Prima di iniziare con questo flusso di coscienza è bene fare un’introduzione come si deve.
Nella premessa voglio dire due cose fondamentali: la prima è che quanto seguirà può essere paragonabile a una chiacchierata da bar dove si dà il peggio di sé nello spettegolare. Non aspettatevi nulla di che, quindi.
La seconda è una breve descrizione di Trello: l’app che utilizziamo per lavoro. E no, non è una pubblicità. Nessuna Musa è stata pagata da Trello, sia chiaro. Comunque Trello è un’app che ti permette di organizzare il lavoro di gruppo anche a distanza. Nella nostra bacheca mettiamo gli articoli che abbiamo scritto, quelli che abbiamo programmato e quelli che vorremmo scrivere. Ognuno di noi è libero di aggiornarla come vuole, così capita che i più spassosi e pettegoli del gruppo, in questo caso io e Gianluca, decidiamo di aggiungere tematiche di articoli nello spazio degli altri.
Spesso questi articoli hanno a che fare con quanto capita nella nostra vita quotidiana, prendendo spunto da discorsi, battute o liti. È stato il caso di “Ti voglio bene”, di “Come in un bowling”, “Quella volta che Pandora è andata via”, “1883” e di tanti altri.
“Bloccare sui social” nasce proprio da un evento personale nella vita di 4Muses – e non solo – che ha destato una notevole ilarità. Nella vita di tutti i giorni non riesco a ignorare i messaggi, appartengo al gruppo di chi risponde sempre, anche solo con una reaction e se proprio non do risposta è o perché mi sono dimenticata, o perché mi stai facendo venire il latte alle ginocchia. In entrambi i casi, comunque, lo comunico, dato il mio ascendente Sagittario che impone la massima sincerità, anche a costo di spacciarla per cattiveria.
Insomma, bloccare per me vuol dire: non voglio comunicare con te. Bene, ora lo sa tutto il mondo, o chiunque voglia leggere questo articolo, ma prima di darlo in pasto al World Wide Web lo hanno saputo da sempre i miei amici, anche quelli che ho bloccato e risbloccato dopo parecchio tempo. Hey, che volete? Ho tratti narcisistici, decido io quando tornare nelle vite degli altri! Tempo fa ho deciso di mettere fine a una relazione (d’amicizia) anche se la persona coinvolta non aveva fatto nulla a me. Nel senso: si è comportata davvero di m… prima con una nostra amica in comune, poi con Aida e ho deciso che se questa era la sua vera natura, io mi sarei tirata tranquillamente indietro.
Bloccata da ogni social, bene, fine della storia, giusto? La parte divertente arriva in seguito quando la persona – che da adesso in poi chiameremo X per motivi pratici – decide di bloccare a scaglioni (calcolate un tempo che va dall’estate a l’altro ieri) tutti i nostri contatti in comune, anche se estranei alle dinamiche interne che hanno messo la parola fine alla nostra amicizia. Ma soprattutto anche se suoi amici, a sua detta.
E certo, qualcuno di voi potrebbe obiettare che fare un articolo del genere equivale a un “rosicamento” di questo bloccare, come se volessi sapere e mi fosse stata tolta la possibilità. Come detto in precedenza, però, nei suoi riguardi ho messo io la parola fine, tant’è che non ricordo più nemmeno come è fatt*! E sì, ho questo dono di dimenticare totalmente le persone dopo qualche tempo che non le vedo più.
Sempre come detto in precedenza lo sto scrivendo solo per adempiere al volere di Gianluca che lo ha inserito come argomento da trattare.
E comunque, se volessi sapere cosa fa, potrei farlo lo stesso. Ci sono milioni di tutorial su come vedere un profilo che ti ha bloccato, anche senza avvalersi di un account fake. Non lo dirò io perché non sono d’accordo, ma basta una rapida ricerca su Google.
Tocca che io lo dica: sono la prima che blocca sui social. Per me non è una forma di ripicca, anzi. So bene che bloccare non risolve la situazione: chiunque può continuare a farsi i cavoli tuoi, nonostante tu abbia bloccato l’intera lista di persone in comune. Nel mio caso il bloccare ha un significato ben più profondo: non voglio che la persona in questione possa contattarmi in qualche modo.
Va da sé che da lì sono nate tante domande che ora non sto qui a riportare. Quello che mi viene in mente è: ma che razza di persona ho conosciuto? Che valore ha mai dato all’amicizia se ha iniziato a bloccare anche persone con le quali non ha mai avuto un battibecco e che anzi definiva “amici”? Non si sta giudicando, ognuno è libero di fare ciò che vuole, è ovvio, ma non trovate che sia un bel po’ infantile bloccare persone... Per cosa, poi? Per non far vedere i propri aggiornamenti di vita? Perché ha paura che poi me li verrebbero a dire? Come se stessimo ancora all’asilo?
Diciamo che questo sfogo è più un senso di protezione verso quelle persone che si sono viste chiudere una porta in faccia senza sapere il perché. In effetti sono molto mamma chioccia con i miei amici, guai a chi me li tocca. Quindi sul serio, più per la mia sanità mentale di un cervello fumante che ogni tanto, quando arriva il momento di spettegolare su X si arrovella nel cercare di capire perché molte persone hanno ricevuto il suo blocco solo dopo aver chiuso con me, voglio chiedere al popolo del web, secondo voi, perché si arriva a compiere questo gesto infantile e del tutto privo di senso logico? E non stiamo parlando di una teenager, ma di una donna bella e fatta, più vicina ai quarant’anni che ai venti!
Ora che il tutto è concluso, anche se non sentivo il bisogno di farlo, mi sento comunque più leggera. Ovvio, spero nella risposta di X, ma tanto so che riceverei solo silenzio anche se glielo dicessi in faccia, figuriamoci.
Ora che il tutto è concluso, anche se non sentivo il bisogno di farlo, mi sento comunque più leggera. Ovvio, spero nella risposta di X, ma tanto so che riceverei solo silenzio anche se glielo dicessi in faccia, figuriamoci.
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