Siamo giunti alla terza puntata della nuova e scoppiettante serie tv Marvel, in onda ogni settimana su Disney+. Vi avevamo, infatti, già parlato dei primi due episodi e adesso siamo qui per continuare a seguire le gesta di Marc, Steven e chiunque altro ci sia nella sua testa.
Procediamo con ordine. Siamo in Egitto!
Finalmente ci siamo spostati in una location molto più consona per una serie tv che porta in scena questa “novità” per l’MCU. La sigla di apertura, infatti, accoglie lo spettatore in questo nuovo luogo, ma del resto lo avevamo già abbandonato al termine della precedente puntata.
Marc ormai sembra avere il pieno controllo del corpo di Steven, ma in questo episodio abbiamo modo di vedere un ribaltamento di prospettiva. Infatti, notiamo come la personalità adesso dominante sia vittima degli stessi sbalzi e smarrimenti che avevamo avuto modo di vedere quando al comando c’era Steven. Le loro personalità sono profondamente differenti e, per tale ragione, colpa anche delle loro personali leggi morali, i due si scontrano più di quanto dovrebbero fare.
Marc, così, vive i blackout che avevamo visto con Steven, ma ciò mostra quanto sia sempre più evidente una terza personalità all’interno di quel corpo. Jake Lockley, infatti, è noto, al momento, solo ai lettori di fumetti, ma la sua presenza sembra essere comunque intuibile dai diversi episodi e avvenimenti di cui né Marc e né Steven ne hanno memoria.
La terza personalità, infatti, dovrebbe essere quella che aveva invitato a cena la collega di Steven. Teoricamente Marc non dovrebbe essere interessato a una nuova relazione, visto che sua moglie è anche la sua compagna di sventura. E Steven ha largamente dimostrato di non essere stato lui a invitare la donna a cena. Cosa che si può declinare anche nelle scene di combattimento, nella quale sia Marc che Steven confessano di non esser stati loro a commettere gli omicidi. Dentro il corpo di Steven, quindi, è presente una personalità ben più sanguinolenta e spietata di quanto non sia Marc (ex marine).
Sarà divertente vedere cosa accadrà quanto anche questa emergerà del tutto.
Siamo su Disney+, ciò non va di certo dimenticato; al contrario va tenuto strettamente in considerazione. Se si parla, specialmente, delle scena action non possiamo non tenere conto delle meravigliose coreografie che vengono sottoposte allo sguardo dello spettatore, esattamente come anche la violenza delle stesse. Sono scene particolarmente violente per il contesto nel quale questa serie prende vita. C’è abbastanza sangue e forza in ciò che vediamo è sicuramente questo conferisce un quid in più a questa serie che in altri contesti non abbiamo avuto. “Hawkey” o “Falcon and the Winter Soldier”, ad esempio, erano ben più “pudiche” sotto questo punto di vista. Erano molto più soft e questo taglio dark in realtà piace molto. Lo avevamo già detto con le prime due puntate e qui lo riconfermiamo: questo mood generale da una potenza ineguagliabile al contesto che sta creando. La mitologia egiziana, non a caso, è tra le più oscure e più mistiche. Tutto ciò va assolutamente rispettato, cosa che viene fatta.
Come ogni singola terza puntata che si rispetti, ci troviamo ancora in una fase di transizione nella narrazione. Continuano a essere poste le basi mitologiche per la costruzione del mondo interno alla serie e tutto si inizia a incastrare. Vediamo perfettamente l'intercambio di personalità tra Marc e Steven, ad esempio, allo stesso modo vediamo anche gli altri Avatar. Oscar Isaac, continueremo a dirlo, è perfetto per questo ruolo e con un semplice cambio di sguardo fa comprendere l'emotività del proprio personaggio allo stesso modo con cui fa intendere il cambio di personalità. Divertente, sicuramente, risulta ancora una volta Steven con le bende sacre. Il suo smoking, nel momento in cui compare, spezza l'azione e la narrazione per poter donare un momento di ilarità a ciò che sta accadendo. Del resto, la fragilità di Steven, insieme al suo eccessivo sentimentalismo e moralismo - considerata la contrarietà a uccidere anche solo per difesa personale - sono i veri impedimenti alle azioni di Moon Knight.
Come ogni singola terza puntata che si rispetti, ci troviamo ancora in una fase di transizione nella narrazione. Continuano a essere poste le basi mitologiche per la costruzione del mondo interno alla serie e tutto si inizia a incastrare. Vediamo perfettamente l'intercambio di personalità tra Marc e Steven, ad esempio, allo stesso modo vediamo anche gli altri Avatar. Oscar Isaac, continueremo a dirlo, è perfetto per questo ruolo e con un semplice cambio di sguardo fa comprendere l'emotività del proprio personaggio allo stesso modo con cui fa intendere il cambio di personalità. Divertente, sicuramente, risulta ancora una volta Steven con le bende sacre. Il suo smoking, nel momento in cui compare, spezza l'azione e la narrazione per poter donare un momento di ilarità a ciò che sta accadendo. Del resto, la fragilità di Steven, insieme al suo eccessivo sentimentalismo e moralismo - considerata la contrarietà a uccidere anche solo per difesa personale - sono i veri impedimenti alle azioni di Moon Knight.
Non possiamo non continuare a sottolineare quanto intrigante sia il character design di Khonshu sempre più in linea con le immagini dei fumetti. Soprattutto alla luce degli avvenimenti che lo vedono coinvolto e al fatto che adesso nessuna delle personalità potrà riuscire a far proprie le bende curative.
Non possiamo non sottolineare il male che questa puntata ci ha dato nel momento in cui è apparso il da poco scomparso Gaspard Ulliel. L'episodio, infatti, è stato proprio omaggiato all'attore francese che, pochi mesi prima dell'uscita della serie, è stato coinvolto in un incidente sciistico e vederlo in scena è stato davvero un colpo al cuore per chi era suo fan (come per chi sta scrivendo questo articolo). Il suo personaggio è stato doppiato, magistralmente, da Stefano Crescentini che presta, in questo modo, la sua voce per il secondo o terzo personaggio all'interno del contesto filmico Marvelliano.
Con questa terza puntata, dunque, ci sono offerti i primi assaggi di qualcosa che si prospetta non solo interessante, ma anche incredibilmente entusiasmante. Non possiamo non sottolineare il male che questa puntata ci ha dato nel momento in cui è apparso il da poco scomparso Gaspard Ulliel. L'episodio, infatti, è stato proprio omaggiato all'attore francese che, pochi mesi prima dell'uscita della serie, è stato coinvolto in un incidente sciistico e vederlo in scena è stato davvero un colpo al cuore per chi era suo fan (come per chi sta scrivendo questo articolo). Il suo personaggio è stato doppiato, magistralmente, da Stefano Crescentini che presta, in questo modo, la sua voce per il secondo o terzo personaggio all'interno del contesto filmico Marvelliano.
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