martedì 29 marzo 2022

#Marvel: Moon Knight - Anteprima

Il 30 marzo, su Disney+, arriva il nuovo eroe Marvel: Moon Knight. Oscar Isaac, infatti, vestirà i panni dell’eroe nato dalla penna di Doug Moench e dai disegni di Don Perlin. Noi di 4Muses non conoscevamo particolarmente bene questo personaggio, ma siamo andate a cercare delle informazioni sulle sue origini per poter cercare di comprendere quanto la serie potesse differire nella creazione del suo personaggio. Nei primi due episodi, visti in anteprima, non possiamo negare che è non poco interessante.
La serie punta la sua forza sul cercare di disvelare le caratteristiche del personaggio lentamente. Sono abbattuti i classici spiegoni narrativi che masticano gli eventi intorno al carattere e li sputano in faccia al pubblico per poter far sì che tutto quadri in uno schemino ben congeniato. Qui abbiamo una Marvel più oscura, quasi noir/horror, un clima che conferisce una forza di non poco conto a ciò che avviene.

Il pubblico inizia a conoscere Steven (con la v) Grant. Un uomo piccolo, insicuro che soffre di un disturbo del sonno che lo porta a vivere tutta la sua vita con spossatezza e fragilità. Vive solo col suo pesce rosso, cerca di tenere la mente impegnata per potersi stancare quanto più possibile così da evitare di poter camminare durante la notte, ma i suoi metodi servono a poco quando dentro di sé contiene “altri individui”.

Senza addentrarci troppo nello spoiler, attenendoci a ciò che era possibile intuire con il trailer, un aspetto assai interessante è costituito da questo interscambio di personalità. Come se in lui albergassero tutte le altre identità che il mercenario/eroe assumerà nel corso della sua storia fumettistica. È come se si sia voluto portare sullo schermo un personaggio ben più complesso e fragile, forse più umano e multidimensionale, di quanto non sia stato nella sua versione fumettistica. Ma questo, vi ripetiamo, è più un nostro pensiero avendo solo letto “grosso modo” il background fumettistico dell’eroe scritto da Jeremy Slater.

Quello che abbiamo davanti è un venditore di souvenir in un museo che sembra più matto che altro. I suoi disturbi del sonno lo spingono ad avere delle allucinazioni? Forse. Diciamo che con i primi due episodi si dubita molto di cosa sia reale o meno, visto che la maggior parte delle battaglie si svolgono nella testa del protagonista. La base narrativa da cui la serie ha attinto è Moon Knight: Fist of Khonshu. La run di Alan Zenetez e Chris Warner nella quale viene trattato con particolare attenzione il disordine dissociativo dell’identità del protagonista. Sarebbe, infatti, più corretto riferirsi al personaggio di Oscar Isaac col nome di Mark Specter e non con quello di Steven Grant, ma la serie vuole farci assumere il punto di vista della fragilità e della delicatezza della psiche umana. Il disordine dissociativo è, fumettisticamente parlando, frutto della sua difficoltà nel gestire i suoi diversi alias, unito alla invasiva presenza di Khonshu nella sua mente. Nella storyline Fist of Khnoshu, erroneamente il tutto viene associato al disturbo schizofrenico e il modo con cui Steven si presenta al pubblico ne evidenzia tali aspetti.

Abbiamo, dunque, un eroe fragile, fallacee, ma che diventa potente e forte grazie alle abilità che il dio della Luna egiziano gli conferisce. Un eroe le cui mani si macchiano del sangue dei suoi nemici. Forse, infatti, per la prima volta abbiamo una serie che possiamo davvero definire "adulta".
In questo mondo, adesso, stanno subentrando le divinità egiziane il che rende il complesso mondo MCU ancora più intrecciato. Ovvio è che al contrario di quanto venisse fatto in passato, quello che abbiamo davanti è un ulteriore rilettura del mito o della mitologia. Ma non possiamo non ammettere che funziona non poco.

Il personaggio di Ethan Hawke è stato palesemente scritto per lui. A quanto pare, la crasi che molti sospettavano è reale, creando un personaggio che porta con sé un certo nome, ma che ha una storyline leggermente diversa. Questo santone, Arthur Harrow sembra unire in sé le caratteristiche principali del villain di Moon Knight: Sun King. Nei fumetti è un ex paziente del Ravencroft Asylum, ed è un adepto di Ra, dio egizio del sole, nemesi di Khonshu. Qui è un santone che cerca di battersi per una giustizia “a priori” è colui che mette in dubbio per primo la moralità del giudizio divino.
In lui, dunque, non si uniscono solo diversi personaggi, ma anche diverse divinità visto che il tatuaggio che lui e i suoi adepti hanno raffigura la dea coccodrillo e quindi Sobek.
Si sa, comunque, che per gli egiziani era credo costante che i peccati di un uomo venissero pesati in base alla leggerezza del suo cuore. Nella rimozione degli organi per i rituali funebri, infatti, venivano estratti tutti meno che l’organo vitale. Così che, all’arrivo nell’aldilà, il morto potesse essere giudicato per ciò che aveva fatto in vita. Qui, invece, il giudizio è per qualcosa che dovrà ancora accadere, segnando una sorta di predestinazione per le sorti di ogni individuo.

Khonshu
nella sua realizzazione è davvero inquietante e ben riuscita. Uguale a quella che è la rappresentazione nei fumetti, ma più dark e “lunare” di quanto si possa immaginare. Khonshu conferirà il costume e dei poteri straordinari a Steven stesso, poteri che a causa della sua indole non sarà in grado di usare fin da subito, motivo per cui subentrerà l’alter ego, così da potersi salvare la pellaccia. Sì, sappiamo che questo punto è poco chiaro, ma non vogliamo assolutamente rovinarvi il gusto di divorarvi questa nuova entusiasmante serie Marvel.

I primi due episodi mostrano un mondo da scoprire e da osservare, soprattutto perché trattano di un eroe meno noto al pubblico di vasta scala (specialmente se consideriamo quello italiano). A questo articolo ne seguiranno altri di approfondimenti. Quindi non dilunghiamoci troppo con questa visione in anteprima, ma seguiteci per non perdervi tutti gli altri dettagli, non appena le puntate saranno caricate sulla piattaforma di Disney+.

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