà degli anni Sessanta, però, il pubblico si
stufa degli “Elvis movies”, così la
sua carriera attoriale si interrompe nel 1969 con “Change of Habit”. Nel 1967
si innamora e sposta Priscilla Beaulieu,
con cui ha una figlia: Lisa Marie. Negli anni Settanta comincia a sfoggiare vistosi
abiti, ma la salute comincia a vacillare: malato di glaucoma e dipendente dai
farmaci, il fisico inizia il proprio declino, mentre la sua salute mentale
viene segnata dal divorzio con Priscilla, nel 1973.
Il 16
agosto del 1977 Elvis Presley viene ritrovato morto nella sua stanza da bagno
dalla fidanzata dell’epoca, Ginger Alden. La versione ufficiale è quella di
arresto cardiaco, quella diffusa dai più è quella di un mix letale di farmaci. Non
si esclude neanche lo shock anafilattico, per la sua allergia alla codeina. Viene
sepolto insieme ai genitori a Graceland,
una tenuta che lui aveva acquistato nel 1957, nel Meditation Garden, uno spazio verde utilizzato per meditare e
rilassarsi.
Eppure,
nel corso degli anni, molti hanno avuto dei dubbi sulla sua effettiva dipartita. Alcuni pensarono che in realtà
Presley fosse ancora vivo, che la sua morte fosse solo una messa in scena per
sfuggire da uno show business che lo teneva in trappola. Secondo altri, Elvis
era stato inserito dall’FBI in un programma di protezione testimoni, a causa
del complotto che lo vedevano
invischiato nell’omicidio di John Fitzgerald Kennedy. Secondo altri ancora, si
trattava di un alieno. Complotti a
parte, è stato il primo a essere inserito in ben quattro Hall of Fame: musica
gospel, rock, country e rockabilly. Nel 1999 gli è stato dedicato l’asteroide
17059 Elvis. Nel cartone della Disney “Lilo
e Stitch” sono presenti ben otto tracce dell’artista e sono molti i
richiami a Elvis, dato che la piccola protagonista ne è una fan sfegatata. Lo stesso
Stitch, in una scena, viene acchittato con il famoso completo scintillante e il
ciuffo tenuto insieme dalla brillantina.
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