Questa è la domanda che si sono poste Dalila Lange e Ambra Simanella con la creazione del loro corto. In occasione del tema del concorso proposto da “Spazio500”, le due giovani ragazze hanno voluto dedicare un abbraccio virtuale a grandi e piccini.
Sinossi: Manlio da qualche mese si sveglia agitato nel bel mezzo della notte a causa di terribili incubi: sogna di essere bloccato in un letto di ospedale e di avere attorno solo famigliari indifferenti. Eppure, una volta svegliatosi, rimane molto distante da sua figlia e dai suoi nipoti, evitando persino di incrociarli sul pianerottolo di casa: da quando ha perso sua moglie, infatti, tutto si è annerito per lui. Come di consueto, esce di casa e si siede sulla panchina del parco per leggere il giornale, ma a rovinare la sua solita routine c’è una ragazza che effettua un esperimento sociale. Con una benda sugli occhi esibisce un cartello con scritto “Abbraccerest* un* sconosciut*?”. Infastidito dalla presenza della ragazza, cerca dapprima di ignorarla, ma ben presto si renderà conto che l’esperimento funziona e potrebbe anche cambiare la sua vita.
Che qui su 4Muses fossimo fan degli abbracci non è di certo un mistero. Nel nostro articolo sul Romics non abbiamo fatto altro che sottolineare quanto importante sia stato per noi tornare ai “Free Hugs”. Quel gesto spontaneo che, tramite un piccolo cartello, abbatte tutte le barrire del consenso, spingendo individui sconosciuti ad abbracciarsi tra loro. Per tanto tempo, per via del Covid, lo stringersi nelle braccia dell’altro è diventato praticamente un lusso. Abbiamo, in un certo senso, disimparato a stringerci e forse, così facendo, abbiamo anche dimenticato parte della nostra umanità.
Manlio, colpito da un forte dolore e da una grande perdita, ha lasciato che la vita gli scivolasse addosso mettendo da parte ogni singolo affetto, ogni singolo caro. Ha dimenticato di prendersi cura di chi amava, perché incapace di tornare ad abbracciare. Incapace di stringere la propria debolezza, il proprio dolore e la propria consolazione.
In soli sette minuti le registe riescono a far in modo che lo spettatore possa entrare in contatto con il protagonista. Non si ha bisogno di ulteriori informazioni, tutto è stato messo in video. Non è necessario perdere chi si ama, anche perché siamo tutti stati emotivamente colpiti da ciò che abbiamo avuto modo di vivere negli ultimi anni. Di conseguenza la comprensione è facile e quell’abbraccio arriva dritto al pubblico.
Non è sicuramente un caso che “Corti lunghi una vita” quest’anno si sia connotata degli abbracci. Come abbiamo avuto modo di sottolineare abbiamo dimenticato come si fa con fin troppa facilità. E molto spesso ci dimentichiamo di abbracciare i nostri parenti, i nostri affetti, lasciando che questi ci scivolino via dalle dita.
Questo concorso è promosso da un’associazione che si muove nell’ambito della tutela degli anziani. Spazio500 è, infatti, un portale dedicato agli over 50 nel quale si cerca di fornire intrattenimento attraverso podcast, corti, webinar con scrittori e musicisti. Perché del resto, grazie all’arte ci si può unire sotto un unico tetto.
La promozione di questo evento, di questo corto che ci ha particolarmente colpiti, non è di certo un caso. Il corto di Dalila Lange e Ambra Simanella è arrivato tra i finalisti e, pur non avendo preso l’ambito premio, per noi si è contraddistinto tanto da volerne parlare in queste pagine. Dobbiamo, infatti, riconoscere un merito a questo corto: la voglia e il ricordo degli abbracci dei nostri nonni.
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