Leggendo il libro “I lupi di Roma”, la saga della famiglia Orsini, scritto dal noto storico Andrea Frediani, ci siamo imbattute in diversi personaggi poco conosciuti per noi che abbiamo studiato la Storia solo fino al liceo. Uno di questi è sicuramente Margherita Colonna, che la chiesa ha beatificato nel 1847, diversi secoli dopo la sua morte. Oggi vogliamo parlarvi di lei, includendo alla biografia oggettiva, anche la descrizione che ne ha fatto Frediani.
Margherita nacque a Palestrina nel 1255, dal padre Oddone di Giordano (della famiglia Colonna) e Margherita Orsini. I suoi genitori morirono che lei era ancora bambina, per questo venne cresciuta dai fratelli Giovanni e Jacopo (o anche Giacomo). La famiglia aveva grandi aspettative su di loro, tanto che Giovanni divenne per più volte Senatore di Roma, mentre Jacopo intraprese la carriera di ecclesiastico, divenendo cardinale.
Come ovvio per l’epoca, Margherita era destinata a un matrimonio prestigioso, soprattutto perché la famiglia puntava al papato. Lei, però, non era dello stesso avviso, e nel 1273 decise di assistere i poveri e i malati a Castel San Pietro. Nel 1277 suo zio Giovanni Gaetano Orsini divenne Papa, col nome di Niccolò III e, forse spinti dal pensiero che la Provvidenza volesse per loro un destino così importante, suo fratello Giacomo – che l’anno dopo l’elezione di Niccolò III divenne cardinale – la aiutò a fondare un convento a Palestrina. Probabilmente Giacomo fu convinto anche dalle voci che giravano sul conto della sorella, che la descrivevano come una guaritrice miracolosa. Ex non vedenti e persone che erano condannate dai medici a morte certa, giuravano che dopo aver parlato con Margherita fossero del tutto guariti.
Margherita, malata fin dalla giovane età, sapeva che sarebbe morta da un momento all’altro, per questo dedicò tutta la sua vita ai più bisognosi, spendendo fino all’ultimo centesimo della sua dote e dandosi con tutta se stessa. Convisse per anni anche con una ferita ulcerosa sul fianco e la coscia, che però a lei non sembrava darle dolore, anzi. Ne era quasi onorata perché le ricordava le stimmate di Gesù. Ogni persona, vedendola, rimaneva stupita di come lei sembrasse sempre in pace, irradiava una sorta di quiete, e i più si calmavano solo a vederla.
Morì a Palestrina nel 1288, all’età trentatré anni. Alla notizia della sua morte, numerosi pellegrini andarono a renderle omaggio. Dal 1285 al 1871 le spoglie furono portate a Roma, nel monastero di San Silvestro in Capite. Oggi, invece, le reliquie si trovano nella chiesa di Castel San Pietro Romano, vicino Palestrina, dove è presente il monastero di Santa Maria degli Angeli, da lei fondato. Nel 1847 venne proclamata beata da Papa Pio IX, e per la chiesa cattolica è ricordata ogni 30 dicembre.
Come ovvio per l’epoca, Margherita era destinata a un matrimonio prestigioso, soprattutto perché la famiglia puntava al papato. Lei, però, non era dello stesso avviso, e nel 1273 decise di assistere i poveri e i malati a Castel San Pietro. Nel 1277 suo zio Giovanni Gaetano Orsini divenne Papa, col nome di Niccolò III e, forse spinti dal pensiero che la Provvidenza volesse per loro un destino così importante, suo fratello Giacomo – che l’anno dopo l’elezione di Niccolò III divenne cardinale – la aiutò a fondare un convento a Palestrina. Probabilmente Giacomo fu convinto anche dalle voci che giravano sul conto della sorella, che la descrivevano come una guaritrice miracolosa. Ex non vedenti e persone che erano condannate dai medici a morte certa, giuravano che dopo aver parlato con Margherita fossero del tutto guariti.
Margherita, malata fin dalla giovane età, sapeva che sarebbe morta da un momento all’altro, per questo dedicò tutta la sua vita ai più bisognosi, spendendo fino all’ultimo centesimo della sua dote e dandosi con tutta se stessa. Convisse per anni anche con una ferita ulcerosa sul fianco e la coscia, che però a lei non sembrava darle dolore, anzi. Ne era quasi onorata perché le ricordava le stimmate di Gesù. Ogni persona, vedendola, rimaneva stupita di come lei sembrasse sempre in pace, irradiava una sorta di quiete, e i più si calmavano solo a vederla.
Morì a Palestrina nel 1288, all’età trentatré anni. Alla notizia della sua morte, numerosi pellegrini andarono a renderle omaggio. Dal 1285 al 1871 le spoglie furono portate a Roma, nel monastero di San Silvestro in Capite. Oggi, invece, le reliquie si trovano nella chiesa di Castel San Pietro Romano, vicino Palestrina, dove è presente il monastero di Santa Maria degli Angeli, da lei fondato. Nel 1847 venne proclamata beata da Papa Pio IX, e per la chiesa cattolica è ricordata ogni 30 dicembre.
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