Lo scorso giovedì 18 maggio, preso l’Orion Club di Roma, si è tenuta una delle tappe del tour di Baby K: “Donna sulla Luna”. L’emozione della cantante era tanta, ed era facilmente percepibile. La tappa romana, del resto, è un po’ com’essere a casa e, di conseguenza, le aspettative si alzano. Un pubblico fatto di giovanissimi che ha urlato a squarcia gola tutti i brani di Baby K, non perdendosi neanche una sola sillaba.
La serata è stata aperta con “Buenos Aries” e tra luci, video e laser. Un balletto ritmato che ha iniziato a scaldare l’Orion. Si è poi aggiunta “Come no” e nell’ora di concerto si è proseguito con “Playa”. Ma la nostra nostalgia ha apprezzato il ritorno al 2013 quando è stata eseguita “Killer”. La canzone, duetto con Tiziano Ferro, che nel 2013 aveva raggiunto le nomination ai Rockol Awards per le categorie: miglior singolo italiano e miglior video italiano; vincendo proprio quest’ultima.
La scaletta è poi proseguita con gli altri successi di Baby-K:
- Non cambierò mai, ft. Marracash del 2013- Aspettavo solo te, del 2018- Dinero, del 2021- Mia, ft. Giaime del 2021- Femmina Alfa, del 2011- Sparami, del 2012- Rosso Amarena, ft. Gigi D’alessio del 2021- Non dire una parola, ft. Alvaro Soler del 2021- Pa Ti, ft. Omar Montes del 2021
Breve interruzione con una cover di “Satisfaction” che ha fatto saltare tutto il pubblico presente sotto il palco.
- Easy, del 2022
- Dimmi cos’è, ft. Mohicani, 2021- Non mi basta più, 2020- Da zero a cento, 2018
E per concludere, quando è stato chiamato il bis, abbiamo avuto modo di ascoltare anche “Roma-Bankok”, ft. Giusi Ferreri.
In esclusiva per ApolloStation, abbiamo mandato in onda l’intervista fatta con la stessa Baby K qualche giorno fa. Puoi recuperare la registrazione della puntata su Spoti-fy o goderti il back stage su YouTube. In tanto, vi confidiamo che le abbiamo chiesto come si sentisse dopo tutto questo periodo di stallo per via della pandemia:
“In qualche maniera sentivi un po’ di deludere, in qualche modo delle aspettative. Non mi piace organizzare le cose e poi esser costretto a rimandare e quindi, per ovvi motivi, ti senti un po’ come una persona non seria. E per me, così come per le persone come me che fanno del loro mestiere la loro missione di vita, è stato davvero molto duro. Ma mi auguro che quest’attesa abbia fatto fomentare ancora di più.”
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