Attenzione, questo articolo contiene spoiler sulla pellicola.
Ormai è ben chiaro a tutti quanti quanto il Covid abbia stremato il mondo dell'arte: i musei sono stati chiusi per mesi, i concerti posticipati e in molti casi addirittura cancellati, i film rimandati.
Ormai è ben chiaro a tutti quanti quanto il Covid abbia stremato il mondo dell'arte: i musei sono stati chiusi per mesi, i concerti posticipati e in molti casi addirittura cancellati, i film rimandati.
“The French Dispatch of the Liberty, Kansas Evening Sun” (o anche semplicemente “The French Dispatch”), scritto, diretto e prodotto da Wes Anderson, è una di quelle pellicole.
Il suo arrivo nelle sale - previsto per il 24 Luglio 2020 negli Stati Uniti - è stato posticipato per ben due volte finché nel Luglio del 2021 non è stato presentato alla settantaquattresima edizione del Festival di Cannes e non è uscito in tutte le sale americane il 22 ottobre 2021; in Italia, invece, il film è uscito l'11 Novembre 2021 e dal 16 Febbraio 2022 può essere visto su Disney+.
“Una lettera d'amore nei confronti dei giornalisti”
Così viene definita la pellicola dallo stesso regista e noi, in quanto tali, non possiamo non mettere “The French Dispatch” tra i Must to Watch.
1975, Ennui, Francia.
Muore d'infarto Arthur Howitzer, capo redattore del giornale The French Dispatch.
Sezione “Colore Locale”:
“Il reporter ciclista” scritto da Herbsaint Sazerac (interpretato da Owen Wilson) è il primo articolo a esser pubblicato. In poco più di tre minuti ci viene mostrata, citiamo testualmente, una giornata a Ennui nel corso di 250 anni: il Distretto dei Lustrascarpe, il Quartiere dei Muratori, il Portico dei Macellai, il Vicolo Cieco dei Borseggiatori, un mercato distrutto. I bambini, gli adolescenti, i vecchietti, le prostitute. L’inquinamento, il traffico, i rumori della città, la città infestata dai ratti e dai felini.
Così, senza romanticizzare niente della città.
Sezione “Arti e Artisti”:
“Il capolavoro di cemento” scritto da J.K.L. Berensen (interpretata da Tilda Swinton), è il titolo del secondo articolo a essere pubblicato. La storia è quella di Moses Rosenthaler (interpretato da Benicio del Toro), un artista mentalmente disturbato apparentemente destinato a passare la sua vita nel carcere di Ennui dopo aver commesso un omicidio.
La sua musa è la guardia del carcere Simone (interpretata da Léa Seydoux), con cui il detenuto intratterrà anche una relazione romantica destinata purtroppo a finire. Un giorno il critico d’arte Julien Cadazio (interpretato da Adrien Brody), a seguito di una mostra all’interno del carcere in cui vengono esposte le opere dei detenuti rimarrà estremamente affascinato da un dipinto di nudo di Moses e, dopo averlo convinto - e quasi costretto -, riuscirà a comprare l’opera e a renderlo con il tempo uno degli artisti più famosi di sempre.
Il tempo passa e il pittore sembra aver perso l’ispirazione e la voglia di creare arte, tanto che dopo tre lunghi anni Cadazio, insieme a una folla di collezionisti irromperà nella prigione per costringere Moses a creare nuovi dipinti, rendendosi solo conto che quest’ultimo ha già creato un’altra opera: un grandissimo affresco sul muro della sala della prigione che non potrà essere staccato in quanto proprietà dello Stato.
Dopo un acceso litigio tra i due e a seguito di una rivolta dei detenuti - in cui Moses prenderà le difese delle guardie - il carcerato verrà rilasciato in libertà a vigilata a vita.
Anni dopo, l’intero muro in cui era stato dipinto l’affresco verrà staccato ed esposto nel museo della collezione privata dell’anziana Upshur "Maw" Clampette (interpretata da Lois Smith), in Kansas.
“Revisioni di un manifesto” scritto da Lucinda Krementz (interpretata da Frances McDormand) è il titolo del terzo articolo pubblicato. Ci troviamo sempre a Ennui durante gli anni di una rivolta studentesca che presto sfocia nella “rivolta della scacchiera”; dopo aver incontrato a una cena Zeffirelli (interpretato da Timothée Chalamet), il leader della rivolta, la Krementz si offre di aiutarlo a scrivere il manifesto - in cui alla fine aggiungerà anche un’appendice scritta completamente di suo pugno. Nonostante la loro differenza d’età i due intratterranno una relazione, ma la giornalista si tirerà indietro per mantenere “l’integrità giornalistica” e spronerà Juliette (interpretata da Lyna Khoudri) e il ragazzo a smetterla di bisticciare e ammettere l’attrazione reciproca.
Dopo poche settimane Zeffirelli morirà annegato e il suo volto verrà utilizzato dai giovani come simbolo di rivoluzione.
Sezione “Sapori e Odori”:
L’ultimo articolo, scritto da Roebuck Wright (interpretato da Jeffrey Wright) e intitolato “La sala da pranzo del commissario di polizia” vede il giornalista impegnato in un’intervista a un programma televisivo in cui racconta della sua rocambolesca cena privata con il commissario della polizia di Ennui preparata dal poliziotto-chef Nescaffier (interpretato da Stephen Park); la cena, però, viene stravolta dal rapimento di Gigi, figlio prodigio del commissario.
In seguito a una serie di interrogatori e dopo aver scoperto il nascondiglio dei rapitori (“una combriccola di banditi e sicari assunta dai capi delle cosche di Ennui e dei loro subalterni dei bassifondi. Lo chauffeur Joe Lefèvre, un tempo quasi promettente strumentista. Stetson Spinster e Hieronymus Von Altman, geni olandesi del crimine. Marconi Brutelli, l’anarchico mediterraneo. Una coppia di canaglie, lontani cugini. Un trio di soubrette, tutte drogate”) i poliziotti riceveranno un messaggio in codice morse: “mandate il cuoco”. Nescaffier quindi giunge al rifugio dei rapitori e, con la proposta di cucinare la cena per tutti, riesce ad avvelenare i sequestratori che moriranno quasi tutti per il veleno. Anche lo chef però - costretto ad assaggiare ogni portata - verrà avvelenato; non morirà per pura fortuna.
L’unico rapitore rimasto in vita riuscirà a scappare con Gigi in macchina; durante l’inseguimento, però, il ragazzino riesce a fuggire dal tettuccio dell’autovettura e salta nella macchina della polizia, mentre l'auto del malavitoso sprofonda da un dirupo.
Sezione “Declini e Decessi”:
Lo staff del giornale è in lutto per la morte di Howitzer e insieme iniziano a scrivere il necrologio che determinerà la fine del “The French Dispatch”.
“Vietato piangere”
Questa è l’unica vera regola all’interno degli uffici del “The French Dispatch”, regola che verrà seguita fino all’ultimo, anche davanti al cadavere del loro ormai defunto capo.
Un capo severo e apparentemente anaffettivo, sì, ma che ha protetto e amato i suoi dipendenti fino all’ultimo secondo.
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