Noi di 4Muses, ormai l'avrete capito se ci seguite anche su RadioSapienza, siamo amanti degli anni '60 e, come avrete capito anche se non ci seguite in radio, siamo ancora più amanti dei Beatles.
I Beatles con quello di cui parleremo oggi c'entrano poco, ma dopo aver visto più e più volte "The Beatles: Get Back", ci è sorta una domanda: ma Yoko Ono oltre a fare da presenza (oggettivamente) inquietante all'interno degli studi di Twickenham e della Apple Records durante le sessioni di registrazione dei quattro, che ruolo ha avuto? Oltre a essere stata la moglie di John Lennon, che cosa ha fatto? E così - soprattutto in privato - abbiamo iniziato a parlarne quasi a profusione, per provare a capire.
Non abbiamo ancora capito, ma "studiando" il suo personaggio abbiamo conosciuto il movimento artistico Fluxus, di cui lei è un'esponente.
Il movimento Fluxus, il cui nome fu coniato da George Maciunas e ha il significato di "flusso", si espanse negli USA nel 1963 con la pubblicazione del Manifesto di Fluxus - sempre di George Maciunas -, ma affonda le sue radici nella fine degli anni '50 quando una serie di Composizioni Sperimentali vennero create a New York da John Cage. Furono i ready-made di Marcel Duchamp a essere di maggiore ispirazione per la corrente appena nata e fu proprio il concetto di anti-arte da lui sviluppato a essere la base per numerose altre correnti artistiche.
Nella Grande Mela Maciunas aprì la AG Gallery di Manhattan, e lì vennero esposte opere di Jonas Mekas, Dick Higgins, La Monte Young, Yoko Ono e altri artisti; il termine fu coniato per la prima volta nel 1961 e reso noto al pubblico nelle tre conferenze "Musica Antiqua et Nova" tenute a Groninga (o Groningen), nei Paesi Bassi. Successivamente fu sostenuto - sempre da Maciunas - allo Städtisches Museum di Wiesbaden, in Germania, durante il festival "Aprés Cage; Kleinen Sommerfest" (in italiano "Dopo Cage; Un Piccolo Festival Estivo").
Per promuovere ancora di più il movimento, Maciunas, accompagnato da Alison Knowles, Joseph Beuys, Giuseppe Chiari, Silvano Bussotti, Higgins e Wolf Vostell, viaggiò per tutta l'Europa organizzando dei festival e dei concerti, talvolta compiendo azioni per l'epoca scandalose.
Una volta tornato a New York, però, Maciunas si rese conto di quanto gli spazi chiusi fossero limitanti, e fu così che gli artisti Fluxus (di natura anti istituzionale), sentendosi in trappola in luoghi come teatri e sale da concerto, iniziarono a suonare per le strade e le stazioni ferroviarie.
Grazie alla AG Gallery, Maciunas costruì una rete distributiva per quest'arte, gettando in primis un ulteriore occhio all'Europa e, successivamente, alla West Coast (soprattutto alla California) e al Giappone, mentre nel 1965 iniziarono a essere reperibili una serie di opere d'arte su cui lavorarono vari artisti - tra cui i coniugi Christo Javašev e Jeanne-Claude Denat de Guillebon, George Brecht, Ray Johnson, la Ono e Young -.
A New York il papà della Fluxus riagganciò i contatti con lo scrittore e musicista Henry Flynt, ideatore del termine "arte concettuale", che lo esortò a prendere decisioni politiche più chiare e nette; il suo consiglio fu seguito, e nel settembre del 1964 fu organizzata una protesta alla première Americana di Originale, spettacolo di Karlheinz Stockhausen. Molti furono gli artisti in disaccordo con la manifestazione e da quel momento l'aria si fece sempre più tesa, tanto che in vista del 2nd Annual New
John Lennon e Yoko Ono davanti a "Gli USA sorpassano tutti i record di genocidio" di Maciunas, 1970. |
York Avant Garde Festival organizzato da Charlotte Moorman (altra esponente della corrente), Maciunas minacciò l'espulsione di chiunque avesse intenzione di partecipare.
Le ostilità e l'astio nei confronti di Maciunas crebbe sempre di più e per colpa sua sempre più artisti si allontanarono dal movimento e da New York stessa.
Il movimento molto probabilmente morirà assieme al suo ideatore e massimo esponente, nel 1978.
Similmente all'Arte Povera, anche questa corrente nasce in contrapposizione all'arte tradizionale.
Quel che vuole fare veramente, però, è assottigliare il più possibile la linea (che già in quegli anni si stava assottigliando) tra ciò che è arte e cosa invece non lo è.
Simile anche al Dadaismo (non a caso la Fluxus viene chiamata anche "Neo-dadaismo") per mezzi di comunicazione e per obbiettivi - se il Dadaismo ha lo scopo di annullare completamente il concetto di arte, la Fluxus vuole solo "normalizzarlo" - mentre e molto simile alla Pop Art per risultati finali, in realtà il punto di arrivo delle due è ben diverso anche se facilmente confondibile: se una corrente ha come pretesa l'innalzamento del gesto più semplice ad arte, l'altra ha come obbiettivo di abbassare la considerazione generale dell'arte per poterla rapportare alla quotidianità e alla semplicità.
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