Ci siamo decisi a sfogliare i film presenti all’interno della piattaforma di Disney+ per trovare qualcosa di leggero da guardare, senza troppe pretese. Ecco, dunque, come ci siamo imbattuti in Darby Harper e le sue avventure liceali. Mettiamoci comodi all’interno dei banchi di scuola e guardiamo questa ennesima pellicola che stereotipizza le abitudini da High School americana.
A soli sette anni Darby e sua madre furono travolte da un’onda, la donna annegò mentre lei rimase sospesa tra vita e morte per alcuni minuti. Quando venne rianimata si accorse di avere la capacità di vedere gli spiriti dei morti. Conoscendoli, chiudendosi nel suo lutto, allontanandosi dalla vita “pubblica”; la ragazza decise di metter su una vera e propria attività di supporto per i non vivi, cercando le soluzioni più pratiche per poterli far passare oltre. Ciò le ha causato una certa distanza con i vivi, i morti erano più facili da gestire, allontanandosi anche dalla sua migliore amica Capri (da Capricorn) Donahue. Con la crescita, quindi, le due ragazze non sarebbero potute essere più diverse: Darby l’emarginata e invisibile ragazza che veste con abiti scuri; mentre, invece, Capri è la cheerleader popolare un po’ temuta e venerata nei corridoi scolastici.
Un giorno, durante un cambio post educazione fisica, Capri è intenta a usare la piastra per capelli. Le due hanno un leggero battibecco perché Capri aveva nascosto i vestiti a Darby, e indietreggiando la cheerleader inciampa nel box di una doccia finendo folgorata perché ha ancora la piastra in mano. Inutile dire che Capri, in questo modo, è costretta a interagire con Darby perché, nella sua forma incorporea, viene vista solo dalla ragazza con queste particolari abilità.
Se il tormento tra i banchi di scuola si limitava a qualche scaramuccia e a qualche scherzetto, adesso Capri dà realmente il tormento alla povera Darby. La cheerleader desidera che la sua festa di compleanno avvenga comunque, nonostante la sua morte, e costringe Darby ad agire in modo tale da poter ottenere ciò che desidera. Se a ciò si aggiunge anche il fatto che Capri sappia controllare piuttosto bene la sua energia psichica, ci si rende presto conto che è come avere un fantasma bulletto e un po’ poltergeist.
Inizia, per proseguire con questo proposito, la scalata al successo di Darby che, formata dalla volontà di Capri, tornerà a fare la cheerleader (come quando era bambina) e acquisirà abbastanza popolarità affinché lei possa avere potere decisionale sulla festa.
Il rapporto tra le due ragazze è decisamente tossico. È pur vero che al termine della pellicola si renderanno conto che sono la migliore amica l’una per l’altra, ma che nessuno delle due c’è realmente stata quando l’altra ne aveva bisogno. Non possiamo non sottolineare la subordinazione che Darby mostra nei riguardi del poltergeist. Capri forza la ragazza a uscire dal suo guscio, uno scudo che ha messo per tanto tempo perché non si è realmente concessa di elaborare il lutto per la madre, ma allo stesso tempo le chiede dei sacrifici e di “snaturarsi” per poter ottenere ciò che desidera. Un conto è aiutare un’amica, un altro è aiutare un fantasma che ti minaccia o ti muove come un burattino. In un rapporto tra Frankenstein e il suo mostro, ovviamente, arriverà la redenzione anche per Capri, ma le due dovranno scontrarsi per tutto il film prima di rendersi conto del reciproco comportamento.
Non vi diciamo come andrà a finire, così come non vi diamo altri dettagli su il resto dei personaggi o altre vicende, vi basta esaminare il rapporto tra le due protagoniste per storcere un po’ il naso. È pur vero che questo è, in ogni caso, un film per ragazzini, ma dovremmo insegnar loro a comportarsi un po’ diversamente da ciò che viene mostrato. Nonostante le zone grigie, infatti, il bullo è sempre il bullo e l’emarginata è sempre l’emarginata. Non notiamo molta differenza rispetto alle pellicole che hanno caratterizzato l’infanzia dei Millennials. Stereotipi comportamentali che vengono ancora oggi perpetrati e rafforzati? Chi può dirlo?
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