Il brano esce nel 2005, ma le parole nascono (probabilmente in modo inconscio) dopo l’abbandono del batterista storico Zama a causa di motivi famigliari. Il gruppo si sente perso, ma di certo non così tanto da decidere di interrompere il tutto. Complice un viaggio nel Sudamerica, chi rimane ritrova passione e voglia di fare, anche se senza un batterista.
Avendo ben impresso questo motivo, oggi vogliamo parlarvi di questa canzone dal punto di vista Metafisico, quella visione, cioè che rimane sempre nascosta. Ovviamente secondo la nostra opinione, che può totalmente cambiare a seconda di chi ascolta il brano.
Ogni nome è un uomo ed ogni uomo è solo quello che
scoprirà inseguendo le distanze dentro sé.
Quante deviazioni, quali direzioni e quali no?
Prima di restare in equilibrio per un po’.
Sogno un viaggio morbido dentro al mio spirito
e vado via, vado via…
Mi vida, così sia
sopra a un’onda stanca che mi tira su (long way home)
mentre muovo verso Sud (long way home)
Sopra a un’onda che mi tira su (long way home)
Rotolando verso Sud (long way home).
“Sogno un viaggio morbido dentro al mio spirito/e vado via, vado via…” in effetti questi tipi di cammini saranno sempre più “tranquilli” rispetto a quelli spirituali che si fanno stando nello stesso luogo. Non c’è nulla di male, ovviamente, il tutto dipende da cosa cerchiamo.
Stando a quanto raccontato prima, è come se i protagonisti del brano fossero così tanto sfiduciati dalla scelta del loro batterista, da essere emotivamente stanchi. Hanno creato un gruppo, questo gruppo ha lavorato sodo per anni (circa dieci) per avere il riconoscimento, e quando finalmente accade, il loro batterista va via. Deve essere tragico, non possiamo biasimarli per il fatto che hanno scelto di ritrovare se stessi lontano da casa. Anzi, vediamo l’opportunità che si è presentata a loro come una vera e propria manna dal cielo.
Continente, vivo, desaparecido, sono qua
sotto un cielo avorio, sotto nubi porpora.
Mille fuochi accesi, mille sassi sulla via
Mentre un’eco piano da lontano sale su, quaggiù
Un pianto lungo secoli che non ti immagini
e polvere di polvere, di storia immobile
E in effetti ci immaginiamo il loro arrivo e soggiorno come un qualcosa di veramente desiderato a lungo per staccare la spina, fare musica senza pensare e probabilmente cercare nuove sonorità, nuove storie, nuove ispirazioni.
Eppure, nonostante tutto ciò, un’eco lontano torna. È un’eco lamentoso, di un dolore tenuto dentro per così tanto tempo che lo vediamo impolverato, immobile, senza che sia stato mai preso e curato.
Ogni terra ha un nome ed ogni nome è un fiore dentro me
la ragione esplode ed ogni cosa va da sé.
Mare accarezzami, Luna ubriacami
Rio Santiago, Lima, Holguin,
Buenos Aires, Napoli.
La dignità degli elementi
la libertà della poesia
al di là dei tradimenti
degli uomini è magia…
“Ogni terra ha un nome ed ogni nome è un fiore dentro me”, se consideriamo il nostro interno come e un vero proprio giardino, non ci viene difficile immaginare che qualsiasi cosa accada al nostro esterno, è perché cresce prima al nostro interno.
E il tutto è proprio come la natura degli elementi: acqua, aria, fuoco, terra… non sono positivi o negativi. Ogni elemento è di vitale importanza per la nostra vita, eppure ogni elemento può distruggerci totalmente. Insomma, crediamo che il senso più nascosto di “Rotolando verso Sud” sia proprio perdonare l’atto e la persona che ci ha fatto del male. Può aver ferito noi, ma ciò non vuol dire che sia la persona più negativa al mondo, o che per noi lo sia effettivamente stata.
Attenzione: ricordiamo che perdonare non vuol dire necessariamente continuare ad avere quella persona nella propria vita. Va bene chiudere le porte a qualcuno, ma non vuol dire che bisogni continuare a covare rancore. Perdonare è un dono che facciamo prima di tutto a noi stessi.
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