mercoledì 8 ottobre 2025

#TheBeatles: Love me do

Oggi parliamo di un grandissimo classico dei Beatles, composto sempre dalla coppia, almeno nei crediti, Lennon/McCartney: Love me do.

Il brano esce come singolo nel 1962, per poi comparire l’anno successivo nell’album d’esordio della band: Please Please Me.  
 
Love, love me do
(Amore amami)
You know I love you
(Sai che ti amo)
I’ll always be true
(Sarò sempre sincero)
So please, love me do
(Quindi per favore, amami)

Per il testo complete potete cliccare qui 

Il talento dei Beatles non è paragonabile con quello di nessun artista di adesso, figuriamoci proprio negli anni Sessanta, quando il gruppo ha fatto lo spartiacque tra la musica prima e dopo di loro. Mi capita spesso di pensare a quali sarebbero stati i miei pensieri e le mie emozioni se avessi avuto la fortuna di sentire per la prima volta assoluta i Beatles: ne sarei rimasta attratta? Li avrei criticati?
Fortunatamente questo compito è toccato a George Martin che decide di puntare sul gruppo di Liverpool non tanto per la loro qualità, ancora grezza, quanto per le differenti personalità, ma quando se li ritrova in studio, a dover scegliere il loro primo singolo tra “How Do You Do It?” e “Love Me Do”, rimane da subito ammaliato. Decide di dare il primo brano ai Gerry and the Pacemakers – che lo porteranno al primo posto nelle classifiche inglesi – perché l’armonica di John Lennon lo lascia senza parole, ricordandogli i pezzi blues di Sonny Terry e Brownie McGhee.

E in effetti è a cantanti simili che il quartetto si è sempre ispirato, portando a esempio, Elvis, Duan Eddy e Buddy Holly dei Crickets, gruppo dal quale i Beatles prendono ispirazione per il loro nome. “Cricket” in inglese ha una doppia valenza: può riferirsi sia al gioco, che grillo, con la “s” a definirne il plurale. Così anche loro avrebbero voluto chiamarsi come il nome di un insetto, meglio se non attraente fin da subito. Beetle, che in inglese vuol dire “coreottelo”, può giocare per assonanza con il termine “beat”, che significa “ritmo”, “battito”, ed era un termine dell’epoca spesso utilizzato per la musica rock ‘n roll. Così Beatles diventa il nome perfetto.

Torniamo al brano. 

Come spesso accade tra i membri quando devono raccontare dei fatti del passato, i ricordi tendono a essere discordanti: secondo Lennon la canzone è più di Paul, che la scrisse in piena adolescenza, a circa sedici anni, ma che ha tirato fuori solo in occasione del primo album, per poi lavorarci insieme; secondo Paul, invece, è un brano su cui hanno lavorato entrambi in egual misura, sempre durante la loro adolescenza.

Quello che è sicuro è che decidono insieme di farlo diventare un rhythm and blues, seppur con qualche sfumatura tipica dello stile originale dei Beatles.


All’inizio delle registrazioni alla batteria vi è Pete Best, ma a George Martin non convince del tutto, così viene sostituito da Ringo Starr. incredibile ma vero, neanche quello che poi diventerà ufficialmente il quarto Beatle convince Martin, così il brano viene registrato ancora una volta, questa volta con Andy White alla batteria e Ringo al tamburello.     
L’ultima versione è quella ufficiale, anche se la prima è presente in Anthology 1 (1995) e la seconda in Rarities (USA) e Past Masters
Dalla sua uscita, comunque, Love Me Do ottiene il Disco d’Oro, con più di 400.000 copie vendute e da lì i Beatles capiscono che sono davvero a un punto di svolta: hanno subito conquistato Liverpool, poi Amburgo, ma arrivare a vendere sul serio, anche se nelle classifiche non sfonda da subito, con un brano scritto e composto comunque in una mentalità ancora grezza, dà loro la spinta e la sicurezza di credere sul serio in se stessi.

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