Nel 2017 la città di Roma contava quasi tre milioni di abitanti, numero che probabilmente ora è ampiamente superato. Non è quindi strano pensare che i suoi cimiteri siano delle vere e proprie necropoli, ma ciò che sorprende anche i romani stessi è come, anche i cimiteri, divengano facilmente musei a cielo aperto. I nomi noti si mescolano ai cittadini comuni, eppure tutti possono avere il vanto di essere ammirati da turisti e abitanti incuriositi. Potrà sembrarvi strano, ma nella Capitale d’Italia non è raro vedere gruppi di persone girare per i cimiteri, studiare ogni tomba e rendere omaggio a quelle che sembrano più abbandonate.
Vi abbiamo già parlato del Cimitero Acattolico per gli Stranieri, o anche chiamato: Cimitero degli Artisti, situato nel quartiere Testaccio. Oggi vogliamo parlarvi del cimitero romano per eccellenza, quello che si trova al quartiere San Lorenzo: il cimitero monumentale del Verano.
Il cimitero del Verano si estende su una superficie di ottantatré ettari, lungo la via Tiburtina. Il nome proviene dall’antica famiglia Verani,
che aveva dato il nome al campo, di loro proprietà. Fin dall’antichità
quel luogo era adibito come cimitero, tanto che ancora oggi sono lì
incorporate le catacombe di Santa Ciriaca; anche San Lorenzo, santo da cui prende nome il quartiere limitrofo, è lì sepolto; oggi sopra alla sua tomba si trova la Basilica di San Lorenzo fuori le mura.
Quando, nel 1804, l’editto di Saint Cloud vietò le sepolture nelle chiese, nella Roma napoleonica si sentì l’esigenza di ristrutturare e modificare il suo cimitero. I lavori iniziarono nel 1811 e furono su progetto di Giuseppe Valadier. Già nel 1812, con la costante crescita dei morti, il cimitero poté aprire. Con la disfatta di Napoleone nel 1814, a Roma tornò la prassi di sotterrare i morti illustri nelle chiese, ma nel 1837 una grave epidemia di colera costrinse la città a riattivare il Verano, consacrato ufficialmente solo due anni prima.
Nel 1846, papa Pio IX affidò a Virginio Vespasiani
il compito di pensare a un ampliamento del cimitero. Vespasiani diede
forma a quello che è ancora adesso il Verano, costruendo il Quadriportico (completato nel 1880), la cappella di Santa Maria della Misericordia e l’ingresso monumentale. I lavori continuarono – sotto altri architetti, come Mercandetti ed Ersoch - e tra il 1870 e il 1871 il cimitero si ampliò su altri terreni: sull’antica villa Mancini sorge il Pincetto, e all’ingresso principale a tre fornici, vengono situate quattro statue, a rappresentazione della Meditazione, della Speranza, della Carità e del Silenzio. Dal 1879 il cimitero comincia a essere ben collegato alla stazione Termini, all’epoca grazie a una tramvia a cavalli.
Dal 1880 al 1906 vengono avviate le
sezioni israelitica e acattolica. Nello stesso periodo si costruiscono:
il forno crematorio, l’edificio per le autopsie e il serbatoio idrico. A
seguito della Prima Guerra Mondiale, nel 1928, è stato eretto l’Ossario per i caduti romani della Grande Guerra.
Il 19 luglio 1943,
durante il primo bombardamento americano su Roma, fu pesantemente
colpito anche il cimitero Verano, con gravi danni al Quadriportico, al
Pincetto, agli uffici della direzione e al Sacrario Militare. Ci
furono anche delle vittime, tutte civili, tra marmisti, fiorai e persone
che cercarono riparo lungo le mura, convinti che le bombe non sarebbero
mai atterrate su un luogo sacro.
Anche se l’aspetto rispetta i disegni del Vespasiani, in realtà i
lavori sono post bellici; nel primo decennio del dopo guerra, infatti,
viene aperto il Nuovo reparto.
Dal 1960, con l’apertura del cimitero Flaminio, (conosciuto anche come cimitero di Prima Porta)
la sepoltura al Verano è riservata solo: per tombe private, personaggi
illustri che con le loro opere hanno onorato la città di Roma in Italia
e/o nel mondo, persone che hanno commosso l’opinione pubblica, persone
morte per straordinari meriti civili e per le urne cinerarie.
Proprio come nel Cimitero Acattolico per gli Stranieri, all’interno sono
racchiuse vere e proprie opere d’arte che non hanno eguali e che
testimoniano l’arte ottocentesca e dei primi del Novecento. Ecco perché il luogo è sede anche di vere e proprie visite culturali organizzate dal Comune di Roma. Spesso sono gratuite, quindi vi consigliamo di tenervi informati!
I personaggi illustri qui sepolti sono veramente tanti, scrivere l’intera lista sarebbe veramente impossibile, comunque vogliamo citarvi: Trilussa, Gianni Rodari, Giuseppe Ungaretti, Giuseppe Gioacchino Belli, Palmiro Togliatti, Vittorio Gassman, Vittorio De Sica, Sergio Leone, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi, Ferruccio Amendola, Aldo Fabrizi, Rino Gaetano, Alberto Moravia, Peppino ed Eduardo De Filippo, Grazia Deledda, Sibilla Aleramo, Silvio D’Amico, Alvaro Amici, Gabriella Ferri, Ennio Morricone, Clara Petacci, Dino Viola, Franco Sensi, Bud Spencer, Monica Vitti…
Per poter raggiungere il cimitero del Verano potete scendere alle fermate della metropolitana linea A: Cipro, Barberini e Termini, o scendere alle fermate della metropolitana linea B: Castro Pretorio e Termini, prendere l’autobus 492 direzione stazione Tiburtina e scendere alla fermata Verano. Oppure potere scendere alla fermata della metropolitana linea B Tiburtina, prendere l’autobus 492 direzione Stazione Cipro e scendere alla fermata De Lollis/Verano.
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