Dopo le prime impressioni sull’episodio pilota non possiamo che rendervi partecipi dei nostri sentimenti dopo la visione del secondo appuntamento con Joel ed Ellie.
L’episodio riparte poco dopo la fine del primo e possiamo osservare Joel e Tess indecisi sul da farsi.
La scoperta dell’immunità di Ellie non convince a pieno i due contrabbandieri e, con parecchi dubbi e preoccupazioni, decidono comunque di proseguire verso il luogo di consegna.
Se nella prima analisi avevamo fatto presente qualche piccolo dubbio sulla mancanza di una propria identità per questo prodotto culturale rispetto al gioco originale, (ed esprimevamo al contempo legittimi interrogativi sulla difficoltà nel bilanciare fedeltà e originalità) adesso possiamo sottolineare che gli addetti ai lavori hanno dimostrato di poter davvero puntare in alto.
Nel percorso verso il punto di consegna di Ellie, infatti, abbiamo potuto osservare alcune piccole variazioni che non hanno fatto altro che costruire più coerentemente una narrazione televisiva che, per forza di cose, ha dovuto abbandonare alcuni elementi del videogioco.
La “mente collettiva” degli infetti è una trovata geniale che evita i cliché che avrebbero potuto generarsi.
La serie, più in generale, ha potuto far luce sulle dinamiche dell’infezione.
A differenza del gioco, infatti, abbiamo potuto osservare il diffondersi dell’epidemia da cordyceps, visionando uno dei primissimi pazienti.
Allo stesso modo, Druckmann e soci hanno anche imbastito, ancora una volta, una scenografia incredibile.
Se nel primo episodio abbiamo avuto a che fare con “semplici” infetti, qui siamo entrati in contatto con orde fameliche e con i famigerati “Clicker”.
Tali mostruosità, veri e proprio infetti cult del gioco, sono delle persone totalmente soggiogate dal fungo che hanno sviluppato uno stadio di mutazione ancora più pericoloso e raccapricciante.
Sulla testa orrorifiche escrescenze fungine occludono gli occhi del malcapitato che, di contro, sviluppa un complesso sistema uditivo che somiglia a un sonar. Emettendo spaventosi suoni (da qui il nome clicker) lo stesso può mappare lo spazio attorno a sé e ascoltare anche i più impercettibili rumori.
Inutile dire che la realizzazione tecnica degli stessi ha rasentato la perfezione, mettendo sullo schermo non una banale e mal realizzata CGI ma degli effetti artigianali che, insieme a una recitazione incredibile, hanno reso la scena un vero e proprio must-watch (con tanto di andatura claudicante e incerta).
Proprio in questo episodio, infatti, Tess, Ellie e Joel si trovano costretti ad attraversare un museo di storia degli USA infestato da queste orripilanti creature.
Se la serie ha dimostrato di avere una propria identità (per un altro elemento che a breve illustreremo) non smette tuttavia di rendere omaggio e rispetto all’opera originale, dato che moltissime inquadrature e oggetti di scena sono proprio tali e quali al videogioco (per non parlare di costumi di scena e ambientazioni).
A tal proposito, l’iconica scena in cui i protagonisti devono attraversare i tetti di due palazzi mentre sullo sfondo si staglia la cupola del Massachusetts State House è stata riproposta in tutta la sua incantevole e immaginifica potenza.
L’epilogo dell’episodio è tuttavia molto amaro. Il punto di incontro è popolato dai cadaveri delle Luci (coloro i quali avrebbero dovuto prelevare Ellie) e per giunta Tess rivela di essere stata infettata nella colluttazione con il Clicker.
L’orda di infetti, allertata da un fungo connesso alla mente collettiva del Cordyceps, si precipita quindi verso i protagonisti.
Tess, interpretata da una Anna Torv in stato di grazia (che arricchisce il personaggio rispetto all’opera principale) decide quindi di sacrificarsi per far fuggire Joel ed Ellie. Non prima di aver ottenuto la promessa da parte di quest’ultimo di “vegliare” sulla ragazza e di accompagnarla per tutto il viaggio fino alle Luci (in un posto non meglio specificato a Ovest).
Preparando una trappola suicida con benzina e bombe a mano, Tess si prepara a morire e qui entra in gioco l’elemento di distanza con il gioco originale a cui abbiamo accennato.
Non riuscendo immediatamente a dare fuoco alla benzina, gli infetti riescono a sfondare le barriere. Tuttavia, non opponendo resistenza, Tess viene avvicinata a un infetto che, al posto di ucciderla a morsi, mostra un comportamento mai visto nei videogiochi originali.
L’infetto spalanca la bocca per far fuoriuscire dei “ceppi” fungini e “bacia” Tess. La donna, in un ultimo atto di autodeterminazione umana riesce a dare fuoco alla benzina con un accendino (easter egg del videogioco “Uncharted” degli stessi sviluppatori).
Sebbene la scena ci abbia lasciati inizialmente spiazzati perché inaspettata, e nonostante alcune critiche mosse da alcuni utenti sul web, possiamo apprezzare il coraggio dei realizzatori nel creare qualcosa di diverso.
A tal proposito, Neil Druckmann ha anche fornito una spiegazione piuttosto interessante, sottolineando che gli insetti possono anche non dimostrarsi violenti se niente riesce a rappresentare una minaccia per la diffusione del fungo (a differenza di quanto avviene nel gioco originale).
In definitiva possiamo ritenerci davvero soddisfatti dall’evoluzione di questa serie che, almeno per il momento, ha dimostrato di saper quando “deragliare” dal gioco originale e quando invece seguire pedissequamente e specularmente l’opera prima.
Avete voglia di scoprire le prossima gesta di Ellie e Joel dopo questa rocambolesca fuga? Noi, con un Pedro Pascal e una Bella Ramsey, così ispirati non vediamo l’ora!
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