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venerdì 1 agosto 2025

#Personaggi: Dhani Harrison

Dopo aver parlato dei Beatles e delle mogli dei Beatles, è giunto il momento di passare ai figli dei Beatles, ovviamente considerando solo quelli che hanno deciso di intraprendere una carriera pubblica.


Iniziamo con il mio prefer… ehm, devo essere professionale. Iniziamo con Dhani Harrison, primogenito di George Harrison e Olivia Trindad Arias (di cui non abbiamo parlato perché tecnicamente non è diventata moglie di George quando era nei Beatles. Lo so, sono puntigliosa) in occasione del suo quarantasettesimo compleanno.

mercoledì 16 luglio 2025

#TheBeatles: I Want to Hold Your Hand

A differenza dei grandi successi di cui abbiamo parlato, “I Want to Hold Your Hand” non è presente in nessun disco almeno nel Regno Unito dove è pensato solo come singolo uscito nel novembre del 1963
Negli Usa viene pubblicato nel dicembre dello stesso anno per l’album Meet The Beatles!; in Italia è contenuto nell’album The Beatles in Italy uscito nel gennaio del 1964.

Questo è il primo brano in cui i Beatles hanno utilizzato una tecnologia davvero innovativa per l’epoca, ma ne parleremo nell’articolo.

Porta, al solito, la firma Lennon/McCartney e in effetti i due vi hanno lavorato molto insieme. 

mercoledì 4 giugno 2025

#TheBeatles: A Hard Day's Night

A Hard Day’s Night” compare nell’album omonimo del 1964 e fin da subito ottiene un successo incredibile. Sì, lo so che dico così di ogni brano dei Beatles, ma non è colpa mia se vale per quasi tutti. La canzone non dà solo il titolo all’album, ma anche al film che – strano – ottiene anch’esso un enorme successo. Così è normale che nel 1965, proprio per questo brano, i Beatles vincono il Grammy Award nella categoria migliore interpretazione di un gruppo musicale.


I crediti sono di Lennon/McCartney; se la musica è stata composta principalmente dal primo, per il testo non è ben chiaro chi abbia fatto di più, ma siamo tutti d’accordo che il titolo – e quindi lo spunto – derivi da una battuta di Ringo Starr. Bravo Ringo

mercoledì 7 maggio 2025

#TheBeatles: Help!

Dopo aver parlato dell’album e del film, è forse il caso di parlare anche del brano, “Help!” contenuto nell’omonimo album del 1965 e uscito nello stesso anno qualche settimana prima, il 23 luglio in Uk, mentre in negli USA esce il 19 luglio e in Italia il 1° settembre.


Scritta interamente da John Lennon, il brano nasce come una richiesta d’aiuto struggente e malinconica; sarà poi Paul McCartney a cambiarne melodia, rendendola più incalzante, più rock, per adattarla meglio al tema del film.

Al solito, il brano è accreditato all’indissolubile coppia Lennon/McCartney

lunedì 17 marzo 2025

#Personaggi: Pattie Boyd

È davvero un onore per me condividere il compleanno con una delle donne dei Beatles che più ammiro: Pattie Boyd.

Parliamo di lei in occasione del suo ottantunesimo compleanno

mercoledì 15 gennaio 2025

#TheBeatles: Come i Beatles hanno (re)inventato la cultura pop

Dei Beatles che hanno influenzato e cambiato la società ne abbiamo già parlato anni fa. Oggi ci prendiamo una pausa dai brani per vedere come hanno inventato – o meglio, reinventato – la cultura pop.


Gli appassionati di musica lo sanno bene: esiste la musica prima e dopo i Beatles; la band di Liverpool è un vero e proprio spartiacque tra tutto quello che c’era prima e dopo di loro e ancora oggi nessun artista ha saputo fare altrettanto.

Se queste parole possono sembrare un’esagerazione, vediamo di fare un po’ di chiarezza spiegandole in questo articolo… 

mercoledì 16 ottobre 2024

#TheBeatles: Please Please Me

Anche se “Please Please Me” non è di certo all’altezza dei successivi brani firmati da John Lennon – o per rimanere in tema Beatles da Lennon/McCartney – è nella mia top 10 delle migliori canzoni dei Beatles.
Contenuta nell’omonimo album uscito nella primavera del 1963, insieme a “Love me do” è il brano che conferma i Beatles non più come fenomeno del momento, ma come complesso che sa come fare musica, sa come tenere il ritmo sul palco ma soprattutto come parlare ai giovani e far perdere loro la testa…

Per la prima volta gli adolescenti hanno potuto confrontarsi con artisti che parlavano proprio a loro e che non avevano paura di dire: “Hey, sapete? I giovani, adolescenti o non sposati fanno sesso, e noi ve lo cantiamo pure”.
Che la beatlemania con conseguente rivoluzione sessuale e giovanile degli anni Sessanta abbia inizio!

mercoledì 4 settembre 2024

#TheBeatles: Michelle

Michelle” è ancora oggi uno dei brani più iconici dei Beatles.
Pubblicato nel 1965 nell’album “Rubber Soul”, è una canzone dolcissima, con versi in francese – che abbiamo deciso di non tradurre proprio per rimanere in linea con la canzone – che testimoniano come la musicalità fosse lontana dal rock anni ’60, per questo unica.


