Eccoci insieme per un nuovo appuntamento con la serie tv “Moon Knight”. Il suo quarto episodio, da quando è stato reso pubblico su Disney+, ha mandato in confusione la maggior parte degli spettatori della serie. Noi di 4Muses abbiamo tanto adorato questo episodio che, chi sta scrivendo questo articolo, ha compulsivamente acquistato il fumetto dal quale gli autori hanno preso spunto per la creazione di questa puntata. In attesa di recensire per voi anche “Lunatico” e di vedere anche il quinto episodio della serie, cerchiamo un po’ di spiegazioni.
La narrazione, infatti, riprende immediatamente le gesta di Steven dal momento in cui Khonsu è stato imprigionato. Lui è ancora privo di sensi e per fortuna al suo fianco c’è ancora l’instancabile Layla che lo salva dalla maggior parte dei casini nei quale i due si ritrovano. La caratterizzazione di questo personaggio è sempre più interessante perché, puntata dopo puntata, vengono aggiunti dettagli sul suo passato che sono in grado di giustificare il suo modo di fare. È interessante ammirare la sua prontezza di carattere, così come la sua sagacia e la sua testardaggine. È un personaggio femminile che ha il suo spessore nonostante essa sia la “spalla” del protagonista. May Calamawy riesce a dare un’interpretazione sempre più calamitante che riesce a tenere testa a quella di Oscar Isaac, nonostante i due caratteri non siano per niente comparabili sia per minutaggio che per azione e caratterizzazione. Le sue reazioni, così come le sue azioni, sono ben motivate e strutturate coerentemente, il che ci fa comprendere anche la potenza di questo personaggio.
Uno dei pregi di questa serie, infatti, man mano che la trama viene sciorinata, è proprio la caratterizzazione dei personaggi e il modo con cui ci è data la possibilità di conoscere la loro psiche. Siamo ancora in attesa di qualcosa di concreto e tangibile anche per quanto riguarda il personaggio di Ethan Hawke (considerato essere la nemesi della serie), ma siamo sicure che ci regalerà tanta gioia nelle prossime puntate.
Infatti, in questo quarto episodio, abbiamo modo di vedere altre piccole sfaccettature dei personaggi. Ovviamente letti e riletti sotto il punto di vista di Marc. Da cosa possiamo notare ciò? Da tutti i dettagli che si susseguono successivamente allo sparo che Steven riceve. Quel twist catapulta Marc e Steven all’interno di un mondo onirico nel quale si è spinti a metter in dubbio tutto ciò che abbiamo avuto modo di vedere finora. Ma come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, quello che viene dato allo spettatore è tratto da uno dei volumi di Moon Knight. Jeff Lemire e Greg Smallwood, gli autori del fumetto, hanno immaginato una storia nella quale tutto ciò che Marc ha avuto modo di vivere sotto l’identità di Moon Knight non fosse altro che frutto del suo disturbo dissociativo della personalità. Infatti, per tutto il fumetto, non è possibile comprendere fino in fondo quanto sia vero e quanto invece non lo sia. Il che ci riconduce anche a questo episodio.
Durante la seconda parte della puntata, infatti, tutti i piccoli dettagli e parallelismi che è possibile cogliere tra i vari elementi in scena e i personaggi che si susseguono, ci viene mostrato un Marc Spector all’interno di un ospedale psichiatrico. Legato per una caviglia a una sedia a rotelle, come si era lui stesso legato al letto nel primo episodio; confuso tanto da sembrare sotto effetto di qualche farmaco, vede susseguirsi tutti quegli elementi familiari che una psiche rotta avrebbe potuto collegare tra loro per poter far sì che lui vivesse questa sorta di avventura immaginaria.
Ricostruire i fatti dopo un trauma non è per niente facile, figuriamoci se questo trauma è l’esser stati colpiti da un proiettile (o forse più di uno). Marc, quindi, è finito in una sorta di limbo onirico nel quale la sua mente si risveglia solo dopo aver ricordato qual era stata l’ultima cosa che gli era successa in vita. Una volta recuperato il senno, egli cerca di scappare da chi lo ha ferito, da chi è realmente suo nemico. Trovando, in questo modo, anche Steven – che se ne stava rinchiuso all’interno di un sarcofago – e insieme i due ricostruiscono quanto accaduto, segno che non se lo sono realmente immaginato. Mentre tentano la loro fuga, però, non possiamo di certo lasciarci scappare il secondo sarcofago che viene messo in scena, un po’ nascosto certo, ma anche questo tremante come se al suo interno ci fosse qualcuno. Come se questa fosse un’ulteriore prova della presenza di Jake all’interno del corpo di Steven. Sta diventando particolarmente complesso riuscire a spiegare tutti i vari dettagli che si stanno incastrando nella narrazione.
Che questo sia un mondo onirico lo possiamo intuire al termine della puntata. Quando, infatti, Marc e Steven vengono salutati da quel bellissimo e temibile ippopotamo divenuto ormai meme all’interno dei media. Quella che abbiamo davanti è Tueret, una divinità del panteon egiziano che abbiamo avuto modo di conoscere sotto forma di pupazzo durante la prima puntata. Tueret non è solo la protettrice dei bambini e delle donne incinte, ma è proprio una protettrice di vita. Essa è, infatti, legata ai riti funebri in quanto è considerata la madre del sole, quindi collaboratrice di rinascita costante e giornaliera. Ma non solo, essa veglia sul sonno degli uomini, segno del fatto che abbia salutato Marc e Steven proprio per poter vegliare sia sul loro sonno che sulla loro rinascita.
Non dimentichiamoci, infatti, che tecnicamente Steven è stato colpito in modo mortale e che quindi sia necessario dargli nuova vita.
E voi sapevate tutti questi dettagli su questa divinità egizia? Cosa ne avete pensato di questa puntata? Noi siamo in trepidante attesa del nuovo episodio.
Nessun commento:
Posta un commento