Come accennato nell’articolo dedicato all’alfabeto runico, nell’antichità il linguaggio delle Rune era utilizzato per ogni aspetto della vita: giuridico, commerciale, burocratico… e anche divinatorio.
Proprio come succede con l’astrologia, l’ordine dei simboli non è casuale ma scoprendo il loro significato ci si accorge di come il tutto stia a significare il Viaggio della Vita.
Le ventiquattro rune vengono divise in tre gruppi da otto, chiamati Aett, ognuno dei quali dedicato a un dio. Abbiamo così l’Aett di Freya, di Heimdall e di Tyr.
Oggi ci concentriamo sulla prima parte del terzo e ultimo Aett che prende il nome dal dio omonimo, dio della guerra paragonabile al nostro Marte, ma anche dio della giustizia. Il suo valore lo vediamo soprattutto nel mito del lupo Fenrir, in cui Tyr si sacrifica per il bene comune.
Questo Aett, quindi, prende in considerazione quei momenti della vita in cui capiamo che il nostro Ego va messo da parte per avanzare e far crescere l’intera collettività.
Teiwaz
La prima Runa di questo Aett comprende il periodo dell’anno che va dal 27 febbraio al 13 marzo e nella nostra vita può rappresentare la piena maturità, che sia psicologica, morale e spirituale.
Teiwaz è l’energia del potere, delle nostre risorse e dei nostri talenti e di come sappiamo sfruttarli per metterli al servizio degli altri.
Il nostro valore è un biglietto da visita ed essere riconosciuti come punto di riferimento vuol dire anche mantenere la giusta dose di umiltà per non fare in modo che la propria leadership non rischi di farci diventare degli arroganti despoti.
“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità” dovrebbe essere il motto di chiunque abbia a che fare con gli altri.
Berkana
La seconda Runa comprende il periodo che va dal 14 al 29 marzo. La primavera è ormai sbocciata, la natura rende nuovamente il mondo circostante colorato, rumoroso e sempre attivo. È decisamente il momento della nostra vita in cui decidiamo di mettere su famiglia o, per chi non vuole figli, in cui decidiamo di lasciare la nostra impronta sul Pianeta, cambiando un modo di pensare, facendo arte, insomma lasciando qualcosa per le future generazioni.
Appreso precedentemente che il potere che abbiamo è strettamente collegato con il rispetto e la morale, ecco che siamo in grado di accogliere ogni sfumatura che ci circonda. Ci riconosciamo totalmente in chi abbiamo di fronte e prendendo alla lettera che: “Io sono te, come tu sei me”, sappiamo anche che è inutile perdere tempo in discussioni, giudizi e insulti.
Tutto può essere cambiato, proprio perché nulla si distrugge e nulla si crea, ma tutto si trasforma e con l’energia di Berkana riusciamo proprio in quel salto di qualità che abbiamo agognato fin dall’inizio del nostro cammino.
Ovviamente in caso di estrazione in ombra, Berkana ci mette di fronte al fatto che non siamo per niente consapevoli di ciò che siamo e di quanto stiamo facendo.
Ehwaz
La terza Runa va dal 30 marzo al 13 aprile. Rappresenta la stabilità che ci viene ad accogliere nella nostra vita e la capacità di riconoscere nei giovani ciò che noi siamo stati, affinché possiamo aiutarli proprio come i grandi insegnanti hanno fatto con noi.
Abbiamo deposto le armi e abbiamo appreso che il miglior modo per evolvere è rimanere liberi. Sappiamo che un bruco si affatica fino allo sfinimento per diventare una farfalla, se noi lo aiutassimo certo non patirebbe il dolore dello sforzo, ma questo lo farebbe morire prima della sua trasformazione finale.
Funziona allo stesso modo con tutti noi: solo attraversando il dolore ci forgiamo e diventiamo le persone che dobbiamo essere, lo abbiamo vissuto in prima persona e ora siamo abbastanza maturi da lasciare liberi chi si affaccia al mondo esterno per la prima volta.
Finché non abbandoniamo questo Pianeta ne siamo responsabili tanto e quanto – se non di più – di chi sta nascendo in questo momento. Spetta a noi passare il testimone, educare e fare in modo che ci siano tante altre generazioni ancora.
Mannaz
La quarta Runa va dal 14 al 28 aprile e forse avete già intuito il suo insegnamento.
Appurato che stiamo qui come custodi del pianeta Terra, che dobbiamo fare in modo di preservarlo per chi verrà dopo di noi e che siamo i responsabili di chi un giorno insegnerà… perché facciamo tutto questo?
Mannaz non risponde a questa domanda, nessuna Runa lo fa, ma ci dice: “Non è importante il perché, ma il come”.
Ed ecco, quindi, che questa affermazione possiamo traslarla sotto ogni aspetto della nostra vita con: “Non è importante il perché di un determinato evento, ma il come lo riusciamo ad affrontare”.
Acquisire la saggezza non vuol dire automaticamente sapere tutto di tutto, quello è impossibile per noi umani e chi pensa il contrario pecca di superbia. Siamo portati a credere che per ogni domanda debba esserci necessariamente una risposta e se questa non si trova, allora la questione non è importante o peggio: non esiste.
Questo modo strettamente logico di ragionare non può portare molto lontano – e difatti viviamo in una società consumistica e votata solo al materiale – soprattutto se vediamo alle grandi menti del passato e del presente, tutte accomunate dal saper andare oltre le regole e le vie imposte dagli altri.
Seguire le strade già battute porta a una destinazione affollata, di conseguenza a una chiusura. Trovare nuove possibilità ci apre a un panorama tutto nuovo e pronto per essere condiviso.
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