Probabilmente, chi l’ha sentita la prima volta all’epoca, ha dovuto accertarsi fosse proprio dei Beatles. I crediti parlano chiaro: Lennon/McCartney, anche se è stato il secondo a scriverla e comporla.

lunedì 5 agosto 2024

#Personaggi: Maureen Cox

È da tempo che ho in mente l’idea di scrivere della vita delle donne dei Beatles, perché dopotutto hanno ispirato le più grandi canzoni della musica internazionale.


Quindi eccomi qui a parlare di Maureen Cox, prima moglie di Ringo Starr, che proprio ieri avrebbe festeggiato il suo settantottesimo compleanno

mercoledì 10 luglio 2024

#TheBeatles: The Ballad of John and Yoko

The Ballad of John and Yoko”, così come “The Fool on the Hill”, rientra tra le canzoni dei Beatles che ascolto di meno sia perché non voglio che diventi superficiale, sia perché, in questo caso, mi torna fortissima la mancanza di una figura come John Lennon nel panorama mondiale.


È comparsa solo come singolo, pubblicato il 30 maggio 1969 assieme alla canzone di George HarrisonOld Brown Shoe”, come lato B, anche se verrà poi inclusa nella raccolta “Hey Jude” dell’anno successivo.

mercoledì 26 giugno 2024

#TheBeatles: I should have known better

Immagine presa da Pinterest
Quando ai Beatles fu proposto di fare il primo film, dovettero mettersi sotto a scrivere delle canzoni a favor di trama, ed è così che John Lennon scrisse e compose “I Should Have Known Better”, che venne rilasciata all’interno del film “A Hard Day’s Night” il 10 luglio 1964.


L’omonimo disco venne pubblicato il 13 luglio dello stesso anno, ma il brano è presente solo nella versione statunitense, con l’aggiunta della versione per orchestra, diretta da George Martin: “A Hard Day’s Night Original Motion Picture Soundtrack”.

mercoledì 15 maggio 2024

#TheBeatles: Piggies

Immagine creata con l'IA
Il White Album (1968) è pieno di brani leggendari e iconici, molti rimasti nella storia, come “Back in the U.S.S.R.”, “Ob-La-Di Ob-La-Da”, “Blackbird” o “Julia”, altri meno conosciuti anche se di qualità ugualmente alta, come il caso di “Piggies”, scritto da George Harrison.


Il Beatle definito più silenzioso dei quattro era in realtà il meno capito, proprio perché i suoi testi sembrano banali e superficiali ma solo perché non si ha la voglia di esplorare il loro interno, come succede per “Something” o “Here Comes the Sun”, dove tutti le cantano con leggerezza, senza concentrarsi sul vero significato.

Personalmente ho sempre trovato “Piggies” geniale e ho sempre riso tanto ascoltandola perché George ha messo in musica ciò che un altro George (Orwell) ha scritto nel 1945 nella sua “La fattoria degli animali” e cioè la condizione dell’uomo in questa grande gabbia che è la società.

Se Orwell, però, con la fattoria dà più l’idea di libertà, Harrison non ci lascia scuse: viviamo in un porcile e ci crogioliamo nello sporco che creiamo. 

mercoledì 20 marzo 2024

#TheBeatles: Here Comes The Sun

Immagine presa da Pinterest
Siamo un team che non crede nelle coincidenze e questo è un pensiero che facciamo nostro nel quotidiano, visto che ci affidiamo al flusso degli eventi.

Chi sta scrivendo questo articolo lo sta facendo in data lunedì 19 febbraio, quando guardando il calendario della programmazione, si è ritrovata a dover fare un articolo sui Beatles per il 20 marzo, data in cui effettivamente è online.

Non avendo idea su cosa scrivere, ha deciso – come sempre – di far partire la riproduzione casuale della playlist “The Beatles” ed è partita “Here Comes The Sun”.     
Quale canzone migliore, in effetti, per dare il giusto inizio alla primavera?


“Here Comes The Sun” è un brano di George Harrison, pubblicato nel 1969 per l’album “Abbey Road”.

mercoledì 6 marzo 2024

#TheBeatles: And I love her

Foto presa da Pinterest
Se “Something” è la canzone d’amore per eccellenza, scritta da un più maturo George Harrison, “And I love her” ha una sua lettura altrettanto romantica, quanto più giovanile, ingenua, quasi fanciullesca.


È contenuta nell’album A Hard Day’s Night del 1964 e anche questa ha i crediti Lennon/McCartney, ma è stata scritta dal secondo, in riferimento alla sua storia d’amore con Jane Asher.

mercoledì 21 febbraio 2024

#TheBeatles: In Spite Of All The Danger

Continuiamo a scrivere dei Beatles, anche se… stavolta non proprio di loro. Quasi, ma non proprio.

