Il 18 febbraio, su Sky Atlantic, è arrivata: L'indice della paura, mini-serie tratta dal best seller di Robert Harris. Un adrenalinico thriller che, in soli quattro episodi, punta il riflettore sulla paura e la declina in tutte le sue forme più moderne.
La serie è stata trasmessa in una sola serata in diretta sul canale di Sky, ma le puntate sono disponibili in streaming su NOW.
Alex Hoffman (Josh Hartnett) è un ricco ricco genio imprenditore informatico che, con insieme al suo migliore amico e socio Hugo (Arsher Ali), ha un'azienda che si occupa di investimenti nel campo delle speculazioni economiche. Alex ha creato un algoritmo in grado di prevedere le variazioni e gli andamenti del mercato. Il codice è basato sul comportamentismo del cliente stimolato dal sentimento che universalmente unisce tutti gli uomini: la paura.
La sua vita viene, però, stravolta dal momento in cui un uomo, nel cuore della notte, cerca di entrare in casa sua. Questo evento darà il via a un’escalation di episodi che renderanno l’uomo il principale sospettato di tutte le improvabili circostanza che si stanno verificando intorno a lui.
La paura, com'è intuibile, è l’argomento intorno alla quale la trama della serie ruota. Robert Harris, nel suo libro, ha ideato una storia in grado di sviscerare questo sentimento inserendolo in un contesto decisamente reale. Siamo in un contesto non molto dissimile da quello creato nella serie tv Black Mirror; anche se con risvolti un po' meno estremi. La narrativa è, difatti, pregna di racconti nella quale la tecnologia la fa da padrone. In questo caso, siamo davanti ad un algoritmo calibrato sul timore, tanto che tutto possa trasformarsi in un incubo.
Uno scontro che ha un po' il sapore di Frankenstein e il suo mostro, nella quale però l’uomo – Alex stesso nel nostro caso – è costretto a metter in dubbio la propria sanità mentale. Del resto, Alex è l’unico possibile sospettato di tutte le vicissitudini che coinvolgono lui e tutte le persone che gli sanno intorno.
Uno sviluppo della storia archetipale nella quale la fragilità della psiche umana viene frantumata e il dubbio si insinua dietro la ragione e dietro l’amore. Il timore, la paura, il buio e la mancanza di conoscenza che idealizzano il mito della caverna di Platone.
Uno sviluppo della storia archetipale nella quale la fragilità della psiche umana viene frantumata e il dubbio si insinua dietro la ragione e dietro l’amore. Il timore, la paura, il buio e la mancanza di conoscenza che idealizzano il mito della caverna di Platone.
Tutti i personaggi, in un modo o nell’altro, sono mossi dalla paura. Le paure umane, indipendentemente dalla loro provenienza, sono quelle che muovono la maggior parte delle scelte umane e in questa serie ne muovono la narrazione. Lo spettatore viene così introdotto in un mondo/contesto non facile da trattare. La serie, pur trattando il mondo degli investimenti, non si perde mai in paroloni o in termini fin troppo specifici del mondo finanziario. Ciò che accade può essere dedotto da semplici passaggi di logica, permettendo anche al pubblico più vasto di comprendere cosa sta accadendo. Anche perché ciò che riguarda il lavoro del protagonista ci coinvolge fino ad un certo punto.
La narrazione, dunque, impiega solo quattro ore per poter raccontare i suoi eventi. Anche se il tempo che viene trattato sono realmente 24 ore. Ci viene, dunque, dato modo di vedere come in un lasso di tempo ristretto la vita di un uomo possa andare tanto facilmente in pezzi. Pur, infatti, non sapendo se verrà fatta una seconda stagione - i presupposti ci sono tutti - questa mini-serie riesce ad esaurire il suo arco narrativo dando allo spettatore tutte le spiegazioni che gli servono per completare la comprensione di questa serie.
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