Il film è arrivato sulla piattaforma italiana l’8 luglio 2022 ed è diretto da Chris Williams, con musiche di Mark Mancina, la scenografia a cura di Matthias Lechner, il montaggio di Joyce Arrastia e troviamo come direttore artistico Jung Woonyoung.
Dobbiamo essere sinceri: non eravamo ricchi d’entusiasmo quando abbiamo visto la durata totale di due ore, ma ciò non ha influito minimamente sulla visione della pellicola. E sì, anche se non è un Disney, possiamo dire che ci siamo veramente commossi.
Attenzione: l’articolo contiene spoiler.
La nave più famosa è la Inevitabile, comandata dal Capitano Crow, assieme all’Ammiraglio Sarah Sharpe e Jacob Holland, futuro capitano.
Le avventure di questa nave sono narrate in tutti i libri leggendari, che per piccoli e grandi del regno, diventano veri e propri racconti storici. Tra questi piccoli “fan” troviamo anche Maisie Brumble, una bambina rimasta orfana da quando i suoi genitori persero la vita sulla Monarca, nave affondata qualche tempo prima a seguito di una caccia finita male. Maisie è del tutto ossessionata dalla caccia, così, a ritorno della Inevitabile nel regno, mentre ciurma e popolo festeggiano il nuovo trofeo portato a casa – un corno di un mostro – Maisie fa la conoscenza di Jacob: la bambina vuole unirsi all’equipaggio, anche se quest’ultimo la ignora canzonandola.
I sovrani sono delusi, annunciano così che finiranno di finanziare i Cacciatori, anche perché hanno costruito di loro tasca la Imperatore: una nave maestosa, totalmente armata e a cui capo c’è l’Ammiraglio Hornagold, fedele servitore dei sovrani. Crow sostiene che quella nave non è adatta alla caccia, e quando la situazione si fa tesa, è Jacob che interviene con un ultimatum: se la Inevitabile riuscirà a uccidere la Furia Rossa prima della Imperatore, allora i Cacciatori potranno continuare il proprio lavoro, altrimenti il Corpo di difesa sarà presto sciolto.
Tornati in mare alla ricerca della Furia Rossa, Jacob scopre che Maisie si è intrufolata di nascosto e anche se la sua intenzione è quella di lasciarla al primo porto disponibile, il capitano Crow non vuole perdere tempo e acconsente che rimanga, purché non esca mai dalla stanza che divide con Sarah Sharpe, soprattutto quando la caccia avrà inizio. La bambina è d’accordo, ma diversi film d’animazione ci hanno insegnato che sarà lei a provocare un bel guaio. E infatti…
Piccola pausa: abbiamo notato come Crow, Jacob e Maisie siano il simbolo di tre differenti generazioni: la prima che esegue ciecamente gli ordini dall’alto, la seconda che è intenzionata a seguirli, ma con più dubbi e la terza, la più impulsiva, che vede quanto tutto non abbia senso e decide di cambiare rotta.
Possono essere diverse generazioni, ma anche le nostre differenti fasce d’età: Maisie siamo noi sul finire dell’adolescenza che ci affacciamo alla vita adulta, sappiamo quello che vogliamo fare, e se vediamo ostacoli creiamo nuove strade; Jacob siamo noi da adulti, quando abbiamo ottenuto ciò che volevamo ma ci siamo così affidati alla strada aperta dalla generazione passata che la diamo per unica e vera; Crow siamo noi verso l’età anziana, quando abbiamo dato letteralmente tutta la vita a una causa e “rosichiamo” tantissimo quando ci fanno notare che quella causa era sbagliata.
“Si può essere eroi, anche se si ha torto”
Jacob e Maisie vengono portati dalla Furia Rossa in un’isola abitata da tutti i mostri marini. Maisie comprende da subito che non sono cattivi e cerca di convincere Jacob, che al solito in questi casi, ci metterà un po’ di più per capirlo.
Rileggono insieme i libri dei Cacciatori, non riuscendo però a trovare come e perché è iniziata la guerra. A loro è sempre stato raccontato che centinaia di anni fa i mostri minacciavano le loro coste, eppure gli stessi mostri hanno salvato i due, li hanno aiutati a tornare verso la loro rotta, dando a loro anche il cibo quando è stato necessario.
Quando imperversa un temporale, la Furia Rossa fa in modo che Jacob e Maisie rimangono dentro la sua narice e li salva, nuotando sul fondale marino. Lì vedono in fondo al mare relitti di navi, scheletri di uomini e di mostri. Quando si fa una guerra, una qualsiasi guerra, di armi o parole, chi è il vero vincitore? Ogni guerra a cosa porta?
Dopo ogni guerra, dopo ogni discussione, c’è solo l’illusione che una parte abbia vinto. Il vero vincitore è sempre e solo chi ha mosso i fili del divide et impera, per il proprio personale vantaggio.
Abbiamo dovuto mettere pausa e meditare un bel po’, perché nonostante lo studio della Storia, nonostante la passione per gli intrighi e le cospirazioni del passato e del presente, ci continua a sfuggire che ogni volta che il popolo è in preda alla paura, è tutto voluto da chi detiene il potere, per averne ancora di più.
La paura non dà libertà, in preda a questa emozione siamo prigionieri. Quante volte abbiamo detto di no a un’offerta di lavoro all’estero perché abbiamo avuto paura di abbandonare la nostra certezza? O quante volte non riusciamo a lasciare il nostro partner perché non lo amiamo più, ma abbiamo paura di rimanere soli e ricominciare tutto?
Un popolo che non ha paura è anche un popolo che non ha bisogno di stare sotto un potere.
Quando il tutto è svelato da Maisie e Jacob, il re e la regina non possono fare altro che scappare, lasciando il regno e i mostri nella più totale pace e tranquillità. Lo sappiamo, è “solo” un film d’animazione, ma rimane “solo” così se non guardiamo al suo grande insegnamento: ogni volta che abbiamo paura di qualcosa, siamo prigionieri di quel qualcosa. È dura ammetterlo, lo sappiamo bene, ma il risvolto positivo è che abbiamo sempre la chiave per liberarci.
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