Esce oggi in tutte le librerie “Pioggia sottile”, noi lo abbiamo letto in anteprima grazie alla Fazi Editore e vogliamo parlarvene senza, ovviamente, farvi spoiler.
Ancora prima di parlare della trama vogliamo dirvi come questo romanzo sia molto popolare in Spagna: è stato infatti il romanzo dell’anno, in testa alle classifiche per mesi, ha ricevuto diversi premi e non è un’esagerazione dire che ogni famiglia spagnola lo ha letto.
Non vogliamo con ciò esaltare un libro che non ha bisogno di pubblicità visto il suo potenziale, ma solo riflettere su quanto in Italia manchi la voglia e il piacere di leggere rispetto gli altri paesi europei…
Critica sociale finita, iniziamo sul serio.
Ogni famiglia ha i suoi problemi,
situazioni mai risolte che divengono veri e propri rancori nel corso
del tempo e a volte ci sono vari membri della famiglia
non si parlano più per mesi, se non addirittura anni.
Questo è quanto
sta capitando alla famiglia acquisita di Aurora: suo marito e le sue
sorelle (Sonia e Andrea) non si parlano, meno che mai le donne di casa
riescono a farlo con la madre, l’unico genitore che è rimasto ai tre.
Nonostante ciò Aurora da moglie, nuora e cognata è divenuta la
confidente di tutti e sopporta battibecchi, versioni diverse di una
stessa storia senza ricevere nulla in cambio, perché a quanto pare il
favore non viene ricambiato facendola rimanere per lo più in silenzio.
Sembra comunque andarle tutto bene,
fino al giorno in cui il marito Gabriel decide di riunire l’intera
combriccola organizzando una festa di compleanno per gli ottant’anni
della madre.
Tra alti e bassi, Aurora è quasi costretta a
interpretare il ruolo della paciera, accantonando totalmente quelli che
sono i suoi problemi.
Con la trama ci fermiamo qui, ora diamo il via a quelle che sono le nostre considerazioni.
Del presente troviamo poco, se non alcune elucubrazioni e chiamate dai toni accesi e accusatori, ma è proprio per questo che riusciamo a immedesimarci in tutti i protagonisti, chiedendoci se non stiano esagerando o sminuendo certi aspetti del loro passato.
Ognuno ha la sua versione, ognuno la sua voglia di prevalere psicologicamente sull’altro e questo ci porta a un esame di coscienza non da poco: quanto colpevolizziamo l’altro per ciò che non va nella nostra vita?
Perdonare non significa rimanere accanto a chi ci fa del male, anzi, ripetiamolo: se siamo vittime di abusi psicologici e/o fisici, bisogna allontanarsi all’istante dalla persona e denunciare!
Perdonare significa semplicemente scendere a patti che non sempre la vita ci darà quello che vogliamo, che se qualcosa non accade non è colpa nostra né di nessun’altro. Che tutti fanno del loro meglio per amare, e che spesso la persona più difficile da amare è quella che ne ha più bisogno.
Perdonando si mettono fine a sentimenti come l’ira, la rabbia, la sete di vendetta e l’aggressività. Ci si sente più leggeri ed è l’unico modo per affrontare la vita con gioia e maggiore entusiasmo.
Nessuna famiglia è perfetta, quindi invece di guardare il passato, (replicando poi un futuro tale e quale e esso) è arrivato il momento di voltarsi, fare un passo avanti e cominciare a scrivere una storia diversa.
Vi ricordiamo che “Pioggia sottile” è disponibile in tutte le librerie a partire da oggi!
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