La serie segue le vicende che coinvolgono quattro liceali. La
struttura è quella più classica del teen drama con la giusta aggiunta di una
punta di mistery in grado di movimentare il tutto. Aspettatevi qualcosa che
abbia il sapore d Gossip Girl, ma senza tutto l’alone sulla sessualità (tabù
necessario per gli inizi del 2000, quanto più con un omicidio o un presunto
tale. I quattro ragazzi, infatti, saranno direttamente coinvolti in quello che,
all’apparenza, sembrava essere un incidente, ma che in realtà nasconde qualcosa
di più profondo.
Da questo punto in poi l’articolo conterrà degli spoiler quindi fermatevi qui se non volete riceverne.
Come stavamo dicendo, infatti, la trama è tra le più classiche
per i teen drama, non brilla per innovazione, ne tanto meno per la particolarità
dei temi che vengono in essa trattati. I ragazzi, infatti, fanno tutti più o
meno parte di quegli stereotipi tipici delle narrazioni adolescenziali
provenienti da oltre-oceano. Abbiamo la bionda, che improvvisamente si
risveglia ribella; abbiamo la secchiona, che scopriamo che perfetta non lo è
affatto; o anche l’atleta che come massimo segreto nasconde la sua reale sessualità
(cosa che è decisamene passata fuori moda).
Complessivamente siamo davanti a un prodotto che ha la
formula del successo. Ha quelle caratteristiche necessarie per poter spingere
lo spettatore a guardare puntata dopo puntata ciò che sta avvenendo, quindi
incuriosisce. Non tanto per quanto riguarda quello che è il punto di svolta
narrativo, quanto più per quello che accade tra i personaggi. Vedere come le
loro storie si intersecano, vedere i loro possibili moventi districarsi sotto
gli occhi dello spettatore, fa in modo che i personaggi possano non essere
piatti. Al contrario, i vari caratteri hanno il loro spessore e riescono
ad avere la loro evoluzione nei 50 minuti di durata di un episodio.
Avete già visto questa serie? Aspetterete anche voi la
seconda stagione per poter sentire quel sapore di “lo so cosa hai fatto la
scorsa estate?”
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