Si parla e si è sempre parlato tanto di pace; sono tutti
bravi a farla dal divano di casa propria o da dietro uno schermo, ma in pochi
hanno veramente il coraggio di rischiare tutto per provare a raggiungerla.
Mahatma Gandhi, Martin Luther King, Malala Yousafzai, George Harrison, John
Lennon (sì, in un modo o nell’altro riusciamo sempre a parlarne)… questi sono
solo alcuni dei nomi di pacifisti che hanno rivoluzionato la storia, ma se vi
chiedessimo di nominarne alcuni italiani?
Luigi “Gino” Strada nasce il 21 Aprile 1948 a Sesto San Giovanni - comune della
città metropolitana di Milano - in un ambiente cattolico che lo ha da subito
sensibilizzato sulle realtà sociali.
Dopo essersi diplomato al Liceo classico Giosuè Carducci di Milano, Strada si è
iscritto alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di
Milano laureandosi all’età di trent’anni e specializzandosi poi in chirurgia
d’urgenza. Durante i suoi anni di studio ha aderito alla corrente universitaria
comunista e preso parte al Movimento Studentesco (MS). Dopo la specializzazione
ha lavorato fino al 1988 come trapiantista all’Ospedale di Rho e ha lavorato
successivamente alla Stanford e alla Pittsburgh University - negli Stati Uniti
-, all’Harefield Hospital - nel Regno Unito - e al Groote Schuur Hospital di
Città del Capo - in Sudafrica -. Dal 1989 al 1994, invece, ha lavorato con il
Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) in Pakistan, Bosnia ed
Erzegovina, Somalia, Etiopia, Angola, Perù e Afghanistan; delle esperienze
vissute in questi anni ha parlato poi nel libro “Pappagalli Verdi: cronache di
un chirurgo di guerra” del 1999.
Nonostante Gino Strada non professasse la religione cattolica, fu molto amico
del prete di strada Andrea Gallo e faceva spesso volontariato frequentando
diversi gruppi cattolici; proprio in uno di questi gruppi ha conosciuto nel
1971 Teresa Sarti, con cui fonderà nel Maggio del 1994 Emergency: l’associazione
umanitaria internazionale per la riabilitazione delle vittime di guerra.
Fondata insieme al filantropo Carlo Garbagnati e al medico Giulio Cristoffanini,
l’associazione con sede a Milano è intervenuta in ben sedici paesi del mondo: Afghanistan,
Algeria, Angola, Cambogia, Eritrea, Iraq, Italia, Libia, Nicaragua, Palestina,
Repubblica Centrafricana, Ruanda, Serbia, Sierra Leone, Sri Lanka e Sudan.
Conosciuta per l’eccellenza del suo personale e per l’attenta selezione
riservata a quest’ultimo,
Tanto è cresciuta nel corso degli anni la sua importanza e tante sono state le missioni portate a termine che, dal 2015, Emergency ha uno stato consultivo speciale presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC).
Nel 2001 Gino Strada vince il premio Colombe d'Oro per la Pace, nel 2002
diventa cittadino onorario di Empoli, mentre nel 2003 diviene cittadino onorario
anche di Montebelluna. Nel 2015 ha ricevuto il Right Livelihood Award e nel
2017 ha ricevuto a Seul il SunHak Peace Prize.
Più volte nel corso degli anni ha contestato la politica italiana, assumendo
anche un atteggiamento critico nei confronti dei governi D’Elma, Prodi,
Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni e Conte, arrivando a criticare in
diverse situazioni anche le prese di posizione della NATO e affermando più
volte di non prendere parte a nessun tipo di votazione.
Strada verrà definito molteplici volte “utopista” e un “pacifista radicale”, ma
nonostante ciò nel 2013 verrà eletto tra i possibili candidati per il titolo di
Presidente della Repubblica quirinarie del Movimento 5 Stelle; arriverà secondo
solo a Milena Gabanelli - che rinuncerà al titolo - ma rinuncerà a sua volta
per cedere il posto a Stefano Rodotà, terzo possibile candidato.
È morto improvvisamente il 13 Agosto 2021 a Rouen in Francia, all’età di
settantatré anni; soffriva di problemi cardiaci da tempo.
- Luciana Littizzetto a Che Tempo Che Fa, 27 Febbraio 2022
A noi di 4Muses l’idea per questo articolo è venuta dopo aver ascoltato le
parole di Lucianina; l’abbiamo ascoltata attentamente, pensando a quel signore
dai capelli arruffati che ha dedicato tutto alla pace e che veniva considerato un
utopista per curare tutti, anche i nemici, anche i talebani stessi. E poi
abbiamo pensato a chi l’ha definito con quelle parole, e abbiamo capito che
allora davvero il mondo non è pronto né per lui, né per tutti gli altri
pacifisti che hanno provato, anche per poco tempo, a diffondere il verbo della
pace.
- Gino Strada
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