venerdì 27 gennaio 2023

#Cinema&SerieTv: The Last Of Us

Prima di avviarti alla lettura è bene sapere che, chi scrive, ha potuto godere più e più volte dell’opera originale da cui è tratta la serie, sia su PlayStation 4 che nel suo remake su PlayStation 5.
Ebbene, tagliando subito la testa al toro possiamo senza dubbio sottolineare come la qualità generale dell’opera, sin dai primi istanti, si mostri davvero all’altezza delle aspettative, imponendo allo sguardo del fruitore una messa in scena di primo piano.

Scenografie curate e verosimili, effetti speciali ottimamente realizzati e una sceneggiatura che (vedremo tra poco le connessioni con il videogioco) funziona egregiamente.

La trama, su cui non andiamo nel dettaglio per evitare spoiler, segue le vicende di Joel, burbero uomo sopravvissuto alle prime ore dell’espansione dell’epidemia (che a breve descriveremo) ed Ellie, ragazzina dalla lingua lunga che potrebbe rivelarsi la chiave di tutto…

La pandemia a cui ci riferivamo poco fa è una vera e propria catastrofe umanitaria che ha messo in ginocchio gli USA e il mondo intero. Un fungo realmente esistente chiamato Cordyceps, è riuscito a infettare gli essere umani, causandone la totale perdita di controllo e soggiogandoli a barbari e animaleschi istinti animali, mentre il loro corpo in decomposizione marcisce a vista d’occhio.

Con escrescenze funginee che fanno capolino dal corpo, questi “infetti” non fanno altro che cercare di espandere sempre di più il fungo, cibandosi di carne umana e infettando sempre più persone.

Il mondo, sprofondato nel caos, ha visto l’umanità ricascare in un degrado quotidiano fatto di razioni di cibo, controllo quotidiano da parte delle istituzioni rimaste, coprifuoco e lesioni alle libertà personali.

Oltre agli infetti, gruppi terroristici e predoni imperversano e sembra che ogni tipo di bontà sia ormai un lontano ricordo.

Come avrai ben capito il gioco originale aveva di per sé una forte connotazione a livello di impatto scenico e la serie, come detto, non tradisce nemmeno per un istante l’universo narrativo.

Tutto è come dovrebbe essere e si nota un profondo rispetto per il videogioco.

Gran parte delle scene e dei dialoghi, infatti, lo ricalcano in tutto e per tutto. La cosa, forse, non dovrebbe stupire dato che Neil Druckmann (l’autore del gioco) è co-sceneggiatore della serie.

Seppur in una scena (che non vi diciamo per evitare spoiler) sia presente una lieve variazione (scelta gradita perché più funzionale al racconto televisivo, la sensazione, delle volte, non è quella di vedere una serie “tratta” da un gioco ma di vedere la serie del gioco, perché, come scritto, spesso e volentieri le scene sono identiche.

Su questo dettaglio, che apparare solo a chi come noi conosce bene il titolo originale, non vogliamo esprimere ancora un giudizio.

A onor del vero, tuttavia, bisogna sottolineare che la serie ha anche mostrato estratti di contesti che nel gioco non venivano menzionati o accadevano “fuori dallo sguardo della telecamera”.

Passando al cast non possiamo che sottolineare l’ottimo lavoro svolto da praticamente tutti. Pedro Pascal e Bella Ramsey (nonostante le petulanti critiche del web) si sono calati perfettamente nei panni di Joel ed Ellie e la chimica che, per forza di cose dovrà essere fatta vedere tra i due, sembra sbocciare già nei minuti finali dell’episodio.

I comprimari svolgono egregiamente il loro ruolo, sebbene Tess sia decisamente diversa (a livello psicologico e comportamentale) di quella vista nel videogioco.

In attesa del prossimo episodio non possiamo che approvare il primo appuntamento con la serie e sottolineare, tuttavia, una nostra preoccupazione.

Rischiare di allontanarsi troppo dall’opera originale è sempre un pericolo, è vero.

Ma non è altrettanto pericoloso ricalcare scena per scena il gioco? La serie riuscirà a ritagliarsi una sua identità?

Per saperlo dobbiamo attendere il prossimo episodio!

L’articolo è stato scritto da Francesco Barbalace. Se siete interessati a seguire lautore, potete farlo su Instagram e Facebook.





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