Lo scorso 3 maggio, presso la Residenza dell’Ambasciata di Spagna, è stato presentato il programma della 38° edizione del Romaeuropa Festival. Sono intervenuti l’Assessore alla Cultura, Pari Opportunità, Politiche giovanili e della Famiglia, Servizio Civile della Regione Lazio, Simona Renata Baldassarre; l’Assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gator e il Presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti.
Gli eventi si svolgeranno dal 6 settembre al 19 novembre e si divideranno in novanta spettacoli, trecento repliche e oltre cinquecento artisti provenienti da trentaquattro paesi per poter tracciare una vera e propria “Geografia delle arti”. Un totale di tredici spazi, in tutta la Capitale, tra musica, danza, teatro, nuovo circo, creazioni per l’infanzia e arti digitali.
“Una ripartenza guidata dall’identità e dalla storia del Festival da sempre voluta a rendere l’ Italia e la sua capitale centro del dialogo e del confronto della cultura nazionale e dello spettacolo con la creatività internazionale, nel segno dell’attenzione alle nuove generazioni e dell’incontro” ha affermato Guido Fabiani.
L’inaugurazione avverrà il 6 e il 7 settembre, en plein air presso la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. “Immagini del mondo fluttuante” sono quelle portate in scena dalla coreografia firmata Sidi Larbi Cherkaoui per il Ballet du Théâtre de Genève, di cui attualmente è il direttore. Ispiratosi al senso di impermanenza, caratteristico del periodo culturale giapponese Edo, il coreografo ha unito composizioni contemporanee ai suoni della tradizione interpretati dal maestro del Taiko Shogo Yoshii.
Durante la settimana inaugurale, inoltre, il festival ospiterà la leggenda della techno Jeff Mills, al fianco dei musicisti Jean-Phil Dary e Prabhu Edouard. Sarà presente anche la coreografa Anne Teresa De Keersmaeker che, in Creation 23, prosegue la sua ricerca tra musica e danza in un nuovo inedito affondo nelle radici della sonorità pop e blues.
Il REF omaggia, a un anno dalla sua scomparsa, il grande Maestro Peter Brook e il suo indelebile segno nella storia del teatro internazionale e del festival stesso (di cui è stato più volte protagonista).
Grandi ritorni col coreografo anglo-bengalese Akram Khan col suo “Jungle Book Reimagined”, liberamente ispirato all’amato “Il libro della giungla” di Rudyard Kipling.
La regia di Massimo Popolizio porta in scena “L’imbalsamatore - Monogramma giocoso da camera” di Giorgio Battistelli, festeggiando i settant’anni del compositore. Verrà dedicata a Fausto Romitelli, a circa vent’anni dalla sua scomparsa, l’esecuzione del suo capolavoro “An Index of Metals”.
Sono, inoltre, coprodotti dal REF2023 i nuovi lavori di Francesca Pennini che, con la sua nuova compagnia CollettivO CineticO, in Abracadabra si concentra sui temi dell’illusione, dell’assenza e della sparizione tra stanza e teatro.
Il dialogo tra generazioni resta il cuore di questo festival che continua ad aspirare a una vera e propria internazionalizzazione della nostra capitale. Vengono, così, rimodellati i confini dei linguaggi artistici e dei codici di danza e teatro.
Sono tanti gli eventi previsti per tutta la durata del festival, ma di certo non possiamo non nominare il Mattatoio visto la sua centralità in questa manifestazione. Tutta la creatività del REF, infatti, sembrerà incarnarsi nella precisa idea dell’utilizzo degli spazi della città e di costruzione di un’ideale geografia dedicata al futuro. In tal senso, il Mattatoio di Testaccio sarà lo sfondo ideale nel quale poter dare vita a tale idea. Centro nevralgico dell’allestimento grazie a quattro sale di spettacolo, un’area dedicata a istallazioni e incontri e una nuova area ristoro.
Infine, cercando di riassumere tutti i diversi eventi, va ricordato che nel mese di novembre prenderà vita la sezione Kids. L’intero Mattatoio si trasformerà in uno spazio dedicato ai bambini e alle loro famiglie. Un vero e proprio festival nel festival che abbraccia più discipline disegnando ulteriori mappe di incontro e dialogo.
Nel segno della festa, il 19 novembre, il Gran Finale del Romaeuropa Festival 2023 occupa, in corealizzazione con Fondazione Musica Per Roma, tutte le sale dell’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” in una giornata dedicata alla contaminazione e alle nuove sonorità del continente africano di cui sono protagonisti, oltre al già citato Onikeku, Ballaké Sissoko in dialogo con l’acclamato compositore e sound artist Lorenzo Bianchi, la stella luminosa del “desert blues” Bombino, e l’icona Fatoumata Diawara con il live del suo nuovo album London Ko prodotto da Damon Albarn, ponte tra i suoni delle metropoli occidentali e quelli della capitale del Mali Bamako.
Ma il festival prosegue oltre la sua chiusura con uno speciale appuntamento “extra” presentato dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia: approda finalmente a Roma il compositore e direttore cinese, Ambasciatore Unesco e Grammy Award, Premio Oscar e Leone d’Oro Tan Dun per dirigere Orchestra e Coro dell’Accademia nella sua visionaria Buddha Passion.
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