mercoledì 24 maggio 2023

#Racconti: It didn't pass - Quarta Parte

Attenzione: questa è una fan-fiction sulla serie tv Fleabag, quindi se ne raccomanda la lettura solo a chi l’ha conclusa, per evitare eventuali spoiler.

Qui potete recuperare la prima, la seconda e la terza parte.

«Ci sei?»
Il Prete la guarda sottecchi; in quell’attimo in cui lei è sparita, lui ha avuto come un momento di lucidità, quasi maledicendosi. Eppure... perché? Non sta succedendo nulla di male, in fin dei conti dare conforto al prossimo è parte della sua missione di vita e dopotutto i sentimenti che prova per lei rimangono vividi anche senza la sua presenza. Averla accanto, però, sentirne l’odore, osservarla nel tono della voce, è tutt’altra cosa. Ciò che fino a pochi minuti prima poteva catalogare in un file mentale dal titolo: “fantasia innocente”, forse sminuendo il suo significato dietro la scusa del: “dopotutto siamo umani e certi pensieri sono istintivi”, ora può tramutarsi nel motivo che lo potrebbe portare a ricominciare daccapo la sua disintossicazione emotiva. Sa di stare esagerando, perché lei non cerca altro che chiacchiere, rassicurazioni, forse taciute da anni, vista la sua scarsa capacità di instaurare relazioni profonde.

Matt, mio marito”.


Quando gli è risuonata quella frase, calda e fredda allo stesso tempo, ha sentito il bisogno di interrompere il silenzio. Un attimo, solo un attimo, lo stesso attimo che ti sembra eterno di quando devi mandare giù una medicina disgustosa però necessaria al tuo benessere. Pensarla sposata, con un figlio è il dolore necessario mandatogli da Dio per poterla pensare felice, amata, appagata anche senza di lui. Eppure, lei sta lì proprio perché crede di non provare niente per l
’uomo che ha sposato.

«Sì, no, hai ragione.»
Già, ha colpito proprio il segno. Perché sente il bisogno di evadere ora? Con la matrigna non è mai andata d’accordo, così non ha sofferto più di tanto quando è venuta a mancare nell’estate di due anni fa. Da quel momento il padre, un po’ rintontito dalla morte della sua prima moglie “Di mia madre, cioè.”, con la morte della seconda è tornato quello di prima, una gioia che l’ha catapultato a riavere nuovamente il controllo della propria vita, procedendo rapido e spedito nella rotta, proprio come quando era un trentenne neo in qualsiasi evento della vita.
Con Claire “Mia sorella”, rifiorita anche lei dopo il divorzio da quel viscido del marito e l’allontanamento dal psyco figliastro e futuro serial killer, il rapporto è come al solito, ma per lo meno ora la controparte “Mia sorella, appunto” è meno rigida e bacchettona perché sa come godersi la vita. “Se calcoliamo che per godersi la vita lei intende passare cinque minuti seduta in giardino”.
Con Matt va alla grande “Parliamo, scopiamo, ci addormentiamo davanti a Netflix ogni sera. Alla grande.” Non ha proprio idea di cosa potrebbe chiedere di più alla vita. “Forse che James pianga di meno. No, non è vero, è quasi un angelo”.

«Noi esseri umani amiamo il proibito.»
«Cosa?»
«Pensa ad Adamo ed Eva: hanno mangiato la mela perché proibita. Sai la differenza con prima e dopo Gesù?»
«Oltre la dicitura dopo le date storiche, dici?»
Entrambi ridono.
«Prima di Gesù gli uomini seguivano ciecamente la volontà del Padre» il Prete si volta fissando il crocifisso posto dietro l’altare. «Dio mi dice di uccidere mio figlio? Sì, perché no? Posso lamentarmi un pochino, ma lo faccio. Gesù, invece, ci dice che possiamo andarGli contro, va bene. Vuoi seguirlo? Gli va bene. Vuoi andartene?Gli va bene lo stesso. Puoi richiedere i miracoli di sabato e io Lui te li farà proprio in quel giorno tanto proibito. Ci ha avvicinato a un’idea di un Dio che ci ama soprattutto quando è proibito e sbagliamo.»
«Che vuoi dire?»
Con la domanda di lei, il Prete si è accorto che quel prologo di un discorso che gli sta ancora maturando in mente è più per se stesso che per la donna che ama.
«Dico,» sorride passandosi la lingua sul labbro superiore «dico che forse hai solo voglia di evadere. Sei venuta qui perché ti manca quel brivido del proibito. Sei sposata, cazzo!»
Lei guarda istintivamente la vecchietta intenta a recitare impassibile il suo rosario. “È davvero sorda”.
«Ogni giorno vivi le stesse cose e hai bisogno di novità, ecco perché sei qui. Per trovare una scusa e rivedermi, hai ricominciato a sparire dagli altri. Solo che tu non vuoi sparire, no? O non mi avresti chiesto aiuto.»
«Quello che c’è stato in passato… anche quello era la nostra ricerca del proibito?»
«No.» il Prete scuote la testa, e la guarda rammaricato. «Quello era solo il momento sbagliato. Se ti avessi conosciuta prima…»
Si interrompe nella danza dei suoi pensieri, indecisi se andare oltre e concludere la sentenza o se lasciar perdere.
«Se mi avessi conosciuta prima?» lei ha già gli occhi lucidi, deve proseguire. Glielo deve.
«Ci penso spesso, e sinceramente non so cosa avrei fatto. Però a volte penso che se ti avessi conosciuto prima, Lui non avrebbe avuto bisogno di chiamarmi perché avrei già conosciuto l’amore e il perdono attraverso te.»

Le lacrime scendono leggere, quasi invisibili sul viso di lei. Il cuore ha preso a batterle all’impazzata, vorrebbe stringergli la mano ma sa che persino un gesto così innocente potrebbe essere del tutto sconveniente.
Fortunatamente, è lui a farlo, come tanto tempo fa, e in lei è di nuovo sparito quell’impulso di evadere.
Rimangono così, per altri cinque minuti in silenzio, mano nella mano. È lui ad avere più coraggio e ad alzarsi per primo, forse perché tra i due è quello che deve prepararsi per la Messa serale. La bacia sulla testa, senza malizia, solo con una gran voglia di amarla nell’unico modo che gli è concesso.

«Non è passata, vero?» fa lei, chiudendo gli occhi al tocco delle sue labbra sui suoi capelli.
«Non credo lo farà mai.»

Si guardano accennando un sorriso. Poi lui si incammina verso la sagrestia, dandole le spalle, questa volta per sempre.

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