mercoledì 15 novembre 2023

#TheBeatles: The long and winding road

Ora basta. È da troppo tempo che non parliamo di McLennon tra fan-fiction o canzoni dedicate alla loro relazione. Bisogna rimediare e affrontare il testo di “The long and winding road” crediamo sia il degno modo per ritornare sull’argomento.


La pubblicazione del brano è del 1970, contenuto nell’album “Let it be”.     
Ora, proveremo comunque sia a non dare per scontato nulla, dando la precedenza a quanto detto dallo stesso Paul McCartney sul significato delle parole, ma andiamo, che la canzone sia dedicata a John Lennon è più che palese.
 
Nel caso il pensiero dei due vi faccia risentire, vi intiviamo a immaginare una qualsiasi relazione complicata, amore o amicizia non ci interessa più di tanto.

The long and winding road that leads to your door
(La lunga e tortuosa strada che porta alla tua porta)
will never disappear, I’ve seen that road before
(non sparirà mai, ho visto quella strada prima)
it always leads me here, lead me to your door.
(mi porta sempre qui, mi porta alla tua porta.)

Paul racconta di avere avuto l’immagine di una lunga strada tortuosa mentre guardava fuori dalla finestra della sua camera da letto alla fattoria, sul promontorio del Kintyre, nell’Argyllshire. Da lì vedeva la sagoma di una strada che andava verso la città di Campbeltown ma ci sono voluti diversi anni affinché tale immagine gli venisse in mente per una canzone. 


Nel suo processo di scrittura gli capita spesso di estraniarsi, facendo finta che stia scrivento per un altro artista, in questo caso Ray Charles.
È un modus operandi piuttosto comune negli artisti, che così possono dare libero sfogo al proprio inconscio senza autocensurarsi con la razionalità.

La storia è piuttosto semplice quanto potente e lo notiamo fin dalla prima strofa: i due protagonisti vivono una relazione piuttosto difficoltosa. Una parte cerca di entrare nell’intimo dell’altra, ma quest’ultima sembra essere chiusa.
Sono due anime che si sono cercate da sempre, possiamo pensarlo nel corso degli ultimi loro decenni, ma se vogliamo ampliarlo su un piano più metafisico, anche nel corso di varie vite.
La strada che li unisce non svanirà mai, questa li porterà sempre alla porta dell’altro, è un chiaro riferimento al fatto che per quanto vivranno ci sarà sempre un collegamento per farli unire, qualsiasi problema dovranno affrontare.

The wild and windy night that the rain washed away
(La notte selvaggia e ventosa che la pioggia ha lavato via)
has left a pool of tears crying for the day
(ha lasciato una pozza di lacrime che ho pianto per tutto il giorno)
why leave me standing here?
(perché mi stai lasciando qui?)
Let me know the way.
(Fammi conoscere la strada.)

Chi ha visto il docufilm ha sicuramente notato le lacrime di Paul quando parla di John, così come ha notato cosa stavano affrontando durante la nascita del brano.

Per tutti gli altri, basta sapere che i due si erano allontanati, John era estremamente chiuso nel suo mondo, dove poteva entrare solo Yoko Ono, almeno in apparenza.
Sì, perché quando John stesso decide di non presentarsi più in studio dopo che George Harrison ha mollato, a nulla sono serviti gli incitamenti degli altri, se non quelli di Paul.
Quest’ultimo gli parla al telefono, e seppur non sappiamo cosa si sono detti, John torna a lavoro e da quel momento il clima si distende.

Fin dal loro incontro entrambi hanno sempre fatto in modo di trovare un punto comune, un accordo. John ha ceduto il ruolo da leader a Paul e lo ha fatto senza troppa sofferenza. Paul ha sempre accettato tutto nel gruppo, tranne che John se ne andasse.
Il momento dello scioglimento dei Beatles gli è sempre pesato e non lo ha mai negato: da “Let it be” a “Oh! Darling”, a tutte le interviste in cui ha ripetuto fino alla nausea che rinunciare alla band è stato per lui un vero e proprio trauma ed è per questo che ha provato in tutti i modi possibili a rimanere unito, anche a costo di diventare arrogante.

Tra tutti, però, ha sempre e solo cercato in John il modo giusto in cui far funzionare le cose, e questo è chiaro dalla chiacchierata che i due hanno avuto nella mensa degli studi. O dal fatto che John è praticamente l’unico a rimanere accanto a Paul nei suoi lunghi, lunghissimi, momenti di paranoia.

Many times I’ve been alone and many times I’ve cried
(Sono stato molte volte solo e molte volte ho pianto)
anyway you’ll never know the many ways I’ve tried
(comunque sia tu non saprai mai in quanti modi ci ho provato)
but still they lead me back to the long winding road
(ma loro mi riconducono ancora sulla lunga e tortuosa strada)
you left me standing here a long, long time ago
(mi hai lasciato qui molto, molto tempo fa)
don’t keep me waiting here, lead me to your door.
(non farmi aspettare qui, portami alla tua porta.)

Crediamo che siano stati tanti i tira e molla tra John e Paul, anche considerato il fatto che erano gli anni Cinquanta e Sessanta e l’omosessualità non era di certo ben considerata.

Ci sono stati, quindi, diversi motivi per chiudere la porta, diverse cause delle lacrime versate, eppure l’uno è sempre andato verso la porta dell’altro chiedendo di aprirla.

Certo, capiamo bene che questa è solo la nostra personale visione della canzone, ma ciò non toglie che può essere dedicata a una qualsiasi relazione complicata dove il dolore per la chiusura dell’altro è atroce, ma non supera l’amore che si prova, per questo si ha ancora la forza di attendere alla porta.

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