lunedì 17 aprile 2023

#Racconti: It didn't pass - Prima Parte

Attenzione: questa è una fan-fiction sulla serie tv Fleabag, quindi se ne raccomanda la lettura solo a chi l’ha conclusa, per evitare eventuali spoiler.

La fan-fiction nasce nella mente dell’autrice dal momento in cui ha letto la dichiarazione di Papa Francesco sui matrimoni nel mondo ecclesiastico, per approfondimenti potete cliccare qui.

Quanto andrete a leggere, però, non ha nulla a che vedere con la sua opinione personale, né su quanto detto dal Papa stesso. Il tutto è puramente opera di fantasia. 

Inspira lentamente, cercando di mantenere il buio e il silenzio interiori, aggrappandosi a tutto ciò che riesce ad aiutarlo a distogliere la mente da lei.

La fede ha sempre trovato lo spazio necessario nella sua vita, anche quando si lasciava guidare dalle emozioni più egoiche e terrene. Non è mai stato un bacchettone, a differenza dei suoi genitori o di alcuni membri della sua famiglia, forse perché cresciuto per le strade, o forse perché in lui c’è sempre stato qualcosa di diverso, come amava ripetere sua zia Nelly ogni volta che lo vedeva giocare assieme ai suoi cugini. Fin da quando ha cominciato a parlare ha ricoperto il ruolo del paciere in mezzo alle liti, con un talento affinato nel corso del tempo che lo ha aiutato a mettere fine ad ogni litigio con l’arma di un sorriso e poche parole, solo quelle strettamente necessarie per portare il sereno in mezzo a urla e disperazioni infantili.
Ma lui non voleva essere un diverso allora e non vuole esserlo ora; odiava, infatti, quando la zia Nelly lo esaltava per le ottime qualità sicuramente riprese da una genetica che nella sua famiglia non manca di portare molti membri nel cammino ecclesiastico.
«È evidente che siamo stati scelti da Dio.», tuonava il padre nelle ormai rare cene in famiglia, forse preso dall’euforia del momento, eternamente rinvigorita dalle lattine di birra.

Eppure, crescendo, si è sempre sentito diverso contro ogni sua legittima volontà, pur comportandosi esattamente come tutti gli altri: il pub dopo lo studio, le ragazze sempre nuove da portare ogni sera nel suo appartamento che sapeva di tutto tranne che di detersivi e fiori sui davanzali.
Nel più grande dei turbinii mai vissuti, poi, è arrivato Dio. O meglio: lui era così devastato, corroso dal pianto e dalle fitte allo stomaco che l’unica cosa che poteva fare era ascoltarLo.
Padre Georg gliel’aveva detto: «Non sarà facile, non sarà mai facile, soprattutto per te…» alludendo, senza troppi sotterfugi, che i demoni viziosi del suo passato non l’avrebbero lasciato in pace così tanto facilmente.
«Per tua fortuna, ragazzo mio, c’è Dio, lui non ti lascerà mai solo.» E chissà per quale motivo, in quel momento il suo cervello aveva attivato un processo mentale subdolo, quasi insensato, dandogli l’immagine di una volpe dal pelo folto e rosso, alla quale all’epoca ancora non reagiva con terrore.

Inspira lentamente, ancora. Cercando di mantenere il buio e il silenzio dentro di lui, ancora. Si aggrappa a tutto ciò che può aiutarlo al distogliere la mente da lei, ancora.

Ma così facendo va sempre di più nel passato, a prima che decidesse di farsi prete, a quando era libero, quando poteva mettere in atto qualsiasi pensiero, e questo lo terrorizza perché si ritrova puntualmente a piangere disperato, quasi maledicendosi per aver ceduto alla chiamata. Certo, poi torna in sé, ma non dopo aver viaggiato con la fantasia, immaginando come sarebbe stata la sua vita se l’avesse conosciuta prima di entrare in seminario, prima di prendere i voti. Prima...
Non la vede da cinque anni, non l’ha mai dimenticata, ma è riuscito a non essere più schiavo delle sue fantasie... era riuscito. Dopo i numerosi articoli usciti sulle dichiarazioni di Papa Francesco, è come se stesse vivendo in un incubo. Le tentazioni sono sempre dietro l’angolo, questo lo sa molto bene e fortunatamente non sente il bisogno di fustigarsi, solo che con lei...
Dio è amore”, lo ripete ogni volta in cui ce ne è bisogno, e Dio non aspira di certo a puntare il dito contro ogni sfumatura della natura umana, da Lui stesso creata. Dio ha creato lui, ha creato lei, ha creato tutto ciò che sta vivendo... Ma lei non è un’altra, e solo con lei il senso di colpa sale, e più sale, più deve aumentare l’alcol da mandare giù.

Si gratta la testa, concludendo la meditazione della sera con lo stesso identico umore di quando l’ha iniziata. È atterrito, stanco e si abbandona alla panca di legno. Curva la schiena, si inginocchia, guidato da un moto di suppliche e urla.
Richiama un aiuto, perché sa di essere solo a lottare contro i suoi pensieri.     
Stava andando bene, era andata bene.     
L’addio si era trasformato in un pensiero ossessivo, poi un pensiero occasionale, in ritiro a Roma. Poi, finalmente, lei era diventata un pensiero che riusciva a strappargli un sorriso, una benedizione. Ed eccolo di nuovo alla deriva, durante la seconda tempesta, più ardua.     
Cerca ispirazione per una preghiera, con le sue mani strette in un pugno sulla testa, le braccia rigide per portarne il peso, le lacrime che scorrono senza parole a far loro da guida.
È tutto inutile, si sente del tutto inutile. Dio sa cosa sta passando, e solo Lui può liberarlo. Non serve dire qualcosa, vuole solo sentirsi libero.

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