Dal 26 agosto è disponibile negli store digitali “Metà”, il nuovissimo brano di ODE. Ma chi questo artista emergente? Si tratta di Edoardo Rainoldi, cantante classe 1997, che ha deciso di mollare tutto per dedicarsi alla musica. Come tanti, aveva un lavoro stabile come designer tra gli States e il Regno Unito, ma il richiamo della musica è come quello di una sirena: è difficile resistere se hai qualcosa da raccontare. E così ha fatto, ha deciso di esprimere tutto se stesso nei suoi brani, come “Poco Rumore”, uscito nel marzo di quest’anno.
Edoardo stesso si definisce un artista fuori dal comune perché, nonostante la sua simpatia, si dimostra essere dotato di un animo tormentato e inquieto. Nella sua produzione artistica è possibile percepire paura, disagio, malgrado le sonorità rimandino a tutt’altro. La sua è una generazione che si sente estranea dal mondo, che cerca il proprio posto malgrado il tempo scorra veloce: questo è quello che cerca di comunicare con la sua musica. Ma vediamo nel dettaglio di cosa parla “Metà”.
Come scritto nel titolo, questo brano può essere diviso in due parti: malgrado il ritmo ballabile che rimanda immediatamente all’estate, questo testo di ODE racconta una storia differente, tormentata. Il ragazzo si mette in gioco ma non per se stesso, bensì per gli altri. Fa ballare il mondo intorno a lui, che diversamente dal resto, rimane fermo, in balia dei suoi demoni interiori. Edoardo, anima tormentata, parla di una sofferenza intrinseca, fatta di lunghi silenzi e di vuoti esistenziali. Si sente un estraneo in questo mondo, un mondo senza colori, di giornate che sembrano tutte uguali e vuote allo stesso tempo. Solitudine e silenzio sono una costante della sua vita, come il pensiero di essere solo uno stelo d’erba, come diceva Zerocalcare nella sua serie tv, come qualcuno che verrà presto dimenticato.
Il mondo che va troppo veloce e se non stai al passo non hai il modo di esporti, di farti conoscere e brillare, cosicché diventi una delle “stelle incomprese accese a metà”. E quindi nella notte c’è una sorta di grido di rabbia, di rivalsa, di pensieri che vengono abbandonati al mare, come in un processo di purificazione per scacciare il pensiero di non essere abbastanza, di non essere arrivato al traguardo. Nel brano emerge anche il riferimento al fiume, un corso d’acqua in continuo divenire, che ascolta le sue grida di aiuto. C’è la paura di rimanere bloccati in un loop, ma come non possiamo immergerci due volte nella stessa acqua del fiume (il panta rei di Eraclito), così il viaggio di ODE, un viaggio interiore travagliato, non è finito. La vita va avanti, tutto scorre.
Come dicevamo, il sound è estivo, fresco. La nostalgia non si evince dalla musicalità, perché se da una parte abbiamo vibes che rimandano al R&B, il testo fa sì che all’ascoltatore arrivi un messaggio più freddo. Eppure musica e testo si fondono, dandone vita a un secondo ben preciso: “Sì, ho dovuto affrontare il vuoto e il freddo, ho dovuto affrontare le intemperie, ma adesso guardo al domani con uno sguardo diverso”. Seppur sembrino viaggiare su due piani differenti, in realtà hanno il punto in comune di riguardare il passato che, mentre lo viviamo ci sembra di non poterne riemergere, ma tutto passa, tutto scorre e la vita va avanti.
Oggi, 16 settembre si terrà un release party a Milano per la promozione del brano, in cui ODE suonerà al Raster Festival, la rassegna di musica indie e underground proposta da Mare Cultura, dedicata agli artisti emergenti del panorama milanese. Se volete rimanere in contatto con l’artista, vi lasciamo i suoi social: Instagram, Facebook, YouTube e il suo Sito Ufficiale.
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