lunedì 13 ottobre 2025

#Arte: Il dettaglio che nessuno guarda – Viaggio nei particolari nascosti dei capolavori

Quando ho scritto l’articolo di moda su come il nostro modo di vestire può diventare una biografia, mi sono resa conto che sono spesso i dettagli a rivelare meglio il messaggio che si vuole mandare. Questo funziona anche nei libri o nei film, spesso di genere thriller, e più che mai nell’arte.


Chi mi conosce lo sa: di arte ne so davvero poco e la sto scoprendo in questo periodo della mia vita, in cui da adulta ho deciso di colmare molte delle mie lacune. Così, guidata da amici che ne sanno molto più di me, cerco di concentrarmi sui dettagli di un’opera, quelli che spesso vengono scambiati per semplici decorazioni, per qualcosa di “accidentale”, ma che invece rivelano il vero pensiero dell’autore.

Ma attenzione: se è vero che l’arte rispecchia il nostro mondo interiore, i dettagli di un’opera possono dirci molto anche di noi stessi, soprattutto per come ci approcciamo e per le emozioni che ci suscitano.  
La Primavera di Botticelli – La trasparenza

Tutti conosciamo l’opera dipinta tra il 1477 e il 1482 da Botticelli: Venere al centro, Flora che sparge fiori alla sua sinistra, più in alto Zefiro che rapisce Clori, dalla parte opposta le tre Grazie che danzano allegre e Mercurio che, dando le spalle a tutti, sposta le nubi con il suo caduceo. In alto, a sormontare il tutto, vola Cupido.
Tutto è etereo in questo quadro, a giudicare anche dai vestiti delle figure. Ma come mai? Contrariamente a quanto si pensi un’opera famosa come questa non è di facile interpretazione allegorica dai più esperti. Eppure sono proprio Venere e Mercurio a risultare più tangibili. La dea, posta al centro sembra rappresentare l’Humanitas, quell’essere umano che sa ben scindere tra amore passionale, carnale, più materiale – rappresentato da Zefiro e Clori – e quello più spirituale, intangibile, quell’amore platonico delle tre Grazie. Così, mentre Flora sparge i fiori e annuncia l’arrivo della primavera, è Venere – con suo figlio Cupido proprio sopra di lei – a ricordarci che il vero amore sta nell’equilibrio perfetto di queste due parti.
E Mercurio? Lui, messaggero degli dei, dà le spalle a tutto quanto, come se fosse completamente disinteressato, per scacciare via le nubi e dare un bel tempo a questa stagione di rinascita. Ma, essendo anche il dio della fortuna e della parola, potrebbe anche significare che sta a noi decidere quale amore avere, e ritrovare l’equilibrio proprio nel modo in cui concepiamo questo sentimento.

Il Cenacolo di Leonardo – Il sale versato da Giuda

Opera di grande valore del genio di Da Vinci databile tra il 1494 e il 1498, spesso chi la osserva dal vivo si ritrova come ad ascoltare le parole di sconcerto degli apostoli alla profezia fatta da Gesù sul tradimento. Mentre tutti si chiedono chi è l’uomo di cui parla il Maestro, noi osservatori possiamo già avere questa risposta nello spoiler del sale versato. Sì, Giuda nel quadro stringe la borsa con i denari, perché tesoriere del gruppo, ma proprio lì notiamo del sale rovesciato sul tavolo. Secondo la simbologia del tempo, questo gesto indicava sì la sventura – rimanendo così ancora oggi – ma anche il tradimento.
Leonardo qui è chiaro: non serve alzare la voce o gridare per dire la verità, ma un piccolo dettaglio.

La scuola di Atene – Raffaello ascoltatore silenzioso

In questo affresco di Raffaello (15091511), vi è anche un suo autoritratto come personaggio che guarda direttamente a noi, a indicare che anche il pittore, o qualsiasi artista, sa essere un filosofo. Si discosta dal grande dibattito tra Platone e Aristotele, come se il compito dell’artista stesso non sia quello di partecipare, ma di immortalare la bellezza, sapendola cogliere per mostrarla agli altri, soprattutto a chi sa comprendere i dettagli che la rendono così grandiosa. 
E allora, proprio perché è bello, piacevole e dà ricchezze non da poco, saper cogliere i dettagli delle opere è un esercizio mentale che può avvicinarci anche a voler cogliere i dettagli delle persone, per trovare il bello anche nel meno bello.

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