C’entra John, c’entra George così come c’entra Paul, ma di Ringo nemmeno l’ombra. I Beatles non sono nemmeno i Beatles e nessuno li conosce, a parte qualche gatto a Liverpool e dintorni.

mercoledì 15 novembre 2023

#TheBeatles: The long and winding road

Ora basta. È da troppo tempo che non parliamo di McLennon tra fan-fiction o canzoni dedicate alla loro relazione. Bisogna rimediare e affrontare il testo di “The long and winding road” crediamo sia il degno modo per ritornare sull’argomento.


La pubblicazione del brano è del 1970, contenuto nell’album “Let it be”.     
Ora, proveremo comunque sia a non dare per scontato nulla, dando la precedenza a quanto detto dallo stesso Paul McCartney sul significato delle parole, ma andiamo, che la canzone sia dedicata a John Lennon è più che palese.
 
Nel caso il pensiero dei due vi faccia risentire, vi intiviamo a immaginare una qualsiasi relazione complicata, amore o amicizia non ci interessa più di tanto.

mercoledì 1 novembre 2023

#TheBeatles: Within you without you

Oggi parliamo di un brano dei Beatles composto da George Harrison e presente nell’album Sgt. Peppers’ Lonely Hearts Club Band (1967):
Within you without you.
L’anno precedente, nell’album Revolver, è presente il brano “Love You To”, sempre di Harrison, che riprende gli schemi della musica indiana; questo, quindi, è il suo secondo esperimento, forse più approfondito in quanto lo registra senza gli altri componenti del gruppo, aiutato solo dai membri dell’Asian Music Circle.

Poco prima delle registrazioni, George aveva passato sei settimane in India, assieme al maestro Ravi Shankar e questo gli ha dato modo di immergersi completamente nella filosofia Indù e negli insegnamenti dei Veda.

Musica e testo, quindi riflettono la grande devozione spirituale di George e di sicuro confermano un cambiamento di rotta (sia di pensiero che di scrittura) rispetto agli altri Beatles.

giovedì 20 luglio 2023

#Pensieri: 7 e 40

Ogni canzone ha in sé un significato più o meno profondo, ma che di certo possiamo associare a un momento della nostra vita o persino a un lato del nostro carattere.     
Non posso negare che i miei artisti preferiti – inutile che faccia i nomi, si capisce dai numerosi articoli che ho scritto su di loro – hanno molto in comune con me, e sinceramente devo capire se è un fattore astrologico o semplicemente ho plasmato la mia vita sulla loro musica.


Perché un fattore astrologico, chiedete? Beh, sono Pesci con la luna in Cancro e non credo sia un caso che la maggior parte dei miei cantanti preferiti abbia questi due segni nel tema natale. Kurt Cobain? Pesci con la luna in Cancro. Gigi D’Alessio? Pesci ascendente Cancro. Lucio Battisti? Pesci ascendente Cancro. Eccezion fatta per il Pesci George Harrison, con ascendente e luna in Scorpione, ma stiamo sempre parlando di segni d’acqua.

E lo so, i più terra tra di voi stanno dicendo che alla fine i testi di Battisti li ha scritti Mogol (tra l’altro Leone/Leone/Leone, se può interessare) e non voglio impelagarmi sul dharma e l’importanza della casa IX (che ho in Leone) in un tema natale. Oggi voglio solo dare il via al mio flusso di coscienza concentrandomi sul brano del 1969 “7 e 40” di Mogol-Battisti. Mi fa sempre sorridere il pensiero che mi viene in mente quando parlo di loro, e cioè che sono i Lennon-McCartney italiani.

mercoledì 12 luglio 2023

#TheBeatles: Octopus's Garden

Nessun errore grammaticale, il titolo della canzone è questo e ce lo teniamo. E per ridere, vi citiamo un discorso tra Frè e Silvia:

Frè: Ma come parlavano quei quattro ad Amburgo? Già inglese? L’inglese era già così conosciuto?
Silvia: Beh, Paul ha detto che parlavano tedesco perché lui lo sa parlare.
Frè: Come sa parlare l’inglese?

Comunque, oggi vi parliamo di Octopus’s Garden una canzone dei Beatles scritta da Ringo. E no, non stiamo scherzando, è proprio scritta da Ringo, con l’aiuto di George Harrison. Quest’ultimo la definì molto profonda, aggiungendo che Ringo sapeva scrivere “canzoni cosmiche” senza rendersene conto.

Il brano esce nel 1969, nell’album Abbey Road e col senno di poi, dopo aver visto anche il docu-film Get Back, siamo molto d’accordo con George. 

mercoledì 19 aprile 2023

#TheBeatles: Julia

Forse non c’è tanto bisogno di fare un articolo sul significato di questa celebre canzone dei Beatles, perché per quanto John Lennon fosse amante del criptico, poco di questi versi rimane ancora oggi un mistero.

Un mese fa abbiamo parlato di “Girl” e “Woman”, ora con “Julia”, diamo un nome a questa figura femminile nella mente di John Lennon. Chiudiamo, forse, il capitolo sui traumi che la madre gli ha inflitto fin dalla nascita.

Con questo non vogliamo, ovviamente, dare nessuna colpa a Julia, solo sperare di far capire quanto possa essere complessa la figura di John, forse il membro dei Beatles più ingiustamente accusato di misoginia.